martedì 28 ottobre 2014

Recensione: "Il Giardino degli Aranci - Il Mondo di Nebbia" di Ilaria Pasqua

Titolo: "Il Giardino degli Aranci - Il Mondo di Nebbia"
Autore: Ilaria Pasqua
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Data di pubblicazione: maggio 2014
Pagine: 292
Prezzo: 1,99 € (ebook)
Trama:
Il Mondo di Nebbia, dove Aria e il fidato amico Henry vivono e frequentano un liceo come tanti altri ragazzi, nasconde dei segreti inquietanti, come incubi che prendono forma e sono in qualche modo collegati ai Cinque Sacerdoti, misteriosi individui che controllano la città. 
Aria non è però una ragazza come tutte le altre: in quel mondo ha la sensazione di “girare a vuoto”, e dentro di sé sospetta che dietro ai suoi incubi ci siano verità dimenticate… sarà l’incontro con Will, che come lei sembra frustrato e insoddisfatto da quella realtà, a rivelarle che tutto quello in cui credeva prima è nient’altro che un’illusione. 
Qual è la verità dietro quel mondo? Chi sono i Cinque? E in che modo Aria ha il potere di cambiare tutto?

Recensione:
Devo ammettere che questo libro è stata proprio una piacevole sorpresa.
Quando ti ritrovi a leggere qualcosa di un autore che non conosci (e per di più emergente) non sai mai cosa aspettarti. 
In questo caso posso dire che la lettura non è stata affatto deludente.
La trama è ben costruita, lo stile dell'autrice coinvolgente, ricco di dettagli e descrizioni.
Questa è proprio una delle cose che ho apprezzato di più.
Amo i libri che si focalizzano sulle atmosfere e le sensazioni. Il romanzo infatti, oltre a regalarci bellissime descrizioni dei luoghi (dalle suggestive ambientazioni immerse nella nebbia al rigoglioso giardino degli aranci ricco di profumi), si concentra anche, e soprattutto, sugli stati d'animo dei vari personaggi, che vengono indagati a fondo nel corso di tutta la lettura.
Questo ci permette di conoscere appieno i protagonisti ed immergerci nella storia.
Altra cosa che mi ha decisamente colpito è stata l'originalità della trama, in particolare l'idea degli incubi che prendono forma, diventando entità in parte autonome e in parte legate indissolubilmente ai loro possessori.
Nella città in cui Aria vive, gli incubi notturni si materializzano al risveglio, in forme diverse da persona a persona, e accompagnano al mattino i loro "creatori", gravandoli col loro peso.
Ogni giorno i cittadini si recano nei punti di raccolta dove, per ordine dei Cinque Sacerdoti che governano la città, si disfano dei prodotti del loro inconscio.

Gli incubi erano qualcosa di inconsistente e allo stesso tempo di materiale, ogni mattina le sembrava di partorire una nuova inquietante verità, di tagliare a fette la sua mente, le sue ansie, e servirle su un piatto ben visibile a tutti, per poi gettare ogni cosa via. 

Agli occhi di un estraneo quel gruppo misto di persone, sarebbe potuto apparire come dei condannati scortati all'inferno da spettri maligni. Infatti, gli incubi erano subdoli, ti seguivano, silenziosamente, strisciando nell'ombra, erano come una catena sottile che ti legava al tuo inconscio, a una parte buia della tua mente a cui non potevi accedere, e che però eri costretto a portarti dietro. E ancora peggio, a mostrarla al prossimo.

Proprio questo rituale mattutino sarà uno dei punti focali di tutta la vicenda. Ogni qual volta Aria si libera del suo procione, la forma che assume il suo incubo, non riesce a non provare emozioni contrastanti: se in un primo momento appare sollevata, subito dopo si insinua in lei il senso di colpa e la consapevolezza, sempre più forte, che lasciare delle parti della propria mente nelle mani dei Cinque sia una cosa profondamente sbagliata.
A questo si aggiunge il presentimento di vivere in una realtà che non le appartiene, in cui il tempo scorre in modo diverso, e in cui non si fa che girare a vuoto.
Queste convinzioni troveranno conferma in Will, il misterioso compagno di classe della ragazza che cerca di convincere Aria che nulla lì è davvero come sembra e che l'unica cosa da fare è trovare la via d'uscita da quel posto.
Per quanto riguarda la struttura del romanzo possiamo dire che è divisa nelle parti dedicate ad Aria e i suoi amici, e in quelle, più brevi, con protagonisti i Cinque. 
Se i passi incentrati su Aria mi hanno coinvolto, non posso dire la stessa cosa per quanto riguarda quelli con i Sacerdoti, in cui la narrazione, costituita da stringate interazioni, risulta in più punti noiosa. Inoltre, proprio in una delle loro prime scene (nel secondo capitolo), la scrittrice ha compiuto l'errore di rivelare già troppo della storia (il piano segreto dei Cinque appunto).
E la cosa mi è parsa strana, considerando che in tutti gli altri casi, Ilaria Pasqua ha invece, giustamente, preferito rivelare pagina per pagina il reale stato delle cose, conservando sempre un grande alone di mistero.
Per quanto riguarda Aria, Henry e Will, man mano che andremo avanti, con gli incubi e i ricordi che prendono il sopravvento, si aggiungeranno nuove parti che, a mo' di flashback, faranno luce sul passato a lungo dimenticato, che potrà così tornare a galla.

