martedì 7 gennaio 2014

Recensione: "La casa d'inferno" di Richard Matheson

Titolo: La casa d'inferno
Autore: Richard Matheson
Editore: Fanucci Editore
Data di Pubblicazione: 2008
Pagine: 304
Prezzo: 16,50 €

Trama:
E' una piovosa giornata di dicembre quando il dottor Barret, fisico che da vent'anni si occupa di parapsicologia, riceve dal vecchio e abbiente Deutsch l'incarico di provare l'esistenza della vita oltre la morte. Per portare a termine il suo compito Barret avrà solo una settimana di tempo e dovrà recarsi nella casa Belasco, soprannominata "La casa d'inferno", già anni prima teatro di eventi tragici e misteriosi, rimasti ancora irrisolti.
In questa ardua impresa sarà accompagnato dalla sua amata moglie Edith, dalla medium Tanner e dal quarantacinquenne Fischer, unico sopravvissuto alla tragedia che avvenne nel medesimo luogo ben trent'anni prima.

Recensione:
Quella che a primo impatto potrebbe sembrare la solita storia di una casa infestata e di forze oscure che si aggirano senza sosta, nasconde invece una trama ben più complicata e non priva di tratti originali.
Quello di Matheson infatti, appare sin dalle prime pagine un romanzo complesso, che conduce a poco a poco in una realtà tutt'altro che ordinaria.
Già l'arrivo a casa Belasco, antica dimora nel Maine, isolata dal resto del mondo e per di più avvolta dalla nebbia, ci trasporta in un'atmosfera carica di mistero. Perfetta ambientazione per quella che si prospetta per i quattro protagonisti un'impresa niente affatto facile. 
Proprio i personaggi sono una delle ragioni che distinguono questo libro da molti altri del genere. Matheson ce ne dà una prima impressione fugace, descrivendoli fisicamente per pochi tratti, talvolta anche tramite escamotage (Edith che si riflette nello specchio, Florence che osserva il suo ritratto) aggiungendo nel corso del racconto altri particolari sia fisici che caratteriali. Le quattro figure, pur avendo tutte a che fare, chi più chi meno, con il mondo del paranormale, si dimostrano ben diverse l'una dall'altra, sia per convinzioni, che per le metodologie utilizzate nell'approccio con le presenze che agiscono indisturbate. 
Se da una parte abbiamo il dottor Barret, certo che gli spiriti non siano altro che manifestazioni inconsapevoli di un io particolarmente sviluppato (come può essere quello dei medium), dall'altra abbiamo una medium spirituale, Florence Tanner, che cerca non solo di comunicare con l'aldilà ma di garantire alle anime perse la pace tanto desiderata, e il medium fisico Benjamin Fisher, restio a mettersi di nuovo in contatto con qualsiasi cosa abbia cercato di ucciderlo trent'anni prima. A costoro si aggiunge poi Edith, moglie del dottore, che pur credendo ciecamente all'uomo che ama, non potrà evitare di vacillare di fronte agli eventi inspiegabili che più di una volta la vedranno protagonista. 
Nel corso della narrazione le distinte personalità si manifestano soprattutto con il loro agire o nel confrontarsi, facendo prevalere ora una e ora l'altra, e lasciando il lettore disorientato su quale sia infine la verità.
Il senso di spaesamento è inoltre accentuato dal procedere dei fatti, articolato per scene distinte, precedute da data e orario, che a mo' di inquadrature cinematografiche seguono i vari personaggi separatamente in momenti differenti o in situazioni parallele. Questo espediente permette al lettore di focalizzare meglio ogni circostanza, di visualizzare quello che accade nel momento esatto in cui avviene. A questo fine collabora o meglio ne è principale tramite lo stile di scrittura dell'autore, che con le sue descrizioni articolate, che si soffermano su ogni particolare, che si tratti di mobilio (decorazioni del pavimento, sculture, tessuti preziosi) o di gesti e posture, sembra guidare il suo silenzioso pubblico in un luogo suggestivo e spaventoso allo stesso tempo. In questo modo chi legge può visualizzare ogni ambientazione, riuscendo quasi ad immaginare ogni meandro della casa, a sentire l'odore acre che emana la palude, ad essere invasi dalla coltre di nebbia. 
Nonostante gli evidenti punti di forza, che ho delineato in queste righe, "La casa d'inferno", a mio parere presenta anche delle pecche, soprattutto per ciò che concerne la fase finale. Dopo aver difatti assistito ad una prima parte in cui da filo conduttore fungono il mistero, l'attesa ed il timore per ciò che potrebbe accadere, da un certo punto in poi, quando è ormai noto il passato di casa Belasco, tutto diventa più prevedibile. 
Il finale poi, non solo non riserva alcuna sorpresa o colpo di scena, ma risulta anche poco credibile. 
Altra nota negativa, almeno secondo il mio punto di vista, sono i contenuti di tipo sessuale, abbastanza espliciti, presenti in maniera frequente (in particolar modo nella parte centrale), che sebbene giustificati a livello di trama, ho trovato un po' fuori luogo. Tuttavia, pur non avendoli apprezzati, ammetto che anche l'inserimento di passi più audaci denota una certa originalità da parte dell'autore.
In conclusione consiglio questo libro a tutti gli appassionati del genere horror, alla ricerca di qualcosa di diverso rispetto ai soliti cliché. Ed è forse proprio questa la caratteristica principale di questo romanzo, l'essere allo stesso tempo un classico e una novità, antico ma ancora attuale.

