lunedì 4 novembre 2013

Books, Chocolate and... Friends ♥ "Hunger Games": il mio commento (da capitolo 8 a capitolo 14)

Ciao a tutti!
Siamo alla vigilia del terzo incontro del nostro gruppo di lettura "Books, Chocolate and... Friends ♥" dove, vi ricordo, ci occuperemo di commentare il primo volume della famosa saga di Suzanne Collins, "Hunger Games", da capitolo 15 al capitolo 21.
Questo terzo incontro si svolgerà domani, Martedì 5 Novembre, da Tea & Recensioni
La volta scorsa invece l'iniziativa è stata ospitata da Il profumo delle pagine stampate, dove abbiamo commentato il libro dal capitolo 8 al capitolo 14.


Per dare continuità al commento del libro posto qui la mia personale opinione proprio su questa seconda parte del libro.
La prima parte potete invece leggerla QUI


"Hunger Games" di Suzanne Collins

Trama: (dal capitolo 8 al 14)
Katniss è agitata per quello che ha fatto nella stanza di addestramento, la sua potrebbe essere parsa un'aggressione mal riuscita e il suo modo di congedarsi una conferma di questo. 
Gli strateghi gliela faranno pagare? 
Ossessionata da questi brutti pensieri, presa dall'agitazione e dalla paura si chiude in camera e piange tutte le sue lacrime represse. 
Alla sera i risultati della valutazione degli strateghi, trasmessi in diretta TV, contrariamente ad ogni previsione, la vedono primeggiare con il punteggio più alto fra quelli ottenuti da tutti i tributi, 11/12.
L'intervista TV è il prossimo passo al quale i tributi vengono preparati, tre minuti per ogni tributo, in cui ognuno potrà esprimere se stesso e conquistare maggiori consensi e popolarità. 
E in questa fase è Peeta a totalizzare l'attenzione, soprattutto a causa della sua rivelazione: confessa di avere una cotta per Katniss! 
La conoscenza di un amore così sfortunato conquista subito il pubblico.
Il giorno seguente è quello della partenza per l'arena che vedrà lo svolgersi della 74esima edizione degli Hunger Games.
Katniss giunge a destinazione, poco tempo per pensare, solo 60 secondi dopodiché la battaglia avrà inizio.
Adocchia un arco, ma la strategia suggeritagli è differente, scappare, rifugiarsi nel bosco, il suo habitat naturale.
Qui Katniss trova riparo e cibo.
La battaglia si fa sempre più cruente e già la prima notte può contare le prime undici vittime.
Katniss è sola con se stessa, ma il gruppo dei favoriti ha stretto un'alleanza di cui Katniss scopre, con disgusto, far parte anche Peeta.
Così il suo compagno di distretto si è rivelato per quello che è, mandando all'aria anche la storia che li vedeva innamorati e che gli avrebbe garantito il sostegno del pubblico e quindi gli sponsors.
Il capitolo otto si conclude con Katniss che perde i sensi a causa delle punture causate dagli aghi inseguitori e la rivelazione che le salta agli occhi: Peeta Mellark le ha nuovamente salvato la vita!

Recensione:
Suzanne Collins continua a svelarci poco a poco la storia della sua protagonista e del mondo che ha costruito. Snocciola man mano ricordi ed eventi del passato mantenendo sempre viva la curiosità e accrescendola.
I rapporti tra i personaggi si costruiscono via via con l'andare avanti nella lettura, mettendo assieme comportamenti passati e presenti. In questi capitoli conosciamo qualcosa di più del rapporto esistente tra Katniss e Gale, iniziamo a scoprire qualcosina in più sulla senza voce, e il personaggio di Effie diventa sempre più assurdo e in un certo senso "comico" ai nostri occhi.
Durante le interviste abbiamo modo di "sentire" la voce della piccola Rue e di avere di lei un immagine un po' più definita e infine la confessione shock di Peeta che dichiara di essere innamorato della sua compagna di distretto. 
Poi arriva il momento della battaglia, i tributi scendono all'arena e qui il racconto si fa più concitato e avvincente.
Seguiamo il percorso di Katniss e quella che leggiamo è, non solo la lotta tra tributi, ma anche la personale lotta alla sopravvivenza di Katniss contro la natura.
L'estenuante ricerca d'acqua nei primi giorni in arena è descritta così bene da far sentire la sete e il bisogno di bere persino al lettore.
Scopriamo la delusione di Katniss nel scoprire il tradimento di Peeta, nel vederlo combattere al fianco dei favoriti in un assurda ed incomprensibile alleanza.
E quando tutti paiono averla abbandonata una nuova e inaspettata complicità con la piccola Rue.
In questi capitoli scopriamo anche il ruolo che hanno gli strateghi negli Hunger Games.
Sono spietati e manipolatori, vogliono lo spettacolo ad ogni costo, far divertire il pubblico di Capitol City è lo scopo di questi giochi, e non importa se per farlo si dovrà incendiare mezza foresta o colpire con proiettili di fuoco una delle concorrenti più acclamate dal pubblico. 
Lasciamo Katniss in preda ai vaneggiamenti causati dal veleno degli aghi inseguitori e ancora una volta con lo stesso interrogativo... chi è Peeta Mellark? Un traditore o colui che per l'ennesima volta le ha salvato la vita?

