lunedì 29 luglio 2019

Ti consiglio un libro... per le vacanze!


Salve avventori!
Il caldo si è fatto attendere a lungo ma, almeno da noi al sud, sembra non voler proprio mollare la presa.
Siamo ormai a fine luglio, le ferie si avvicinano e con esse anche le meritate vacanze. 
Lo scorso anno, se ben ricordate, vi avevamo proposto alcuni viaggi letterari, mentre per chi aveva preferito recarsi nella nostra amata Puglia, vi avevamo parlato dell'iniziativa "Un mare di libri".
Questa volta vogliamo fare qualcosa di diverso, nella speranza che, qualunque sia la vostra meta, possiate trovare il libro che fa per voi.
Ecco quindi la rubrica "Ti consiglio un libro" nella versione summer edition.
Per comodità ho diviso i suggerimenti in base alla destinazione: mare/lago o montagna/campagna.
Libri per adulti ma anche per ragazzi e bambini, ce n'è per tutti i gusti!
Siete pronti?
Allora iniziamo ^-^

Ti consiglio un libro per il mare o il lago

"Hamburger e miracoli sulle rive di Shell Beach" di Fannie Flagg

Ambientato a Shell Beach, città marittima del Mississippi, il libro, tramite la simpatia e la goffaggine di Daisy Fay, ci fa conoscere i bizzarri abitanti della curiosa meta turistica.
Una romanzo che, pur affrontando temi importanti come quello dell'alcolismo, l'integrazione razziale e la violenza sessuale, conquista con i suoi personaggi tutti da scoprire, e la spontaneità dell'ingenua e divertente protagonista. 


"Mary Read. La ragazza pirata" di Alain Surget

Non solo un libro di pirati ma un romanzo affascinante e coinvolgente, capace, con il suo mix di avventura, dramma e romanticismo, di abbracciare i gusti di tutti. 
Mary tramite la sua storia ci parla di prigionia, e allo stesso tempo di libertà, o meglio della ricerca di essa, di quel qualcosa che la faccia finalmente sentire al posto giusto.
Il romanzo perfetto per issare le vele alla scoperta di nuovi mondi da esplorare, e nuove emozioni tutte da vivere. 


"Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey" di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows

Un libro spumeggiante che, per mezzo delle brillanti e simpatiche lettere che intercorrono tra Juliet, la protagonista, e gli abitanti dell'isola di Guernsey, ci parla di amore per i libri, di amicizia e lealtà, e di come i legami indissolubili possano resistere al tempo, alla distanza e alle avversità della vita.
Un romanzo che, anche grazie agli adorabili personaggi, diverte, fa riflettere e sperare. Che ti entra nel cuore, come solo le migliori storie sanno fare. 


"I segreti della casa sul lago" di Kate Morton

In questo libro Kate Morton ci trasporta in una suggestiva e misteriosa Cornovaglia, fatta di lussureggianti giardini, feste eleganti e passeggiate all'aria aperta.
Eleanor e Anthony sono all'apparenza la coppia perfetta: insieme da più di vent'anni, trascorrono serenamente le giornate con i quattro figli: Deborah, Alice, Clemmie e l'ultimo arrivato, Theo.
Non ci sono nuvole all'orizzonte, non per loro. Ma il destino sa sempre come scompigliare le carte, per cui l'evento più atteso di tutto l'anno, la festa del Solstizio d'estate, diventa per loro l'inizio della fine. Il piccolo di casa è sparito, e tutti i membri della famiglia sembrano sapere più di ciò che dicono.
Cosa è successo davvero quella notte?
Una storia che mediante due flussi temporali distinti, ci guida in una matassa di segreti, misteri e colpe dove la verità non è mai quella che sembra. 


"Cuore ribelle. The blue castle" di Lucy Maud Montgomery

Il libro parte in modo nostalgico per poi diventare, dopo poche pagine, un vero e proprio inno alla vita. Tutto è incentrato sulla libertà di essere se stessi, senza indugi o paure, e sulla voglia di scoprire il mondo e la bellezza della piccole cose.
La scrittura della Montgomery, ricca di suggestive e pregnanti descrizioni, coinvolge in pieno, regalando forti emozioni e sensazioni, ma anche tante ambientazioni da sogno.
Impossibile non riconoscersi nella protagonista, Valancy Stirling, sia nella sua iniziale ritrosia e rassegnazione che nella successiva fame di vita e avventura.
Impossibile non sognare all'arrivo al fantomatico castello blu, immerso nel verde e affacciato sulle limpide acque di un placido lago.
Leggere questo romanzo, vi assicuro, avrà un effetto benefico su di voi, come una carezza gentile, una sferzata di acqua fresca sul viso, una giornata di sole dopo un lungo inverno, o una limonata dissetante nel bel mezzo della calura estiva. 


"Pomodori verdi fritti al caffé di Whistle Stop" di Fannie Flagg

Con questo libro Fannie Flagg ci regala un vero e proprio viaggio nel tempo.
Non saprei davvero come altro definirlo. 
Questo romanzo ci trasporta in un'atmosfera magica, in un luogo lontano, in un passato felice che si può solo rimpiangere.
Whistle Stop è il riparo per chi non ha un posto dove andare, è il ritrovo di amici e conoscenti, è la casa per Ninny, Idgie, Ruth e la loro calorosa e bizzarra famiglia.
Ed è il luogo perfetto anche per noi, che non possiamo che scaldarci il cuore con le avventure dei Threadgoode, e gli altri amabili abitanti della tranquilla cittadina. 


"La stagione delle conserve" di Polly Horvath

Leggere questo libro è stato come abbandonare la città, prendersi una vacanza e andare a vivere la vita di campagna in mezzo ai boschi, nella natura pressoché incontaminata e, perché no, insieme agli orsi.
In compagnia della timida e introversa Ratchet Clark, Polly Horvath ci porta nel Maine, più precisamente al Glen Rosa, la grande casa a picco sul mare delle sorelle gemelle Tilly e Penpen Menuto, le strambe zie della protagonista.
Le vecchiette, abituate ad una vita appartata, hanno visto ben poche novità negli ultimi decenni, ma l'arrivo della ragazzina, come per magia, movimenterà la loro estate dando inizio ad una serie di inaspettate novità.
Un romanzo scritto splendidamente, in cui non mancano né l'emozione né l'umorismo.
Disarmante e allo stesso tempo intenso. Leggero e allo stesso tempo profondo. Surreale e allo stesso tempo reale.
Non lo si può sminuire definendolo "un romanzo per ragazzi", no, questo è un romanzo per anime sensibili, quelle che amano le belle storie, i sentimenti, quelle che si emozionano per le emozioni degli altri. 


