martedì 26 luglio 2016

Recensione: "Master Magician" di Charlie N. Holmberg

Titolo: Master Magician
Autore: Charlie N. Holmberg
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: luglio  2016
Pagine: 213
Prezzo: 14,90 €(cartaceo) 4,99 €(ebook)


Trama:
Durante il suo lungo apprendistato, Ceony Twill ha tenuto nascosto un segreto al suo stesso mentore, Emery Thane: ha scoperto di poter praticare forme di magia diverse dalla propria, un’abilità da sempre ritenuta impossibile da acquisire. 
Ormai è giunta al termine del suo percorso e sta per affrontare l’esame finale, ma proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto ecco che gli imprevisti si mettono sulla sua strada, complicandole un bel po’ la vita. Per allontanare da sé i sospetti di favoritismo, Emery fa testare le qualità di Ceony da un tale Prit, un piegatore che, come tutti sanno, odia il maestro e a cui non importa nulla della sua apprendista. Proprio nel momento in cui un efferato criminale con cui la ragazza ha avuto un tempo a che fare è scappato di prigione e ora è pronto a regolare i conti con il passato. Ceony sa che se vuole evitare la sua vendetta dovrà trovarlo prima che sia troppo tardi, perché colui che ha di fronte è il peggiore dei suoi incubi, il solo in grado di padroneggiare l’unica forma di magia che lei non riesce a dominare.

Recensione:
Master Magician è il capitolo conclusivo della trilogia che ha come protagonista Ceony Twill e il curioso mondo della magia dei materiali creati dall'uomo.
Sono passati due anni da quando Ceony è stata affidata all'arte della piegatura e alle sapienti mani del mago Emery Thane, a cui spetta il compito di fare di lei una maga della carta.
Molte cose sono avvenute da allora. L'ingresso alla villa di Mago Thane ha fatto nascere nella ragazza, prima restia alla disciplina, la passione per quel materiale così fragile eppure così potente, e questa non è l'unica passione inaspettata che è scaturita in lei.
Il viaggio nel cuore del mago, che l'ha vista protagonista nel primo capitolo della sua avventura, ha dato il La a due sentimenti fortissimi e opposti. L'amore per il suo mentore e la paura e l'odio verso l'orribile magia praticata dagli escissionisti.
In "Glass Magician" avevamo lasciato Ceony su un letto di ospedale, dopo la sanguinosa lotta con Grath Cobalt che l'aveva vista vittoriosa, ma allo stesso tempo sconfitta, con un bagaglio arricchito da tanta sofferenza, dolore, dubbi e un grande segreto.
Ceony ha scoperto - e probabilmente è l'unica persona ad esserne a conoscenza - che cambiare la fedeltà al materiale a cui si è stati vincolati non solo è possibile, ma lei è in grado di farlo e... lo ha fatto!
La piegatrice, a questo punto, ha un potere enorme che, nelle mani delle persone sbagliate, potrebbe rivelarsi estremamente pericoloso.
Sono trascorsi un anno e otto mesi da quel giorno, in quella stanza di ospedale, e Ceony, pur avendo promesso al suo amato di non approfondire la conoscenza degli altri materiali, non ha saputo opporsi alla irresistibile tentazione.
Curiosa e ostinata com'è, ha scelto di provare e conoscere le varie forme della magia, destinando, com'è ovvio, una particolare attenzione allo studio della carta, su cui, di lì a poche settimane, verrà esaminata, non dal suo mentore, Mago Thane, come da prassi, ma da un suo collega piegatore, Mg Bailey.
Ceony è perciò costretta ad abbandonare, per tre settimane, l'ambiente familiare dalla villetta per raggiungere la dimora di un mago sconosciuto, conscia che, una volta superato l'esame, nulla potrà più impedire a lei e Thane di uscire allo scoperto.
Però le acque vengono smosse da un ulteriore novità che farà precipitare tutti i sogni e le speranze della ragazza nell'incertezza: Saraj Prendi, il complice di Grath Cobalt, è scappato dalla prigione nella quale era recluso in attesa di essere giustiziato, e probabilmente è in cerca di vendetta. Probabilmente è in cerca di lei, e utilizzerà Emery e la sua famiglia per ricattarla.
In questo libro vediamo, dunque, una Ceony alle prese con i rimorsi di coscienza per non essere riuscita a salvare l'amica vetraia dalle grinfie di Cobalt, e che teme con tutta se stessa di ripetere il medesimo errore. Arrivare troppo tardi un'altra volta, vedere nuovamente morire chi ama per un suo errore.
È questo sentimento a spingere la ragazza a mettersi sulle tracce dell'escissionista, e questa volta giocherà d'anticipo, questa volta avrà dalla sua l'effetto sorpresa.
Ancora una volta la Holmberg ha creato un romanzo ricco di magia e originalità, in cui sono i materiali e le loro caratteristiche gli assoluti protagonisti.
Con questo libro ha scritto e concluso una saga unica nel suo genere, ricca di azione e sentimento, di amore e di odio, di bellezza e di orrore.
È sempre stata forte, sin dal primo volume, la contrapposizione tra la delicatezza con cui è stata capace di descrivere i più eleganti incantesimi, la sensibilità con cui ha saputo dare vita e far affezionare i lettori ad un semplice e dolcissimo cagnolino di carta e, al contempo, la cruda freddezza con cui ha saputo rendere le scene più macabre e violente.
Un perfetto equilibrio che rende questa la saga perfetta per accontentare i gusti di tutti. Fantastica ma realistica, romantica ma non sdolcinata e ricca di azione.

