Titolo: L'amore quando c'era
Autore: Chiara Gamberale
Editore: Mondadori
Collana: Libellule
Data di pubblicazione: Gennaio 2012
Pagine: 96
Prezzo: 10,00 €
Tommaso ha quella che si potrebbe definire una vita perfetta: un lavoro appagante, una moglie premurosa e due figli che ama tanto. Tutto sembra andare nella giusta direzione fino a quando una giornata d'ottobre gli porta via suo padre.
E' a questo punto che entra in scena Amanda, la ragazza che non vede da dodici anni, la ragazza che lo ha lasciato di punto in bianco e senza un perché, quella che gli ha fatto più bene ma anche più male, e che forse Tommaso non ha mai dimenticato. E' così che un banale messaggio di condoglianze diventa per i due protagonisti l'occasione di ritrovare qualcosa che si è perso, di rinsaldare un legame spezzato.
Recensione:
Il romanzo di Chiara Gamberale è senza dubbio singolare. In primo luogo per il modo in cui è scritto: non c'è alcuna presentazione dei personaggi, non c'è un narratore e potrei addirittura dire che non c'è un racconto. Questo libro non ha fronzoli, consta solo delle parole dei suoi protagonisti, difatti non è altro che uno scambio di mail, sms e telefonate tra un uomo e una donna che non si vedono da tanto tempo, e che hanno un passato che li lega.
Questa è un'altra particolarità di questo libro: non assistiamo infatti alla nascita di un amore, e neppure alla fine.
Tutto questo è già successo.
Amanda e Tommaso non sono più le persone di una volta, conducono vite diverse e hanno differenti aspettative. Eppure qualcosa li unisce ancora, nonostante il tempo trascorso, nonostante i loro nuovi amori. Questo si evince chiaramente dai loro messaggi, dal modo in cui scherzano, dal modo in cui lui le parla dei problemi della sua famiglia, e lei dei suoi fallimenti personali. Non ci sono tabù né freni, non c'è la paura di non essere capiti, ma la certezza di trovarsi di fronte a uno persona che, dopotutto, tiene ancora a te.
In questo modo la Gamberale, pur con un linguaggio semplice, e sebbene in poche pagine, è riuscita a creare una storia convincente. Una storia in cui molti possono riconoscersi. Credo che questo sia il punto forte del racconto: leggendolo è quasi impossibile non pensare a un amore passato o a un'amicizia perduta, a come alcune scelte avrebbero potuto cambiare tutto, o a come altre lo hanno fatto.
Da questo punto di vista "L'amore quando c'era", pur essendo un romanzo scorrevole, che si legge in poche ore, ti lascia degli spunti di riflessione e per alcuni versi continua anche quando lo hai terminato.
Come accennavo prima, questo libro presenta a mio avviso due caratteristiche principali: la sintonia evidente tra i due personaggi, che la scrittrice è riuscita a creare anche in poche pagine, e l'impatto emotivo che la vicenda può avere per chi ha vissuto una storia simile.
Questo dato se da una parte definisce una compartecipazione emotiva per una parte di pubblico, ha però il deficit di escluderne un'altra parte, per la quale la narrazione può risultare banale.
In effetti questo racconto non ha un evolversi, se non un finale fin troppo prevedibile, e soprattutto fin troppo affrettato.
La fretta è proprio ciò che rovina tutto: il libro ci dà appena il tempo di identificarci in Tommaso e Amanda, ma non di conoscerli o affezionarci a loro. Non sappiamo come si siano conosciuti, come sia nato il loro amore. Non sappiamo neppure se vivono nella stessa città o meno (plausibile in quanto pare abbiano frequentato lo stesso liceo, improbabile in quanto non si vedono da dodici anni).
La Gamberale ci offre così poche notizie su di loro, sulle loro famiglie, su Tiziana e i figli di Tommaso, sulla madre di questi o su quella di Amanda, nominata solo di sfuggita. E' come se la scrittrice avesse seminato delle premesse per poi abbandonarle lì.
Leggendo le fasi conclusive ho difatti avuto l'impressione che volesse solo mettere un punto a tutto, quasi che il suo obiettivo non fosse la storia in sé ma esprimere dei concetti generali quali la "ricetta della felicità", la nostalgia che rende il passato inspiegabilmente magico, "la sindrome del soffio al cuore" e quindi, una volta esauriti questi, abbia pensato "posso anche finirla qui".
Un vero peccato poiché ritengo che, con qualche piccola miglioria e un'analisi più approfondita, "L'amore quando c'era" sarebbe potuto diventare un libro da consigliare a tutti e non solo a quelli con il "cuore guasto".
Considerazioni:
E' la prima volta che leggo qualcosa della Gamberale, e devo dire che il suo stile di scrittura mi ha convinto. Nonostante io abbia sempre dato molto peso ai dettagli e alle descrizioni particolareggiate (cosa che non rinnego), e sebbene di queste qui non vi sia traccia (per ovvie ragioni), non ho potuto non apprezzare il linguaggio semplice e diretto, perfettamente credibile e adatto al contesto (vedi gli errori/orrori nei temi degli alunni di media XD, o l'astio residuo fra i due, e soprattutto di Tommaso nelle prime mail).
Tuttavia proprio nella scrittura ho riscontrato alcune note negative: escludendo le mail, sia negli sms che nelle telefonate non è stato sempre facile distinguere chi dei due era a parlare. Talvolta ho dovuto rileggere alcune frasi per venirne a capo.
Di contro, in altri casi, il tentativo dell'autrice di rendere il tutto più chiaro ha reso la narrazione meno credibile.
In particolare mi riferisco alle telefonate, in cui quasi ogni domanda si conclude con il nome Tommaso o Amanda (non so voi ma quando parlo con qualcuno non sento la necessità di ripetere in continuazione il suo nome XD).
Altra cosa che mi ha un po' deluso, come ho già detto, è il modo di chiudere la storia. E non mi riferisco al finale sia chiaro, quanto alla sensazione di voler andare di fretta e dare una conclusione improvvisa alla vicenda che si stava raccontando.
Per quanto mi siano piaciuti i ricordi dei due ragazzi, li ho trovati scarsi e non abbastanza forti da farmi credere davvero nel loro amore e farmi sperare in una loro ritrovata unione. A mio parere il lettore può riconoscersi in Tommaso e soprattutto in Amanda, ma difficilmente si affeziona a loro.
Se la storia fosse stata raccontata con più cautela, se gli aneddoti fossero stati maggiori, i caratteri dei personaggi più approfonditi, se il loro rapporto "epistolare" fosse durato più di una ventina di giorni, credo che il libro ci avrebbe guadagnato.
il mio voto per questo libro
Io ho letto forse tre libri della Gamberale, e adoro il suo stile. Questo mi manca, quindi non posso giudicarlo, però ti potrei consigliare due suoi libri che ho apprezzato molto : Color Lucciola e Le luci nelle case degli altri. Magari ti piaceranno di più :-)
RispondiEliminaHo comprato "Le luci nelle case degli altri" ma non l'ho ancora letto, ma essendo un libro più ampio, immagino sia anche più approfondito. Sono dunque curiosa di leggerlo ^^
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