"Il lago del tempo fermo" di Laura Bonalumi

Viola è in un momento particolare della sua vita: sta affrontando con non poche difficoltà la separazione dei genitori, e vede nella vacanza con il suo papà l'occasione per tornare a respirare e abbandonare per un po' le continue preoccupazioni.
La piccola località che ha dato i natali alla nonna paterna saprà regalare alla nostra piccola protagonista molte emozioni: cominciata come una fuga dalla realtà, diventa per lei l'inizio di una nuova avventura, di nuove amicizie e forse anche di un nuovo amore.
Al centro di tutto un antico quaderno sepolto in soffitta, una vecchia fotografia, e un lago perennemente ghiacciato. Più passa il tempo e più Viola si convince che le tre cose siano collegate, e che gli abitanti del posto nascondano qualcosa di molto importante. Sarà davvero così? Non vi resta che leggerlo per scoprirlo ^-* 


"L'isola dei giocattoli perduti" di Cynthia Voigt

Il libro racconta di Teddy, un orsetto di peluche senza gambe, che vive su un'isola misteriosa assieme ad altri giocattoli.
La storia narrata alterna momenti piacevoli e divertenti ad altri più delicati e profondi. I piccoli amici, con le loro esplorazioni, i picnic, le feste a sorpresa, le lezioni di nuoto ci regalano molti momenti di spensieratezza e relax.
Le loro quotidiane avventure sono capaci di trasmettere al lettore un senso di calma e tranquillità, e anche tanta voglia di stare all'aria aperta.
Più si va avanti infatti, più si ha l'impressione di far parte di quel piccolo villaggio, di cui si conoscono ormai abitudini e modi di fare. Questo anche grazie alla composizione dei capitoli, suddivisi nella maggior parte dei casi in giornate, caratterizzate sia da eventi straordinari, che da piccoli aneddoti di vita quotidiana, quale può essere un acquazzone o una partita a scacchi. 
Ultimo punto, ma non meno importante, le stupende illustrazioni in bianco e nero che impreziosiscono una storia che già di per sé brilla di amore, speranza e solidarietà. 


"The lock. La serie completa" di Pierdomenico Baccalario

Una serie che ha tutti gli ingredienti per appassionare i lettori di ogni età: un'ambientazione misteriosa e affascinante, delle sfide da affrontare, un gruppo ben assortito di ragazzi, e dei magici premi da conquistare. La lettura perfetta per i giovani in cerca di qualcosa di avvincente ed emozionante.
D'altronde alzi la mano chi non ha mai sognato di passare l'estate in una meta sconosciuta, con tanti nuovi amici e altrettante avventure tutte da scoprire? 


Ti consiglio un libro per la montagna o la campagna

"La fonte magica" di Natalie Babbitt

Una storia raffinatamente sospesa tra realtà e fantasia, tra l'ineluttabilità della morte ed il sogno della vita eterna.
È questo bilico che rende così spensierata e allo stesso tempo così riflessiva questa lettura, il forte contrasto tra la magia delle cose impossibili e la concreta e dura realtà del ciclo inesorabile e immutabile del tempo.
L'autrice ci conduce così in un viaggio filosofico che spinge il lettore ad interrogarsi sul senso dell'esistenza, ma non è solo questo.
La scrittura della Babbitt è una fonte inesauribile di meraviglia. Come una pittrice delinea abili e precisi contorni, colora le parole con mille sfumature.
Le immagini che regala, i suoni, gli odori, sono vividi e sinceri.
Leggere l'avventura di Winnie Foster è stato come fare un viaggio in un mondo fatato in cui tutto sembra possibile e niente fa più così paura. 


"Il Giardino segreto" di F.H Burnett

Quale libro migliore di questo per chi si accinge a trascorrere le vacanze in aperta campagna?
Nessuno, in effetti. In questo racconto per ragazzi, che presenta come temi principali l'amicizia, la lealtà e la fiducia reciproca, la vera protagonista è la natura, in tutto il suo splendore. 
La vita all'aria aperta è vista come un vero e proprio toccasana per il corpo e l'animo della protagonista, la spinge e, in qualche modo la costringe, ad automigliorarsi.
È appassionante leggere di questo cambiamento nell'animo di Mary, che va di pari passo con quello del paesaggio circostante che si trasforma durante la primavera.
La scrittrice è davvero abile a descriverne i profumi, i colori, i mutamenti. 
Non è possibile leggere questo libro senza essere colti dalla voglia di correre per la brughiera, di sentirne i suoni e gli odori.
Come è impossibile non aver voglia di divorare un tazzone di buon porridge, o ingurgitare una bella patata arrostita fumante.
Se non lo avete ancora fatto, leggetelo! Non ve ne pentirete ^-* 


"Un pezzo di terra tutto per me" di Lorenza Zambon

Lorenza Zambon ci guida alla scoperta della Casa degli alfieri, l'antica dimora sulla collina che da più di vent'anni condivide con un gruppo di artisti. Ci parla della casa, ma soprattutto del giardino che, giorno dopo giorno, le fa compagnia e cresce con lei. Un posto incantevole, dominato dalla natura incontaminata e selvaggia, che cambia con il mutare delle stagioni e che rivela nuove sorprese con gli anni che passano.
Un giardino che racchiude ricordi, invita agli incontri, conserva emozioni e pensieri. Ed un libro che, invece, è quasi un diario, in cui appuntare riflessioni e sensazioni. Una sfilza di immagini le quali, quasi come fotogrammi, raccontano una storia, anzi più storie.
Le storie delle persone che abitano lì, e degli animali che arrivano di tanto in tanto.
Degli alberi che muovono i loro rami al vento, e che crescono con il sole, dei sentieri selvatici che prendono forma con i passi dei visitatori, delle notti stellate che fanno da cornice ai sogni, dei risvegli pieni di torpore, rugiada e aria pura.
In questo libro si respira libertà e spensieratezza, amore per il creato, e per la vita in generale. Per quei piccoli momenti insignificanti e perfetti come una colazione all'aperto, un tramonto visto dalla collina, un teatro fabbricato con un po' di terra e tanti amici. 