Considerazioni:
Credo di aver già detto tutte le cose che ho apprezzato di questa saga, prima fra tutte l'originalità del tema trattato e il modo con cui la scrittrice ha saputo incantare materiali a tutti noi conosciuti, a cui mai avremmo attribuito cotanta magia.
Rispetto a questo, i personaggi, seppur avendo personalità forti e ben caratterizzate, passano decisamente in secondo piano, soprattutto se si considera che l'unica vera protagonista della storia è Ceony Twill, e tutti gli altri le fanno un po' da contorno.
Mi è un po' spiaciuto, ad esempio che, fatta eccezione per il primo libro della saga "Paper Magician", non ci fosse, negli altri due, qualche capitolo dedicato ai pensieri degli altri personaggi. Sarebbe stato interessante leggere, in alcuni frangenti, la storia dal punto di vista di Thane o di Prendi, e nel caso di quest'ultimo approfondire i sentimenti e i desideri che animavano la sua personale battaglia... perché ogni azione, perfino la più sconsiderata deve avere un perché, che sia pur la semplice follia.
Mi è rimasta dunque la stessa domanda che mi ponevo per Lira e che non ha trovato risposta: perché? 
Perché gli escissionisti fanno quel che fanno? Da cosa sono mossi e cosa hanno vissuto per diventare quello che sono diventati?
Ecco, un approfondimento a riguardo non mi sarebbe dispiaciuto, anzi, avrebbe dato più completezza alla trilogia.
Per quanto riguarda Ceony, non posso dire di averla amata alla follia. La considerazione che avevo di lei è un po' calata con il procedere dei vari capitoli. 
Non che sia un brutto personaggio, però ho trovato "strano" il suo sviluppo. Dalla ragazza timida e propensa ad arrossire per un non nulla del primo libro, si è trasformata, nell'ultimo, in una sua controfigura decisamente più impertinente e spocchiosa.
Se nel primo libro si era ritrovata suo malgrado ad essere l'eroina che non poteva sfuggire all'infausto destino, nei successivi gli è andata sempre, volontariamente e incoscientemente incontro, mettendo in pericolo non solo la propria vita ma quella di molti altri.
In quest'ultimo capitolo la sua testardaggine e la sua arroganza la portano a mettersi in situazioni a cui è impreparata, e ad infrangere promesse importanti.
Con questo non voglio dire assolutamente che il suo personaggio sia totalmente negativo, no di certo. Le sue azioni, la sua costante paura di essere causa di altro male, sono giustificate dal suo vissuto che rende legittimo il suo desiderio di essere sempre in prima linea. 
Le rimprovero esclusivamente la mancanza di quel pizzico di umiltà che le avrebbe concesso di chiedere aiuto a qualcuno più esperto di lei, perché la frase "solo io posso farlo" detta e ribadita da una semplice apprendista non l'ho proprio concepita.
Un ulteriore punto interrogativo resta Mg Bailey... mi sarei aspettata, e avrei desiderato, un chiarimento sulle sue azioni, un dialogo a cuore aperto con Ceony che ci rivelasse i perché dei comportamenti del "Severus Piton della Holmberg" XD
Probabilmente io sono troppo esigente, e tre libri non sono bastati per saziare la mia infinita sete di curiosità. 

Recensione Paper Magician
Recensione Glass Magician

Ringrazio la casa editrice Fanucci per avermi fornito una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

3 commenti:

  1. No sono le stesse domande che mi pongo anche io e poi Ceony secondo me è comunque responsabile della morte di Delilah, perchè se non l'avesse coinvolta forse Granth non l'avrebbe uccisa o forse no però pure lei non doveva coinvolgerla a fare i primi esperimenti con gli specchi per trovare Granth. Per quanto riguarda Lira l'autrice fa capire il perchè avesse scelto l'escissione. Era convinta di poter salvare gli altri visto che era un'infermiera, però l'escissione comporta anche una specie di anima nera che chiede sempre di più a chi la pratica, a questo si aggiunge il potere che poteva ricavare e il fatto che Emery l'avessa abbandonata dopo il divorzio, pur salvandola. Ceony comunque è vero che è diventata spocchiosa e troppo piena di sè, tradendo in un certo qual modo anche Emery, proprio lei che sapeva cosa aveva passato con Lira non doveva giocare sporco con lui. Per qunto riguarda Prendi e Prit non posso dire niente perchè in quattro giorni non sono riuscita a terminare tutti i libri. Sì lo so solo tre giorni ora quattro con oggi ma mi ha preso tantissimo e devo ringraziare il vostro blog per avermi fatto conoscere questa saga. ^_^

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