giovedì 15 ottobre 2015

Recensione: "La bambola di porcellana" di Maxence Fermine

Titolo: La bambola di porcellana
Titolo originale: La poupée de porcelaine
Autore: Maxence Fermine
Copertina: Louise Robinson
Illustrazioni: Lionel Richerand
Editore: Bompiani
Data di pubblicazione: 01 ottobre 2014
Pagine: 224
Prezzo: 12,00 €

Trama:
È ormai trascorso un anno da quando Malo è tornato dal Regno delle Ombre. Da allora Lili, la piccola mercante di sogni dagli occhi dorati, occupa tutti i suoi pensieri. Quando, in un luna park di Edimburgo, il ragazzo rivede due abitanti del paese immaginario, decide di seguirli, determinato a rincontrare la sua amica. Sfortunatamente, il Regno delle Ombre si è trasformato più in un incubo che in un sogno a occhi aperti. 
Trovato rifugio dal sinistro Sir Luke, Malo non si sente per nulla rassicurato dall'interesse del suo ospite verso una meravigliosa bambola di porcellana. Quali oscuri disegni nasconde il misterioso fabbricante di giocattoli? Malo farebbe qualsiasi cosa pur di non restare al suo servizio, ma l’amicizia merita di affrontare qualunque rischio... 

Recensione:
"La bambola di porcellana" è il secondo capitolo della trilogia che ha come protagonista Malo e le sue straordinarie avventure nel Regno delle Ombre.
È passato un anno da quando il ragazzino ha salutato Lili, la piccola mercante di sogni, e con lei ha detto addio a quello strano mondo in cui era stato catapultato per caso.
Ora Malo ha dodici anni, e seppur siano trascorsi mesi da allora, non passa giorno senza che il suo pensiero vada alla sua giovane amica, a Mercator il gatto parlante, al Barone Celeste e a tutti gli altri amici che si è lasciato alle spalle. Potrà mai ritrovarli?
In occasione del "settimo congresso dei portatori di cravatte", il papà di Malo costringe l'intera famiglia a partire per Edimburgo, luogo in cui si tiene l'esclusiva manifestazione.
La città si mostra subito tetra, triste e piovosa, e per svagarsi Malo non ha altre alternative che passare una giornata al luna park, vicino all'albergo dove alloggia con la sua famiglia.
Ed è mentre è intento a divertirsi tra le diverse attrazioni che il ragazzo riesce ad udire una conversazione alquanto bislacca. Due tipi decisamente strani che parlano in modo altrettanto stravagante... un linguaggio già sentito!
Malo ci mette poco a collegare i due tizi al Regno delle Ombre, e il loro modo di parlare con l'idilotto parlato dal mago Septimus.
Il pensiero di Malo corre subito a Lili e al forte desiderio di rivederla e, se seguire quei due tipi potrà condurlo a lei, lui li seguirà ovunque essi vadano.
Se la prima volta, Malo, era giunto nel Regno delle Ombre per caso, senza volerlo, a causa di un incidente, questa volta sceglie consapevolmente di farci ritorno. 

“Quando si scompare per la prima
volta, lo si fa in sogno.
La seconda volta, non si sogna più.
La terza volta, non si vive
più che nei sogni delle persone
che si sono conosciute.”

Nel suo primo viaggio Malo ha vissuto uno strano sogno, seppur molto realistico, ma questa volta non si tratta più di un sogno: "La seconda volta non si sogna più", e lui è pienamente cosciente quando fa il suo secondo ingresso in quel mondo alla rovescia.
Il Regno delle Ombre, come il mondo reale, è incredibilmente vasto e questa volta Malo ne conosce una parte molto diversa da quella che aveva avuto modo di scoprire un anno prima.
Più tetra, più desolata e spaventosa.
Anche gli incontri saranno diversi e molto meno amichevoli. Il ragazzo questa volta vivrà un vero e proprio incubo, ma anche da quest'avventura riuscirà a portar via con sé qualcosa di prezioso: nuovi amici.
Questo secondo viaggio in cui Fermine ci conduce, attraverso una nuova porzione del Regno delle Ombre, è molto diverso da quello che l'aveva preceduto, sicuramente una storia più continua e scorrevole, ma ugualmente curiosa e particolare. 
Stravagante, come i personaggi da cui è popolata: giocattoli a cui uno spaventoso spettro è riuscito a dare vita, creature mostruose che provano ribrezzo per le cose belle, animali parlanti ecc.
Un mondo più lugubre e meno accogliente di quello che abbiamo avuto modo di scoprire ne "La piccola mercante di sogni", ma non meno sorprendente.