Considerazioni:
Confermo tutto ciò che ho detto nel precedente post, e nel frattempo sono ovviamente andata avanti con i capitoli.
Ho finito anche  la terza sessione di lettura in una mezza giornata e non vedo l'ora di proseguire con l'ultima parte.
C'è poco da dire, un libro dal quale è davvero difficile staccarsi.

Il rapporto tra i personaggi:

Rapporto Katniss/Gale: 
In questi capitoli si è scoperto qualcosa in più del rapporto tra i due. 
Viene descritto il loro primo incontro, e la fiducia nata fra i due che ha fatto di loro prima ottimi compagni di caccia e poi amici fedeli. È la stessa Katniss ad ammettere ad un certo punto che forse nell'ultimo anno lui è stato un qualcosa di più per lei, e fa un confronto istintivo tra la fiducia incondizionata che prova per Gale e il carattere indecifrabile di Peeta... confronto che possiamo leggere nel seguente passaggio:


*
"Gale mi diede una sicurezza che mi mancava, da quando mio padre era morto. La sua compagnia sostituì le lunghe ore di solitudine nei boschi. Migliorai moltissimo come cacciatrice quando non fui più costretta a guardarmi sempre intorno, perché qualcuno mi copriva le spalle. 
Ma Gale divenne molto più di un compagno di caccia. Divenne il mio confidente, uno con cui condividere pensieri che non avrei mai potuto esprimere all'interno della recinzione. In cambio, lui mi affidò i suoi.
Quando ero nei boschi con Gale, a volte ero davvero felice.
Lo chiamo amico, ma nell'ultimo anno questa definizione mi è sembrata riduttiva per quello che Gale significa per me. Una fitta di nostalgia mi attraversa il petto. Se solo fosse con me, adesso!
No, in realtà non è questo che voglio. Non vorrei mai Gale nell'arena, a morire nel giro di qualche giorno. 
È solo... è solo che mi manca. E odio essere così sola. Lui sente la mia mancanza?
Deve sentirla.
Penso al numero undici che ieri sera è apparso sotto il mio nome. So esattamente cosa mi direbbe. — Be', si può ancora migliorare. — E poi mi sorriderebbe, e io gli sorriderei di rimando senza esitare, adesso.
Non riesco a evitare un confronto fra quello che c'è tra me e Gale e quello che fingo ci sia tra me e Peeta"
*
Rapporto Katniss/Peeta: 
È sempre controverso, Katniss lo rivaluta e subito se ne pente. 
Lui le pare sincero e successivamente troppo costruito. Vede doppi fini in qualsiasi sua azione.
Quando lui ne esalta le doti con Haymitch lei reagisce aggredendolo, stesso trattamento gli riserva la sera prima della presentazione all'arena, quando dopo l'intervista in TV, in cui Peeta mette a nudo i suoi sentimenti per lei (non sappiamo se siano solo il frutto di una strategia o se dietro a questa si nasconda anche un reale sentimento da parte di lui), lo aggredisce per la paura di essere apparsa stupida e fragile agli occhi del pubblico.


