lunedì 1 febbraio 2016

Recensione: “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll

Titolo: Alice nel paese delle meraviglie
Titolo originale: Alice in Wonderland
Autore: Lewis Carroll
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: luglio 2013
Pagine: 154
Prezzo: 3,99 € (cartaceo) 1,99 € (ebook)

Trama:
Sognando di seguire un coniglio bianco, Alice cade letteralmente in un mondo sotterraneo fatto di paradossi, di assurdità e di nonsensi. Nella sua caccia al coniglio le accadono le più improbabili disavventure.

Recensione:
Chi non conosce Alice, la bimba che si addormentò in un giorno di maggio e sognò di vivere straordinarie e mirabolanti avventure? Ma siete sicuri di conoscerla davvero? Di sapere tutto del suo viaggio nel Paese delle Meraviglie? Io lo pensavo, eppure ho dovuto ricredermi.
Come la maggior parte di voi, immagino, il mio primo approccio con questa storia è stato quello cinematografico. 
Ho conosciuto Alice tramite il film della Walt Disney e solo ora ho potuto confrontare quel mondo fatto di colori vivaci e canzoncine orecchiabili con quello ideato dal suo vero creatore, Lewis Carroll.
E, mi duole dirlo, il libro esce duramente sconfitto da questo paragone.
Una volta terminata la discesa del profondo tunnel, che collega il mondo reale al Paese delle Meraviglie, ha inizio una sfilza di incontri bizzarri e grotteschi.
Come in un sogno febbrile, si passa velocemente da una situazione all'altra senza continuità di racconto.
I personaggi con i quali la piccola Alice si confronta sono capricciosi, volubili e testardi. Le pongono indovinelli senza soluzione, le fanno domande che non hanno alcuna risposta possibile e rispondono ai quesiti della malcapitata con affermazioni assai lontane da ciò che è stato loro richiesto.
Nel Paese delle Meraviglie non c'è logica e non c'è regola. Il tempo scorre diversamente, gli animali parlano, indossano vestiti e anche orologi da taschino. I gatti sogghignano maliziosamente e spariscono all'improvviso, neonati brutti si trasformano in porcellini e può capitare di trovare bruchi fumatori e carte da gioco che si credono re e regine, con la mania di mozzare teste...
Gli incontri che la bimba fa durante il suo viaggio non sono quasi mai piacevoli: chi la ignora, chi a mala pena le rivolge la parola, chi si dimentica di invitarla a prendere posto alla tavola da tè.
Alice, del resto, non si comporta in maniera più coerente dei personaggi che incontra.
È spaventata eppure continua a voler entrare nelle case di perfetti sconosciuti, vuole tornare alla sua statura normale e, dopo esserci finalmente riuscita in seguito mille peripezie, torna a mangiare e bere cose che la fanno nuovamente mutare, pur di poter entrare in un tal posto o vedere una tal cosa.
Si offende quando un personaggio le risponde male, ma non si esime da continuare ad esigere risposte o richiedere la loro attenzione.
Di immaginazione in queste pagine ce n'è da vendere, ma ogni avvenimento è scollegato dal precedente e dal successivo, proprio come accade in quei sogni assurdi e deliranti dove nulla ha davvero un senso.
E alla fine questa storia è proprio questo, il sogno confuso di un pomeriggio di primavera, i vaneggiamenti di una fantasia a briglie sciolte.

Considerazioni:
Ho provato a leggere Alice nel Paese delle Meraviglie un paio d'anni fa in una versione originale che ho trovato online, disponibile a tutti gratuitamente. Era un periodo impegnativo e avevo tempo di leggere solo poche pagine prima di andare a dormire. Per stanchezza è successo che ho saltato una notte, poi un'altra e così sono passate le settimane e poi i mesi... a un certo punto mi son detta che era inutile continuare e che, il giorno in cui avrei ripreso in mano questo libro, l'avrei ricominciato da principio.
Ammetto che la lettura non mi stava coinvolgendo più di tanto, altrimenti non l'avrei abbandonata, ma così è stato allora. 
Quando ho trovato in vendita questa carinissima edizione edita Fanucci, non ci ho pensato più di tanto e l'ho acquistata, anche perché non mi era mai andato giù il fatto di aver lasciato un libro in sospeso (non mi era mai successo!).
Ricominciare la lettura è stato piacevole, l'introduzione scritta da Beatrice Masini è carinissima, e la lettura da principio risulta molto piacevole e simpatica.
Alice è una bambina buffa e stravagante, ha il vizio di parlare (o meglio straparlare) da sola, interrogarsi e rispondersi, disquisire tra sé e sé sugli argomenti più assurdi.
Tutto procede bene finché non iniziano gli incontri con i personaggi del Paese delle Meraviglie, da quel momento in poi tutto diventa sconnesso e poco comprensibile.
In tutta sincerità se non si fosse trattato di un libricino di poche pagine, penso che l'avrei abbandonato nuovamente. 
La lettura anche questa volta mi è parsa strana, probabilmente perché ciò che leggevo non corrispondeva a ciò che ricordavo. Nel cartone della Disney, infatti, sono fusi gli incontri più rilevanti sia di questo libro che del suo seguito "Alice attraverso lo specchio".
Potete immaginare il mio smarrimento quando mi sono resa conto che il Cappellaio Matto e la Lepre Marzolina non avrebbero mai intonato la canzone del "Buon non-compleanno" >.<
E forse, anche perché erano quelli a cui non ero preparata, gli incontri con i personaggi che non conoscevo, come quello con la Duchessa brutta con quel suo strambo bambino e quello con il Grifone e la falsa testuggine, mi sono parsi in ordine angosciante (il primo) ed estremamente noioso (il secondo).
Concludo dicendo che leggerò sicuramente il secondo libro, più per curiosità che per altro, ma che preferisco continuare a pensare ad Alice come a quella che ho conosciuto grazie al cartone animato, perché di meraviglioso in questa storia, fatta eccezione per il nome del suo Paese, ho visto ben poco.


il mio voto per questo libro:

6 commenti:

  1. Esattamente quello che ho pensato io quando ho letto, qualche anno fa, "Alice nel Paese delle Meraviglie" e poi "Attraverso lo specchio".
    Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Evviva il cartone della Walt Disney!!!

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    1. Già il cartone, da un certo punto in poi, mi ha sempre creato un senso di disagio per quanto è assurdo. Ma il libro lo è ancora di più! Decisamente troppo, troppo contorto.

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  2. Che carina la copertina di quest'edizione di Alice! *_*

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    1. La cover, e la carinissima presentazione di Beatrice Masini, sono le cose più belle di questo libro. Complimenti alla Fanucci Editore 👏🏻

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  3. Ecco un altro classico che non ho ancora letto..! Ho un'edizione bellissima ricca di annotazioni che mi attende da qualche anno, ma non mi sono ancora decisa. Non amo il nonsense e questo ovviamente mi frena, in ogni caso la sento come una lettura che dovrò fare per colmare una lacuna che mi pesa avere.

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    1. Io l'ho voluta completare per lo stesso motivo, che poi è il medesimo che mi farà leggere anche il seguito XD

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