"La vita segreta delle api" di Sue Monk Kidd

"La vita segreta delle api" è un romanzo delizioso, dolce e drammatico allo stesso tempo.
Lily, con la spensieratezza dei suoi giovani anni, intraprende un viaggio verso una desolata città di campagna, Tiburon, dove tenaci donne combattono ogni giorno per far valere i loro diritti.
La ragazzina, che porta sulle spalle un peso (e una colpa) davvero insopportabile, e che per di più è costretta a condividere il tetto con un padre incapace di amare, troverà nella casa delle api il suo nuovo rifugio.
E anche per noi lettori la casa rosa diventerà un posto accogliente capace di ristorare i nostri cuori affaticati, allietandoci con un bicchiere di tè fresco e una chiacchierata al chiaro di luna. 


"Capriole sotto il temporale" di Katherine Rundell

Tutti i libri di Katherine Rundell che ho letto fino ad ora hanno come comune denominatore la presenza di una protagonista femminile forte e determinata, ma soprattutto libera e fiera.
Infatti, se dovessi dire di cosa sa questo romanzo, direi proprio di libertà, spensieratezza e felicità.
Il ritratto della vita di Wilhelmina nello Zimbabwe è un qualcosa di unico, un tripudio di emozioni, di giornate spensierate, senza preoccupazioni, inutili pensieri, scadenze da rispettare.
Un eterno stato di pace, fatto di cavalcate selvagge nel bush, arrampicate sugli alberi, spuntini accanto al fuoco, e riposini sull'erba.
Un mondo incontaminato in cui la civiltà non ha ancora messo piede, in cui esiste il duro lavoro ma anche la siesta, e si trascorre il tempo immersi nella natura, e tra le braccia delle persone care. 


"Sal" di Mick Kitson

"Sal" è un libro che parla di dolore ma soprattutto di rinascita, del potere che ha la natura di concedere una seconda possibilità alle sue creature sofferenti, di risanare le ferite aperte, di offrire il perdono ai cuori martoriati. 
Mick Kitson ha costruito una storia toccante e commovente, con delle protagoniste ben caratterizzate, piene di vita e di sfumature, a cui non ci si può non affezionare. 
Ho amato ogni singola pagina di questo libro. Più scorrevano le giornate nel bosco, più cresceva in me la voglia di fare i bagagli e catapultarmi in qualche metà sperduta.
Beh, non temete, l'idea di dover cacciare per sopravvivere, mi ha spinto a desistere!
Fatto sta che ho centellinato i capitoli proprio per prolungare la lettura il più a lungo possibile e non essere costretta a dire addio a questa affascinante ambientazione e ai suoi eccezionali personaggi. Quindi, se state pianificando un campeggio nei boschi o una rinfrancante vacanza in montagna, non perdetevi questo romanzo! 


"L'evoluzione di Calpurnia" di Jacqueline Kelly

Con questo libro, Jacqueline Kelly ci trasporta nell'atmosfera torrida del Texas di più di un secolo fa, ma anche nel cuore di una famiglia bizzarra ma allo stesso tempo così comune. 
I Tate, infatti, vantano ben sette figli scalmanati, tra cui la ribelle Calpurnia, una dodicenne davvero speciale. Al contrario delle sue coetanee, lei non ama trascorrere il tempo con le comuni faccende femminili. Lei vuole scoprire il mondo, studiare ogni suo piccolo aspetto, analizzarlo e sperimentarlo fino a capirne il perché.
Con lei noi lettori inizieremo un viaggio nella natura alla ricerca dei suoi insondabili misteri. Una storia da leggere all'aria aperta, magari in compagnia di qualche lucciola. 


"La ragazza dei lupi" di Katherine Rundell  

Un libro estremamente originale, capace di trasportare i lettori in un mondo fatto interamente di alberi, rovi taglienti, bufere e sentieri innevati, un universo parallelo tanto meraviglioso quanto ricco di insidie. Ma quella scritta dalla Rundell è soprattutto una storia di coraggio, avventura e amicizia. Una di quelle che insegna che non serve essere uno zar, un baronetto o un generale dell'esercito, per essere qualcuno e far sentire la propria voce. Tutti hanno il diritto di combattere per quello che amano, tutti nascondono un animo da lupi. Devono solo trovare la forza di cercarlo.
Il libro perfetto per chi, in questo caldo rovente, va alla ricerca di un posticino innevato, impervio e ricco di avventure. 


 "Wildwitch" di Lene Kaaberbøl

E come non citare la saga delle streghe selvatiche?
Incanto, natura, suoni, profumi ed emozioni, tutto converge nell'intento di dare vita ad un mondo magico e stregato in cui è un vero piacere immergersi.
Una serie che una volta iniziata, ti incolla alle pagine, grazie anche ai personaggi tutti da scoprire. 


"La casa nella prateria" di Laura Ingalls Wilder

"La casa nella prateria" è una serie di libri per ragazzi scritti da Laura Ingalls Wilder.
La scrittrice, con questa saga, ha messo nero su bianco i preziosi ricordi della sua infanzia, i viaggi da uno stato all'altro, le disavventure, le conquiste, i momenti spensierati e quelli di difficoltà della sua famiglia, alla costante ricerca del posto in cui insediarsi ed essere felici.
E dopo un estenuante e difficoltoso viaggio lo troveranno davvero.
Una distesa verde, ricca di selvaggina, dove papà Charles in poche settimane metterà su una casa per le sue quattro donne. 
L'autrice si dilunga in minuziosi dettagli nel descrivere il nuovo nido, ma la vera meraviglia la regala parlandoci della natura, dei piccoli riti della vita quotidiana, della felicità familiare.
Descrive un mondo semplice fatto di piccoli gesti genuini, di valori, gentilezza e generosità. Di un amore vero che ti fa sentire parte integrante della famiglia. 