Era eccitata come una bambina per quel piccolo mistero, esageratamente eccitata, e quel momento le ricordava quando aveva partecipato alla caccia al tesoro della sua scuola: amava scavare, arrampicarsi, risolvere gli enigmi, vivere ogni giorno imparando sempre qualcosa di nuovo ed emozionante. Eppure se ci ripensava bene, quell’evento le sembrava appartenere a un’ altra vita, come fosse un film visto in tv e non un suo ricordo. Si era talmente affievolito che le era ormai difficile fissare il momento in cui era successo, il luogo, le persone con cui l’aveva vissuto. Una patina sfocata ci si era poggiata sopra e man mano ne rosicchiava un pezzo. Ora riusciva a tenerne in mano nient’altro che un mozzicone.

In questo modo scopriremo nuovi aspetti della vita di Aria, conosceremo la vera natura dei legami tra i personaggi che abbiamo già incontrato, e con altri in cui non ci siamo ancora imbattuti.
Inoltre, tramite l'espediente degli incubi, Aria inizierà un vero e proprio viaggio nell'inconscio. 

“Inizia così. Arrivano dei segnali che sono solo nostri. Nessuno può fabbricare incubi, è solo l’inconscio che lo fa; siamo noi stessi, sono le nostre inquietudini, i ricordi, le esperienze che abbiamo vissuto: quelle nessuno può cancellarle, ci appartengono” disse guardandosi le mani. 
“Ci appartengono” ripeté Aria riflettendo. “Si possono cancellare i ricordi, forse, ma ciò che abbiamo vissuto ritorna sempre a tormentarci, in una forma o nell'altra” disse senza farci caso. 
“È così. Gli incubi qui sono questo”.

Persa nei meandri della sua mente, dovrà affrontare i problemi da cui in passato era fuggita, ritroverà il dolore mai superato e dovrà fare delle scelte difficili.
Perdersi di nuovo o trovare il modo per andare avanti?
Affrontare i ricordi dolorosi o tentare di dimenticare ancora?
Dire addio a una persona cara o rimanere aggrappata alla speranza di rivederla?
Vivere o morire?

Considerazioni:
Se non hai letto il libro e hai intenzione di farlo, fermati qui!
Una delle carte vincenti di questo libro è il riuscire a mescolare e gestire generi diversi, dal fantasy al distopico, fino al romance. Possiamo dire che è una lettura scorrevole, in grado di accontentare i gusti di tutti. 
Inoltre il libro è ben organizzato (oltre che valido dal punto di vista stilistico), con la caratteristica (che a me piace molto) di rivelare poco per volta, aggiungendo sempre nuovi dettagli che ci aiutano a capire la vicenda. 
Per fare qualche esempio sin dalla prima pagina ci viene segnalata la presenza di questo procione accanto ai piedi di Aria, ma solo in un secondo momento ci viene spiegato il perché della sua presenza e il funzionamento degli incubi. 
O ancora la figura di Dan, a cui si fa riferimento più volte, fino a quando, dopo molte pagine, ne scopriamo finalmente l'identità.
E in questo caso devo ammettere che l'autrice è riuscita a stupirmi. Ero convinta che il ragazzo fosse il fratello di Aria, morto a causa dei Cinque, e non il suo primo amore.
A dir la verità non mi sarei mai aspettata che il triangolo amoroso si trasformasse in un quadrato.
Per quanto riguarda il rapporto Aria-Dan bisognerebbe aprire un capitolo a parte. Il ragazzo (come anche Will e Henry) con il suo fare dolce e spiritoso si è sicuramente guadagnato la mia stima. 
Per quanto ci viene detto, la nostra protagonista non aveva occhi che per lui, che la rendeva felice come nessun altro. 