Considerazioni:
Quello che ho maggiormente apprezzato è il modo di scrivere di Richard Matheson. Avendo letto qualche altro suo racconto posso affermare con certezza che ha, come pochi altri, la capacità di tradurre ogni parola in immagine. 
Leggere questo libro è stato come entrare davvero nella casa d'inferno. Ogni stanza attraversata dai personaggi, ogni oggetto da loro utilizzato era ormai impresso nella mia mente. Le descrizioni di ogni ambiente sono così dettagliate che al lettore risulta facile immaginare ogni luogo e seguire i movimenti dei personaggi all'interno della dimora. Anche le sensazioni sono espresse in maniera vivida, nel bene e nel male, ben poco è lasciato all'immaginazione.
Altro punto a favore, come dicevo prima, è l'originalità. 
La presenza del Dottor Barret e il suo desiderio di dare un nuovo status alla parapsicologia, inserendola a tutti gli effetti tra le discipline scientifiche, permette allo scrittore di fornire teorie e dimostrazioni rigorose e razionali ai fenomeni paranormali. Allo stesso modo anche le consuete sedute spiritiche si animano di elementi nuovi, come la formazione di materiale teleplastico, mentre i casi di telecinesi diventano la manifestazione dell'energia latente di un luogo in cerca dei punti di minor resistenza.
Interessante è come l'applicazione di questo metodo sperimentale, con tanto di apparecchiature innovative, si vada ad intrecciare con il punto di vista più tradizionale, rappresentato dai medium. Da un certo punto di vista la casa infestata non è altro che uno scenario in cui si contrappongono due diverse teorie, e la risoluzione del caso non è altro che il prevalere di quella vincente. 
Le cose che mi hanno lasciato un po' perplessa invece sono le scene a contenuto erotico inserite nel racconto. Se da una parte creano un effetto ripugnante (come avrete intuito non faccio riferimento a naturali approcci tra i personaggi XD), d'altra parte rovinano quell'atmosfera di imminente pericolo. 
Per dirla in breve il timore della morte dei protagonisti è stato ben presto sostituito dall'impressione, spesso confermata, che di lì a poco si sarebbe scatenata un'orgia XD
Non so voi ma non sono queste le sensazioni che desidero provare leggendo un racconto di questo genere.
Parlando invece del finale, un certo indizio rivelato nelle ultime fasi (la lettera B scritta da Florence, per chi conosce il libro), fa sperare che la realtà sia ben diversa da quella delineata inizialmente. La spiegazione che invece viene data in ultima battuta risulta così banale da non essere all'altezza di tutto quello delineato in precedenza. 
Improvvisamente l'Everest così difficile da scalare, senza un vero e proprio perché, diventa nulla di più di una tranquilla collinetta. Un epilogo deludente per una storia che meritava sicuramente di più.


il mio voto per questo libro


2 commenti:

  1. Finale non soprendente, scene di sesso esplicite -.- Non fa per me anche se la casa infestata e lo stile che pare avere l'autore mi incuriosiscono un pò.... Quattro biscottini non son pochi quindi vedrò se dargli una chance prima o poi =)

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    1. Come ho scritto nella recensione quelle sono state le uniche cose che non mi sono piaciute e, trattandosi di un parere soggettivo, e considerando che ad altri potrebbero non dare alcun fastidio, non mi sembrava appropriato ridurre il mio voto.
      In ogni caso "La casa d'inferno" per me rimane un bel libro, con molti pregi e qualche difetto, un libro che consiglierei agli amanti del genere.

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