Che ne pensate?
Vi abbiamo dato un bel po' di suggerimenti, sperando che riusciate a trovare, almeno uno, che faccia al caso vostro.
In realtà a questi avrei aggiunto anche "La nonna sul melo" di Mira Lobe e "Il giornalino di Gian Burrasca", libri che hanno accompagnato le mie estati da bambina, ma ho pensato di non esagerare.
Allora, quale di questi titoli vi incuriosisce?

lunedì 22 luglio 2019

Sotto l'ombrellone #28



Eccoci finalmente con il secondo appuntamento, per quest'anno s'intende, della nostra rubrica estiva. Purtroppo il cattivo tempo della scorsa settimana non ha aiutato la nostra missione, ma noi non ci siamo date per vinte. Ai primi raggi di sole, ci siamo rifiondate in spiaggia e abbiamo aguzzato la vista.
Non sempre, sfortunatamente, siamo riuscite ad identificare i libri, ma speriamo di avere più fortuna le prossime volte.
Intanto vi lasciamo agli avvistamenti che, nonostante le difficoltà, siamo riuscite a portare a termine.
Buona lettura!

♥ "Don José" di José García Hamilton

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
uomo sui cinquant'anni, dal fisico asciutto, e la carnagione leggermente abbronzata. Aveva occhi scuri e portava capelli corti e pizzetto, entrambi sui toni del nero-grigio. È stato quasi tutto il tempo seduto su una spiaggina verde accanto alla sua signora, anche lei impegnata nella lettura. Purtroppo la donna si era munita di un e-reader, ragion per cui sbirciare il suo titolo è stato impossibile! Gli svantaggi della tecnologia...

Costume da bagno: 
boxer nero 

♥ "Il mondo è pieno di cretini. O sei tu che non riesci a farti capire?" di Thomas Erikson  

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
ragazza sui venticinque anni, magra e dalla carnagione chiara. Portava i capelli scuri e mossi raccolti in una crocchia ed era distesa su un telo mare fucsia. Ha passato la maggior parte del tempo a leggere, anche perché il mare era così agitato quel giorno che era impossibile anche solo avvicinarsi.

Costume da bagno: 
bikini blu elettrico 

♥ "Caravaggio segreto" di Costantino D'Orazio

Lo conosco?

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
donna sui quarant'anni, abbronzata e dai lunghi capelli neri e mossi. Stava distesa su una sdraio beige in tutta tranquillità, mentre il figlio adolescente si intratteneva con la musica. Portava occhiali da vista, squadrati e rossi.

Costume da bagno: 
bikini nero a pois 


♥ "The outsider" di Albert Camus 

Lo conosco?

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
uomo sui cinquant'anni, carnagione media e capelli grigi. Portava occhiali squadrati neri, ed è stato quasi tutto il tempo sdraiato sul suo telo blu in una posizione plastica (quasi un plank laterale) a leggere, fino a quando, le sue vicine di ombrellone non hanno cominciato a tempestarlo di domande. Poverino!

Costume da bagno: 
boxer nero


♥ "Cecità" di José Saramago 

Lo conosco? Sì

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
ragazzo sui vent'anni, dalla carnagione lattea, e i capelli scuri. Portava una barba corta e grandi occhiali da vista. Era seduto su un telo mare blu, all'ombra vicino alla scogliera. È rimasto ben ancorato al suo posticino, un po' a leggere e un po' a giocherellare con lo smartphone, mentre, al contrario, la ragazza che lo accompagnava non riusciva a stare un attimo ferma. Che coppia bislacca!

Costume da bagno: 
boxer nero e t-shirt bianca, che non ha mai tolto 

E voi avete adocchiato qualche titolo sulle vostre spiagge?
E soprattutto ne avete portato uno con voi?

lunedì 8 luglio 2019

Recensione: "L'evoluzione di Calpurnia" di Jacqueline Kelly

Titolo: L'evoluzione di Calpurnia
Autore: Jacqueline Kelly
Editore: Salani
Data di pubblicazione: 15 maggio 2014
Pagine: 290
Prezzo: 12,00 €

Trama:
Nei prati riarsi della calda stagione texana, Calpurnia non può fare a meno di notare che le cavallette gialle sono molto, molto più grandi delle cavallette verdi. Perché? Sono di due specie diverse? Calpurnia ha sentito parlare del libro di un certo Darwin, in cui si spiega l'origine delle specie animali. Forse può trovare quel libro nella biblioteca pubblica? Sì, ma la bibliotecaria non glielo vuole mostrare. Poco male, quel libro si trova anche a casa sua: nello studio del nonno, il libero pensatore della famiglia. Accompagnata dal nonno e dal libro proibito, Calpurnia riuscirà a scoprire i segreti delle diverse specie di animali, dell'acqua e della terra. E scoprirà anche se stessa.

Recensione:
Siamo alla fine dell'Ottocento, e il mondo si prepara ad entrare nel nuovo secolo. Non fa eccezione la famiglia Tate, che vanta ben sette figli scalmanati, l'uno più eccitato degli altri alla sola idea di una qualche novità. Tra loro la ribelle Calpurnia. Lei sì che è una dodicenne speciale: non ama trascorrere il tempo con le comuni faccende femminili. Merlettare, rammendare, cucinare, governare la casa non fanno proprio per lei, con grande dispiacere della mamma che vede per la giovane, ed unica figlia, un brillante futuro da splendida debuttante prima, e da brava moglie e madre poi.

Su sette tentativi, mia madre aveva avuto una sola bambina. E non ero venuta fuori proprio come si immaginava lei, credo, una deliziosa ragazzina che la aiutasse a liberarsi dalla crescente ondata di energia di un branco di ragazzi turbolenti che minacciava sempre di sommergere la casa. Non mi era mai passata per la mente che lei avesse sperato in un’alleata e non l’avesse trovata. Insomma, a me non piaceva parlare di modelli e di ricette, e versare il tè in salotto. Questo mi rendeva egoista? Mi rendeva diversa?

Ma non è questo che desidera Calpurnia. Lei non sogna un principe azzurro pronto a traghettarla nel suo magico castello, lei vuole scoprire il mondo, studiare ogni suo piccolo aspetto, analizzarlo e sperimentarlo fino a capire il perché di ogni cosa.
Per raggiungere il suo obiettivo, o perlomeno per avere anche solo la possibilità di perseguirlo, la determinata protagonista dovrà affrontare molte sfide, non solo la ritrosia dei familiari, ma anche i pregiudizi dell'epoca che non vedevano di buon occhio l'emancipazione femminile.
Questo libro infatti, se da una parte si potrebbe considerare un inno alla vita, un ritratto entusiastico della natura e dei suoi insondabili misteri, dall'altra rappresenta anche una lezione di vita per le ragazze di tutti i tempi, un invito a seguire i propri sogni con tenacia.