Considerazioni:
Come una versione maschile dell'Alice che viaggia nel paese delle meraviglie, Malo fa ritorno nel Regno delle Ombre, ma ad attenderlo non c'è lo stesso posto magico e sognante che ricordava.
Quella realtà parallela è sempre caratterizzata dalle tinte del bianco e nero, ma non c'è più la soffice neve, candida e calda sotto ai suoi piedi e, sopra ai suoi occhi, non c'è più quel cielo sconfinato e limpido, trapuntato di stelle scintillanti e illuminato da una luna splendente di diamanti. 
Ad accoglierlo non ci sono i tanti e buffi personaggi che avevano caratterizzato le pagine de "La piccola mercante di sogni", ma solo pioggia e tempesta.
A differenza del capitolo precedente, in cui la storia è frammentata e scandita dai numerosi personaggi con cui Malo viene a contatto, qui il racconto è più immediato e uniforme. Sicuramente più scorrevole.
C'è un nemico da cui scappare, un'amica con cui condividere il dolore, e alcuni personaggi (vecchie e nuove conoscenze) che aiuteranno Malo a tornare alla sua realtà.
Sebbene spesso capiti che i seguiti siano sempre meno riusciti dei loro predecessori, per quanto mi riguarda, in questo caso è il contrario.
Ho apprezzato di più questo libro rispetto al precedente, sebbene nello scorso ci fossero alcuni personaggi molto curiosi e carini (sicuramente più simpatici e caratteristici di quelli che incontriamo qui) come Arthur l'albero con il raffreddore, o il Barone Celeste ( il mio preferito), questi però erano troppi e troppo concentrati per le poche pagine che il libro gli dedicava.
Succedeva dunque che ogni incontro si risolvesse in poche battute, lasciando con un senso di qualcosa di affrettato e incompiuto.
Ne "La bambola di porcellana" invece, oltre al nemico da cui sfuggire, Sir Luke, e ai gemelli Sordone e Durodorecchio (che mi hanno ricordato, i più famosi, Pincopanco e PancoPinco, del già citato "Alice nel paese delle meraviglie"), non ci sono altri incontri.
La storia risulta quindi più immediata e continua, ogni situazione ha il suo perché, e non ce n'è nessuna che si riveli un'inutile modo per allungare la minestra. Sensazione che invece mi avevano dato gli inconcludenti incontri, seppur simpatici, de "La piccola mercante di sogni".
E sebbene qui l'atmosfera sia più cupa, non tutto è tetro e buio in queste pagine. La parte che personalmente ho preferito è quella in cui Malo e Louison (la bambola di porcellana), attraversano il giardino delle quattro stagioni. 
Un luogo incantevole e sognante, che a leggerlo non si può fare a meno di desiderare che esista davvero. E non c'è da chiedersi il perché! Insomma ci pensate?
Non sarebbe meraviglioso attraversare una siepe e trovarsi in estate, attraversarne una seconda ed essere in primavera, e così via... in modo che chiunque abbia a disposizione la stagione che più preferisce nel momento che più gli aggrada? *-*
E per finire non posso non parlarvi delle graziose illustrazioni di Lionel Richeran, che accompagnano tutta la lettura.
Come non fare, anche questa volta, il confronto tra queste, legate da un unico stile particolare e uniforme e in cui si nota la corrispondenza tra immagine e testo, con quelle amatoriali e spesso inguardabili del primo volume?
Non si possono nemmeno paragonare infatti, perché sarebbe un confronto perso un partenza (dalla piccola mercante dei sogni, ovviamente).
Ora non mi resta che leggere "La fata dei ghiacci" l'ultimo capitolo dell'avventura di Malo nel Regno delle Ombre, per conoscere l'epilogo di questa storia così particolare.

il mio voto per questo libro

8 commenti:

  1. Questa recensione mi ha messo addosso una voglia matta di leggerlo, e credo che lo farò presto visto che il libro è già nella mia libreria ^_^
    Non sapevo che "La fata dei ghiacci" fosse già uscito; farà sicuramente parte del mio prossimo ordine. Grazie per l'informazione :)

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  2. Grazie alla tua bellissima recensione, il Regno delle Ombre mi ha incuriosito. Se ho ben compreso si tratta di una trilogia :)

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    1. si, una trilogia che termina con "La fata dei ghiacci"

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  3. Sono molto attirata dalle copertine di questi libri e dalle trame. Molto ben fatta la tua recensione :)
    Adesso sono ancora più incuriosita.
    P.S. Sono iscritta come lettore fisso al tuo blog. Nel caso volessi ricambiare sul mio ecco il link: http://lalibreriadiluce.blogspot.it/ Grazie infinite se lo farai :)

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  4. Mi piacciono molto i libri che leggi, sono molto particolari e riesco a trovare dei titoli che non ho mai visto :D

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    1. Grazie sono contenta di aiutare qualcuno a conoscere titoli nuovi ♥

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