* *
"Sto tornando in me, quando Caesar gli chiede se a casa abbia una ragazza.
Peeta esita, poi scuote la testa in modo poco convincente.
—Un ragazzo bello come te! Ci deve essere una ragazza speciale. Coraggio, su, come si chiama? — chiede Caesar.
Peeta sospira. — Be', una ragazza c'è. Ho una cotta per lei da che mi ricordo. Ma sono praticamente certo che lei non sapeva nemmeno che esistessi, prima della mietitura.
Un brusio di solidarietà si leva dal pubblico. Un amore non corrisposto è una situazione che possono capire.
—Ha un altro compagno? — chiede Caesar.
—Non lo so, ma piace a molti ragazzi — risponde Peeta.
—Non c'è problema, ti suggersico io cosa puoi fare. Vincere e tornare a casa. A quel punto, non potrà respingerti, ti pare? — dice Caesar in tono incoraggiante.
—Non credo che funzionerà. Vincere... non servirebbe, nel mio caso — replica Peeta.
—E perché mai? — chiede Caesar, sconcertato. Peeta diventa rosso come una barbabietola e balbetta: 
— Perché... perché... lei è venuta qui insieme a me."
* *
La stessa notte, durante un dialogo tra i due in terrazza, lei si sente al contempo ammirata ed umiliata dai discorsi di lui. 
Mentre il suo sonno era disturbato solo dai mille interrogativi riguardanti l'arena: ci sarebbero stati alberi? Come sarebbe stato il clima? Sarebbe stato facile per lei procurarsi del cibo? ecc., lui invece non riusciva ad addormentarsi pensando a come preservare se stesso, come evitare di farsi cambiare da quello che sarebbe avvenuto il giorno successivo in arena, pensare a come non diventare una pedina di quel sistema malato.
Poi all'arena, la conferma, quella di Peeta era solo una messa in scena. Vederlo combattere con i favoriti e ammazzare senza scrupoli, la lascia sbigottita e disgustata, dove sono finiti i principi che lui tanto millantava?
E ancora l'ennesima contraddizione quando lui, le salva la vita, risparmiandola e costringendola a scappare.
Chi è in realtà Peeta? Né Katniss né noi possiamo ancora rispondere a questa domanda.

La senza voce: 
Quando Katniss in preda ad una crisi di nervi a seguito dell'allenamento in presenza degli strateghi, è intenta a mettere a soqquadro la propria stanza, si ritrova davanti la senza voce. 
E qui c'è quello che si può definire un chiarimento fra le due.
Katniss le chiede scusa, le dice che avrebbe potuto aiutarla, lei mostra gentilmente la sua comprensione e il suo muto dissenso.
Poi la senza voce l'aiuta a ripulire e la mette a letto rimboccandole le coperte.
Restiamo ancora con la curiosità ... da cosa scappava la senza voce? Qual è la sua storia?

Effie Trinket:
Il suo personaggio non smette di stupire, sebbene in questi capitoli si riveli decisamente meno acida e più simpatica, e sempre lì pronta a spiazzare con qualche uscita fuori luogo come è nel caso dell'addio ai due ragazzi del distretto, che riporto di seguito: 


* * *
"Effie ci prende entrambi per mano e, con gli occhi annebbiati da vere lacrime, ci augura ogni bene. 
Ci ringrazia per essere i migliori tributi che abbia mai avuto il privilegio di presentare. E poi, visto che si tratta pur sempre di Effie, ed Effie pare obbligata per legge a dire qualcosa di atroce, aggiunge: — Non sarei per niente sorpresa se alla fine mi promuovessero a un distretto decente, l'anno prossimo!
Poi ci bacia tutti e due sulla guancia e scappa fuori, sopraffatta dall'emozione per la separazione o per il possibile miglioramento della sua condizione."
* * *
Haymitch:
Haymitch non lo vedo così disumano come poteva apparire all'inizio, del resto è stato anche lui un tributo e anche lui ha vissuto l'arena, quindi non può ignorare cosa rappresenti. Immagino invece che l'arena stessa l'abbia cambiato e indurito, fino a farlo diventare quello che vediamo, ovvero un alcolizzato apparentemente freddo e insensibile. 
In alcuni suoi atteggiamenti però ho letto quella che probabilmente è la sua vera anima, ad esempio mi riferisco al suo sforzo, a mio parere autentico, nel tentare di aiutare Katniss a prepararsi all'intervista.