Io e i miei fratelli, all'unanimità, ritirammo il Premio delle Lucciole di Fentress all'ora di andare a letto, dichiarando ufficialmente chiusa la stagione del 1899. 
In realtà la lucciola di Travis fu l’unica che vedemmo, quella sera. Nonostante sapessi che le lucciole sarebbero tornate l’anno dopo, sembrava l’estinzione di una specie. Che tristezza essere l’ultimo individuo della tua specie, emettere i tuoi segnali nel buio, da solo, al nulla. Ma io non ero sola, giusto? 
Avevo imparato che ne esistevano altre della mia specie, là fuori.

Questo messaggio, dapprima sibillino, diventa sempre più incisivo man mano che si va avanti con la storia. Mentre la stessa Calpurnia prende confidenza con microscopi, metodi scientifici, esperimenti, annotazioni, e tutto ciò che concerne il mestiere di naturalista, noi lettori veniamo sempre più a conoscenza dell'ambiente ostico in cui si trova a vivere e delle sfide che dovrà affrontare pur di coltivare la sua più grande passione.
Ma badate bene, "L'evoluzione di Calpurnia" non è solo questo: la scienza e la natura fanno sì da nota di fondo un po' a tutto, ma al centro della narrazione vi sono soprattutto quotidianità, amici, famiglia, avventure e disastri.
I piccoli di casa ne combinano una dopo l'altra, con buona pace dei loro genitori che tentano, come possono, di rimettere tutti in riga. Mentre si legge non si può non affezionarsi a quella banda di indisciplinati, sempre pronti a battersi per ciò che ritengono importante, che sia il cuore di una ragazza, come nel caso di Harry o Lamar, o dei tacchini da salvare, come succede, ahimè, con il povero Travis. I fratelli Tate sono diversi l'uno dell'altro, e proprio per questo speciali, a loro modo, ed insostituibili. 
E che dire poi del capofamiglia, il misterioso Walter?
Dapprima solitario e taciturno, diviene poi il vero motore dell'azione. È lui a trainare Calpurnia nel magico mondo dell'esplorazione, ricevendo in cambio stima e affetto incondizionato. Il rapporto tra i due è la base che regge l'intero romanzo, come se il legame tra nonno e nipote fosse il fulcro dello stesso amore per la scienza. Senza di esso la protagonista non si sarebbe mai posta le domande più importanti, e non sarebbe mai arrivata a formulare le risposte.

«Sono riuscito a prendere delle noci pecan sanissime e a farle fermentare ricavandone una cosa che grosso modo è pipì di gatto». 
Rimasi a bocca spalancata. 
«E qual è la lezione che possiamo ricavarne?» continuò. 
Io me ne stavo lì, guardandolo a bocca aperta. 
Disse: «La lezione di oggi è questa: meglio viaggiare con la speranza in cuore che arrivare in salvo. Lo capisci?» 
«No, signore». 
«Significa che dobbiamo festeggiare il fallimento di oggi, perché è un chiaro segno che il nostro viaggio di scoperta non è ancora finito. Il giorno in cui l’esperimento ha successo è il giorno in cui l’esperimento finisce. E io trovo inevitabile che la tristezza di aver finito superi la gioia di esserci riusciti».

In definitiva non posso che consigliare vivamente questo libro, capace di intrattenere ed istruire con semplicità e tenerezza. Con quest'opera Jacqueline Kelly ci ha regalato un viaggio nel tempo e nello spazio, nell'atmosfera torrida del Texas di più di un secolo fa, ma anche nel cuore di una famiglia bizzarra ma allo stesso tempo così comune.

Considerazioni:
Questo è uno di quei libri che, parte in sordina, per diventare poi sempre più appassionante e coinvolgente. Inizialmente ci troviamo catapultati nella vita di una comune ragazzina che, non sapendo come sopravvivere al caldo infernale, si rifugia al fiume. Lì inizia le prime osservazioni del mondo attorno a sé, che giungeranno a pieno compimento, solo grazie al nonno Walter, che farà di lei la sua prima allieva.
La prima parte è quindi più concentrata sullo studio del mondo naturale e sull'approfondimento del rapporto d'affetto che lega l'anziano signore a sua nipote. 
Da un certo punto in poi l'attenzione si sposta sulle vicende familiari e sugli spaccati di vita quotidiana: la fiera di paese, il saggio di pianoforte, le prime cotte dei fratelli, gli esperimenti culinari e domestici di Calpurnia, l'amicizia della stessa con la dolce Lula.
Pur non dimenticando l'amore per la scienza, che è sempre presente, dall'incirca metà libro, la narrazione assume un taglio più intimo, ironico ed autoironico, che spinge il lettore a sentirsi pienamente coinvolto nelle vicende, e nelle disavventure, dei Tate.

Tutta la gioia di quella mattinata si era prosciugata. 
Mamma stava aprendo gli occhi sulla triste realtà: i miei biscotti erano come sassi, i miei saggi di ricamo sbilenchi, le mie cuciture a zigzag. 
Riflettei sulla vita di mia madre: il cesto della roba da rammendare che non si svuotava mai, le lenzuola, i colletti e i polsini da rivoltare, le venti forme di pane da impastare ogni settimana. E’ vero che non doveva fare tutte le pulizie pesanti da sola, aveva San Juanna per quello. E di lunedì veniva una lavandaia che passava l’intera giornata a bollire i vestiti nel grondante capanno della lavanderia sul retro. Viola uccideva, spennava e cucinava i polli. Alberto uccideva e macellaia i maiali. 
Ma la vita di mia madre era un turno di manutenzione senza fine. Non otteneva mai nulla, tranne di dover rifare di nuovo tutto daccapo, un giorno o una settimana o una stagione dopo.

Questo anche grazie alle descrizioni semplici e accurate dell'autrice che fanno percepire il caldo torrido, la bellezza dei campi di cotone, il sapore delle noci pecan o del terribile olio di merluzzo, il rombo delle prime auto, il trillo del telefono municipale, l'arrivo di una nuova era.
Negli ultimi capitoli i toni diventano più seri e meditabondi, incentrati maggiormente sul sogno di diventare scienziata, e sullo sconforto nel veder la propria passione sminuita o ridicolizzata. Grazie a questo giro di boa finale, il libro, oltre a trasmettere un'importante lezione per le giovani menti e un invito a non arrendersi alle prime difficoltà, è capace di coinvolgere emotivamente anche un pubblico più adulto che non potrà che simpatizzare con la ribelle Calpurnia.

il mio voto per questo libro

giovedì 4 luglio 2019

Recensione: "Eva era africana" di Rita Levi Montalcini e Giuseppina Tripodi

Titolo: Eva era africana
Autore: Rita Levi-Montalcini, Giuseppina Tripodi
Illustratore: Giuliano Ferri
Editore: Gallucci
Data di pubblicazione: 7 giugno 2018
Pagine: 96
Prezzo: 10,00 € 

Trama:
Veniamo tutti dall'Africa. Lo prova un segmento del nostro DNA, giunto fino a noi per via esclusivamente femminile, a partire da un'antenata comune. 
Rita Levi-Montalcini, che alle donne del continente più povero ha dedicato gli ultimi anni della sua vita, racconta con passione questo paradosso: il primato riconosciuto dai genetisti e le lotte che le ragazze africane di ieri e di oggi devono sostenere per avere maggiori diritti e dignità. 
Da una parte il racconto delle donne che negli ultimi anni sono riuscite a raggiungere posizioni di rilievo malgrado le difficoltà. Dall'altra, la spiegazione con parole semplici delle recenti scoperte della genetica che, andando a ritroso, è riuscita a risalire fino alla madre di tutto il genere umano, a Eva. Una donna, un'africana. 

Recensione:
Rita Levi-Montalcini, con questo libro, offre a noi lettori, ed in particolare alle giovani menti ancora da plasmare, un viaggio appassionante nel passato, alla ricerca dell'origine della specie umana, e dei nostri più lontani antenati.
E lo fa facendo appello alla genetica, e alle recenti scoperte che hanno individuato come il DNA mitocondriale si trasmetta solo per via femminile, di generazione in generazione.
Cosa vuol dire? Semplice, che all'inizio di tutto doveva esserci non un Adamo, come vuole la tradizione, ma una donna, una Eva.
Da queste premesse, sicuramente interessanti e per di più originali, prende avvio una prima parte dedicata proprio all'evoluzione della specie, dai primi ominidi sino ad arrivare all'homo sapiens moderno, quello più simile a noi, per intenderci. 
Tutto è nato da una donna, molto probabilmente proveniente proprio dal continente africano, come dimostrato da anni di ricerche, lo stesso continente ad oggi così denigrato. Paradossale come le cose siano cambiate nel corso dei secoli, non credete?
E lo è ancora di più, se teniamo conto della seconda parte del libro, che grossomodo ci guida alla conoscenza delle più grandi figure femminili della storia dell'Africa, le cosiddette "Regine del passato". Donne come Nefertari, note per il loro potere e lungimiranza, o come Nitocris, un vero esempio per ciò che concerne l'emancipazione femminile.
Da qui si arriva all'ultima parte, il racconto delle donne africane di oggi che, con grande fatica, studio e spirito di sacrificio, sono riuscite a raggiungere dei risultati incredibili in diversi campi, non dimenticando mai l'amore per la propria terra. 
Testimonianze importanti, utili per le bimbe africane del domani, ma a maggior ragione per le generazioni future di ogni parte del mondo. Che ogni bimbo, ragazzo, uomo o donna, possa rendersi conto di quanto può essere difficile, in alcune parti della terra, far valere i propri diritti, o accedere a risorse basilari come l'istruzione pubblica o i servizi sanitari, e di come sia perciò necessario non dare mai nulla per scontato.
Un libro piccolo ma dal forte valore educativo, che insegna senza annoiare. A tal proposito posso dire che il tono del racconto non è mai troppo prolisso o dal taglio specialistico. Soprattutto per quanto concerne la sezione inerente alla formazione del continente e allo sviluppo della specie, la narrazione scorre veloce, in modo chiaro, preciso e stimolante, grazie anche ai carinissimi disegni disseminati tra i vari capitoli. Inoltre nelle ultime pagine è contenuto un pratico glossario, utile per dissipare eventuali perplessità.
Tuttavia devo ammettere che, nonostante questa accortezza, alcuni concetti legati alla trasmissione dei geni potrebbero risultare ugualmente ostici per dei ragazzini, o almeno per buona parte di essi.
L'opera è infatti indirizzata ad un pubblico dai 10 anni in su, e non ho nulla da dire in contrario se specifichiamo che questo pubblico deve comunque avere una certa propensione per la scienza, la storia o l'educazione civica. Di certo non si sta parlando di una lettura da spiaggia, o di una raccolta di barzellette, ma di un vero e proprio trattato di scienza e sociologia, ovviamente semplificato e reso fruibile per i più piccoli.
Per intenderci, se vostro figlio è un piccolo Sheldon Cooper o una piccola Amy Farrah Fowler, allora non potrà che apprezzarlo. Se invece è una mini Penny, beh fate in modo di essere presenti al momento della lettura, perché le domande non mancheranno XD 

Ringrazio la casa editrice Gallucci per avermi inviato una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

mercoledì 3 luglio 2019

Sotto l'ombrellone #27



Tremate, tremate, le detective in bikini son tornate!
Ebbene sì, finalmente abbiamo dato il via alla nostra stagione balneare e, ovviamente, anche alle pericolosissime indagini in incognito, che vedono me e Muriomu aggirarci sulle spiagge pugliesi con fare guardingo.
Siamo ancora alla prima settimana di mare, per cui non possiamo assolutamente lamentarci: ben cinque libri avvistati, abbastanza velocemente e, per di più, senza dare troppo nell'occhio (il che non è da sottovalutare).
Naturalmente speriamo nei prossimi giorni di riuscire a fare di meglio.
E se ci sarà da sporcarsi le mani, con la sabbia, è chiaro, non mancheremo!
Nell'attesa, vi lasciamo con il nostro bottino...

"Il profumo delle foglie di limone" di Clara Sánchez 

Lo conosco?

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
signora sui sessant'anni, dalla pelle molto chiara, con capelli corti, ricci e di color grigio scuro.
Era seduta su una seggiolina a due passi dall'acqua e portava dei vistosi occhiali da sole.