Cinna: 
Lo stilista di Katniss qui assume un ruolo più rilevante, non è più solo il suo costumista, ma un vero e proprio punto di riferimento per lei, un amico, l'unica persona normale in quell'angolo di mondo, che è Capitol City, che di normale non ha nulla.
È lui che accompagna Katniss alla Camera di Lancio/Recinto di Bestiame. È lui l'ultima persona con la quale Katniss parla prima di entrare in arena. La incoraggia, la consiglia e fa il tifo per lei.

Rue: 
La più piccola fra i tributi, il suo è il distretto 11. Nell'intervista abbiamo modo di sapere qualcosa in più di lei.
* * * *
"Rue, che indossa un abito da sera di stoffa sottilissima completo di ali, si libra lieve avanzando verso Caesar. Il pubblico si zittisce alla vista di questo fatato, minuscolo tributo. 
Caesar è molto dolce con lei, le fa i complimenti per il sette in addestramento, un punteggio eccellente, per una ragazza così piccola. Quando le chiede quale sia il suo punto di forza nell'arena, lei non ha esitazioni. 
— Prendermi è molto difficile — risponde con voce tremula. — E se non mi prendono, 
non mi uccidono. Quindi non datemi per spacciata.
— Non lo farei neppure in un milione di anni — dice Caesar in tono di incoraggiamento."
* * * *
Nel capitolo otto capiamo che di lei possiamo fidarci, avverte Katniss della presenza del nido di aghi inseguitori a pochi metri dalla sua testa.
Pochi sguardi fra le due, pochi sorrisi d'intesa, Katniss prova già una certa sintonia con lei perché le ricorda la sorellina Prim. 

Gli Strateghi:
Sono fra tutti i personaggi più spietati e manipolatori che abbimo incontrato fin ora nel libro. 
L'unico loro interesse è lo spettacolo ad ogni costo, far divertire il pubblico di Capitol City con ogni mezzo, senza avere pietà di niente e di nessuno.

Caesar Flickerman:
E' colui che da più di quarant'anni presenta i tributi al pubblico in diretta TV.
Lui è molto abile a mettere a proprio agio i tributi e mettere in risalto il lato migliore di ognuno.
Katniss, appena lo vede, ne resta impressionata poiché, da che ne ha memoria, il suo aspetto è rimasto invariato nel tempo, da qui la triste riflessione di seguito.

* * * * *
"Caesar Flickerman, l'uomo che conduce le interviste da più di quarant'anni, balza sul palco. 
Fa un po' paura, perché il suo aspetto è rimasto praticamente invariato per tutto questo tempo. Lo stesso viso, sotto uno strato di trucco di un bianco purissimo. 
Gli stessi capelli, che tinge di un colore diverso a ogni edizione degli Hunger Games. Lo stesso abito da cerimonia blu scuro, punteggiato di mille minuscole lucine elettriche che brillano come stelle.
A Capitol City la gente fa interventi chirurgici per apparire più giovane e più magra. 
Nel Distretto 12 i segni della vecchiaia sono una specie di conquista, data la quantità di persone che muoiono giovani. 
Appena vedi un anziano, vuoi quasi congratularti con lui per la sua longevità, chiedergli il segreto della sopravvivenza.
Una persona ben pasciuta la invidi, perché non tira avanti a fatica come la maggior parte di noi. Ma qui è diverso. Le rughe non sono apprezzate. Una pancia rotonda non è indice di successo."
* * * * *
E il mio commento sui capitoli 8-14 è terminato. Ci vediamo domani da Tea & Recensioni per il seguito^__^



3 commenti:

  1. io adoro Cinna! Haymitch si, è il perfetto esempio di come riducono gli Hunger Games.
    Io ho finito la saga, quindi non voglio dirti di più, ma nel seguito scoprirai molto cose di lui che te lo faranno apprezzare!

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  2. Ohhhh domani la prossima puntata! Ieri sera sono stata tentata di proseguire nella lettura ma non l'ho fatto AHAHAHAHAH dio sono orgogliosa di me stessa però secondo te vale se tra mezz'oretta vado a letto e continuo 21-28? tanto a mezzanotte è già domani e quindi rientra nelle reg....no aspè vado a comperare anche il secondo volume :D

    Comunque io devo vedere il film, non vedo l'ora!!

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    Risposte
    1. anch'io voglio rivederlo dopo aver finito il libro *-*

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