Costume da bagno: 
intero nero a fiori, attorno alla vita aveva un telo mare a mo' di pareo 

♥ "Der verborgene Garten" di Kate Morton 

Lo conosco? Sì

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
donna sui settant'anni, dai capelli biondi, corti e boccolosi. Dalla pelle molto chiara, aveva però un forte rossore sul viso. Era seduta su una sdraio, accanto al marito. Ha passato quasi tutto il tempo a leggere, fino a che una bambina seduta sotto l'ombrellone vicino non ha attirato la sua attenzione. Da quel momento non ha smesso un attimo di sorridere, nel vedere la piccola giocare, e dicendo così addio, o quasi, all'amato libro.

Costume da bagno: 
due pezzi azzurro a fiori, con slip a vita alta.


♥ "Il cerchio" di Dave Eggers 

Lo conosco?

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
uomo sui quaranta/cinquant'anni, con capelli scuri, molto corti e diradati sui lati. È stato tutto il tempo disteso all'ombra, dapprima impegnato nella lettura e poi in una, ancora più rilassante, pennichella. Beato lui!

Costume da bagno: 
boxer bianco con strisce blu sui lati


♥ "La casa in mezzo al mare" di Miquel Reina 

Lo conosco?

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
donna sulla trentina, dal fisico asciutto e la pelle chiarissima. Aveva capelli biondo scuro, lisci e apparentemente non molto lunghi, raccolti con una pinza. Ha alternato la lettura a brevi bagni rinfrescanti. E, considerando il caldo torrido di questi giorni, chi può biasimarla?

Costume da bagno: 
due pezzi tribale, con slip molto - ma molto - sgambato!


♥ "El palacio de la medianoche" di Carlos Ruiz Zafón 

Lo conosco? Sì

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
uomo sui cinquant'anni, dai capelli ricci e bruni, e baffi folti, sempre scuri, ma striati di grigio. Era disteso proprio accanto a noi su un telo mare arancione (che fortuna!) e inizialmente mi era parso un signore tranquillo e solitario tutto dedito alla sua lettura. Dopo una ventina di minuti però il silenzioso signore è stato travolto da una bimba di circa sette anni che, arrivata assieme alla mamma, chiedeva insistentemente di giocare. Beh, caro uomo baffuto, leggerai un'altra volta: è il momento di fare un bel castello di sabbia!

Costume da bagno: 
slip grigio metallizzato 


Per il momento è tutto.
E voi avete adocchiato qualche titolo sulle vostre spiagge?
Ditecelo nei commenti ^-*

lunedì 1 luglio 2019

Recensione: "La casa nella prateria" di Laura Ingalls Wilder

Titolo: La casa nella prateria
Titolo originale: Little House on the Prairie
Autore: Laura Ingalls Wilder
Editore: Gallucci
Data di pubblicazione: 28 maggio 2015
Pagine: 190
Prezzo: 13,90 €


Trama:
Il viaggio verso il Kansas con la famiglia Ingalls. La vita nella prateria è difficile e talvolta persino pericolosa, ma papà, mamma, Mary, Laura e la piccola Carrie sono felici di realizzare il sogno di una nuova vita.

Recensione:
"La casa nella prateria" è il primo di una serie di nove libri per ragazzi scritti da Laura Ingalls Wilder nel 1935.
La scrittrice, con questa saga, ha messo nero su bianco i preziosi ricordi della sua infanzia, i viaggi da uno stato all'altro, le disavventure, le conquiste, i momenti spensierati e quelli di difficoltà della sua famiglia, alla costante ricerca del posto in cui insediarsi ed essere felici.
Ma la felicità non è un punto di arrivo, si può incontrare anche man mano, durante il viaggio, lo scopriranno bene gli Ingalls già da questo primo capitolo della loro avventura.
Il romanzo è ambientato nel 1870, in quelli che sono gli anni del colonialismo americano, ovvero quando i coloni americani si spostavano in cerca di fortuna, occupando le terre degli indiani, dando spesso vita a feroci e sanguinolenti conflitti.
Gli Ingalls sono tra quelle famiglie che, con la prospettiva di un futuro più fiorente, si spostano in cerca di terre libere e fertili. Dall'inverno del Wisconsin, al più caldo Kansas.
Papà Charles, mamma Caroline e le tre figlie: Mary, Laura, Carrie abbandonano il certo per l'incerto, nella speranza di trovare nelle praterie del Kansas il posto dei loro sogni.
E dopo un estenuante e difficoltoso viaggio lo troveranno davvero.
Una distesa verde, ricca di selvaggina, dove papà Charles in poche settimane metterà su una casa per le sue quattro donne. 

"Il fruscio del vento nell’erba sembrava una musica. E il canto stridulo delle cavallette faceva vibrare l’immensa prateria. Un flebile ronzio proveniva dagli alberi in riva al ruscello. Tutti quei suoni formavano un fantastico, caldo, gioioso silenzio. Laura non aveva mai visto un posto che le piacesse così tanto…"

E' stato appassionante leggere la storia dell'autrice, sapendo che le cose narrate, ogni difficoltà, ogni gioia, sono state vissute davvero da questa affettuosa, cara famiglia.
E io leggendo ero lì a fare il tifo per loro, a scongiurare ogni incidente, a gioire per il caminetto costruito, per la casa salvata dall'incendio, per i vetri da mettere alle finestre, e a temere quando una qualsiasi disgrazia rischiava di mandare tutto a rotoli, a comprendere quell'incertezza verso il vicino ignoto, e in forte apprensione per la vita degli Ingalls quando la malaria li ha messi tutti KO.
Il finale, poi, mi ha visto delusa, sconfitta e amareggiata, non per la storia in sé, ma per l'empatia che ho provato nei confronti dei protagonisti (anzi, a dirla tutta ho reagito peggio io di loro).
Dopo un anno di sacrifici, lotte e conquiste, quando le cose stavano andando per il verso giusto, quando l'orto stava prendendo vita con i primi germogli e la promessa di una stagione ricca e rigogliosa, tutto viene gettato alle ortiche, con papà Charles che, ancora una volta, decide di andare via, non per un capriccio, certo, ma lo fa all'improvviso, senza dare a nessuno (neanche al lettore), il tempo di metabolizzare la cosa.
Così, dopo aver detto addio agli amici e dopo aver trascorso l'ultima notte nelle praterie del Kansas, gli Ingalls si rimettono fiduciosi in viaggio, nuovamente verso il Nord, cantando filastrocche e intonando melodie.

Mamma sospirò e disse: «Un intero anno sprecato, Charles.» Ma papà rispose, allegramente: «Che cos'è un anno? Abbiamo tutta la vita davanti!»

Una scrittura semplice,  per un libro appassionante e ricco di nozioni e descrizioni meravigliose.
La Ingalls si dilunga in minuziosi dettagli (anche esagerati) nel descrivere dettagliatamente la costruzione della nuova casa e i procedimenti che rendono possibile tale impresa, ma la vera meraviglia la regala nella descrizione della natura, dei piccoli riti della vita quotidiana, dalla preparazione dei pasti più umili - ma sempre gustosi -  alla gioia descritta per le grandi occasioni speciali: i più ricchi pranzi di Natale, i regali, la felicità familiare.
Descrive un mondo semplice fatto di piccoli gesti genuini, di valori, gentilezza e generosità. Di un amore familiare che ti fa sentire parte integrante della famiglia.
In poche parole, un romanzo da leggere, assolutamente.

Considerazioni:
Confesso che fino a prima di leggere questo libro, conoscevo "La casa nella prateria" solo di nome. Non sapevo molto sulla trama di questa storia (non ho mai visto nemmeno la serie TV), se non che parlasse di una famiglia che fa armi e bagagli per andare a vivere in una prateria, appunto.
Ignoravo molte cose come vedete, una delle cose di cui più mi vergogno è aver scoperto solo durante la lettura che la storia che Laura Ingalls ci racconta in queste pagine non è che la storia della sua famiglia e dei numerosi spostamenti che ha fatto negli anni.
La Ingalls non narra la sua storia in prima persona, tuttavia il suo personaggio ha una rilevanza diversa rispetto agli altri per il lettore. I suoi sentimenti e gli stati d'animo sono indagati da vicino e si capisce che quello che ci viene raccontato è il suo punto di vista sui fatti narrati.
Tuttavia la saga, perché si tratta di una serie di ben nove libri, non viene ritenuta un'autobiografia, ma solo un racconto un po' romanzato delle sue memorie d'infanzia.
Leggendolo immaginavo solo vagamente cosa sarebbe successo nel libro, ma sono sincera, non mi sarei mai aspettata il finale. 
Non credevo che l'anno appena trascorso dalla famiglia Ingalls nella prateria - i sacrifici, le piccole conquiste, il timore di non farcela, l'allegria per ogni buon risultato - si sarebbe concluso con quello che, sostanzialmente può definirsi, un "nulla di fatto".
Immaginavo che dopo aver eretto con fatica la casa e scongiurato i vari incidenti che l'hanno messa a rischio, dopo aver costruito il pozzo, arato la terra per l'orto, ci saremmo goduti finalmente un attimo di pace. 
Ero pronta anch'io a veder spuntare le prime piantine, a cogliere i frutti di un immenso lavoro, soddisfatta di tutto ciò che la famiglia aveva saputo creare dal nulla, in nemmeno un anno.
E poi tutto è andato perso. Gli Ingalls si vedono costretti a trasferirsi ancora, rimettersi in viaggio per una destinazione ignota, abbondare tutto e ripartire da zero.
Cosa ho apprezzato? Oltre alla sensazione di libertà che si respira in tutto il libro, le descrizioni della natura e dell'amore che i componenti della famiglia hanno per ciò che fanno e di cui vivono (oltre al profondo amore che li lega l'un l'altro), ho amato la tenacia con la quale la famiglia si rialza da ogni sconfitta. 
Papà Charles sa fare praticamente tutto, è lui che in pochi giorni mette su una casa per le sue quattro donne, ma quella che ho ammirato di più è stata mamma Caroline, per la sua perseveranza, e la fiducia che sempre ha nutrito nei confronti del marito, che è anche il motivo per cui l'ho criticata.
Ammetto che durante la lettura ho dovuto più volte mettere a tacere il mio spirito di protesta ricordandomi che quelli erano altri tempi, anche quando atteggiamenti o frasi come "i bambini devono essere visti, ma non sentiti" mi disturbavano non poco.
Altra cosa che mi ha urtato sin dalle prime pagine è l'atteggiamento di Charles, come quello del classico padre padrone, che sia chiaro, non tratta mai in malo modo nessuno, però non sembra prestare molta attenzione ai desideri o timori della sua consorte, ma solo ai propri bisogni. Basti pensare che il viaggio della famiglia Ingalls ha inizio proprio dal desiderio del signor Charles di andare via da quella terra - il Wisconsin - che vedeva ormai troppa gente vivere nei suoi Grandi Boschi.
Può un uomo decidere, di punto in bianco, di sradicare la sua famiglia dalle comodità di una casa confortevole, in pieno inverno, per intraprendere un viaggio verso l'ignoto - allontanandosi per giunta da tutti i parenti vicini -  esclusivamente per il desiderio di avere la selvaggina tutta per sé?
A me sembra una cosa un po' pretenziosa da chiedere a chiunque! Figurarsi ad una famiglia con tre bimbe piccole.
La casa viene così messa in vendita, senza chiedere neanche il benestare alla fin troppo remissiva e fiduciosa consorte.
Ripeto, non c'è nulla di strano per quei tempi, ma leggendo non posso negare che la cosa mi abbia infastidito, come mi ha indignato leggere del povero Jack (il fedele cagnolino della famiglia) a cui Charles non ha mai concesso di salire sul carro, costringendo, quella povera bestiolina, a seguirli, senza sosta, per interi stati, dal Wisconsin al Minnesota, dall'Iowa, al Missouri, negandogli di salire anche durante la pericolosa traversata del fiume in piena, che gli è quasi costata la vita!
Insomma, da una famiglia così unita, amorevole e legata mi sarei aspettata un po' più di sensibilità ed empatia dal suo capofamiglia.
Ma, in fondo, è anche grazie a lui e alla sua decisione se possiamo leggere questa saga che fa respirare avventura e libertà ad ogni pagina.

Recensione capitolo successivo:
La casa nella prateria. Sulle rive del Plum Creek 

                                                                                  
Ringrazio Gallucci Editore per avermi omaggiato di una copia cartacea di questo libro 

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