Vide una coppia che spingeva una carrozzina con lentezza, come se del tempo non gli importasse. Guardò Dan e si immaginò al suo fianco. Sovrappose le loro facce a quella della coppia e si diede della stupida. Abbassò gli occhi imbarazzata, mentre il cuore le aveva preso a battere forte. 
“Tutto bene?” chiese Dan stringendola più forte a sé. Lei annuì lievemente, poi sorrise; non avrebbe potuto immaginare un futuro insieme a nessun altro.

Non ci risulta perciò difficile capire come lei abbia scelto di andar a vivere nel Mondo di Nebbia, per tentare di dimenticare il suo dolore. Decisamente più difficile è capire come la madre scelga di seguirla senza tentennamenti (e senza cercare di dissuaderla), lasciando il marito dall'altra parte.
Il comportamento di Aria, e la decisione di non abbandonare la realtà voluta dai Cinque, sarebbe quindi plausibile, se non fosse per il fatto che, proprio poco prima di scegliere di entrare nel Mondo di Nebbia, la ragazza bacia allegramente Will, il fratello di Dan! Roba da Beautiful.
Che senso ha ritrarla per mezzo libro in agonia per Dan, sull'orlo della pazzia, per poi scoprire che si era già consolata così in fretta? 
Eppure nel Mondo di Nebbia non fa altro che dormire per poter risentire anche solo la voce di Dan nei suoi sogni, arrivando quasi a un passo dalla morte, tutto pur di riaverlo almeno per qualche minuto.
Nella realtà invece ci aveva messo appena otto mesi per buttarsi tra le braccia di Will, di cui poi scopriremo era sempre stata segretamente innamorata (cosa alquanto strana considerando che, nel corso del primo incontro con Will e Dan, il fratello minore era risultato ai suoi occhi praticamente invisibile).
Nel Mondo di Nebbia invece quello che la protagonista vede in Will non è un grande amore ma un alleato, l'unico che capisce quello che lei prova. Proprio questo sarà alla base del loro rapporto ed anche della distanza che verrà progressivamente a crearsi tra Aria e l'amico d'infanzia Henry, che proprio non riesce a comprendere la sua inquietudine.

Fece per dargli di nuovo le spalle ma Aria parlò di nuovo: “Hai mai la sensazione di girare a vuoto?” chiese seria, ferma sul posto mentre il vento ora più freddo le pizzicava la pelle del viso. 
“Ogni giorno” rispose camminando qualche passo all'indietro e senza smettere di guardarla. 
Lei gli sorrise. Poi lui proseguì lentamente. Aria rimase ferma ancora qualche momento, chiuse gli occhi, respirò a fondo, calmò il batticuore e si avviò. L’idea che qualcun altro, oltre a lei, avesse quella sua stessa sensazione la fece tranquillizzare, sentiva che in quel momento si era creato uno spazio condiviso solo da loro due. Un posto in cui finalmente qualcuno la pensava come lei, qualcuno che percepiva il cambiamento nell'aria e soprattutto che fosse in movimento, non come gli altri cittadini, come l’orologio ad acqua, o come Henry.

Il triangolo che si verrà a delineare (senza considerare Dan), per quanto prevedibile, è per fortuna privo dei soliti cliché. Will, ad esempio, pur essendo stato presentato inizialmente come il solito tipo tenebroso, dimostra invece di essere un ragazzo gentile e spiritoso. 
Henry è d'altronde sempre così premuroso e pieno attenzioni nei confronti di Aria, da risultare a dir poco adorabile. Lo ammetto, è il mio preferito!
Proprio la protagonista è, ahimè, fra tutti i personaggi, quella che ha attirato meno le mie simpatie. Così irascibile e scostante, è sempre pronta a trattare in malo modo chiunque le capiti a tiro. Ma fortunatamente anche lei nel corso della lettura avrà modo di riscattarsi, mostrandoci i suoi lati fragili e nascosti. 
Tra i personaggi minori ho apprezzato molto la madre di Aria, stranamente definita dalla figlia "sempre nervosa". Nelle poche scene a lei dedicate, l'ho trovata invece davvero simpatica. A mio parere è una figura da approfondire, spero che nei prossimi libri il suo rapporto con la figlia abbia maggior spazio.
Dei Cinque poi scopriamo ben poco: sappiamo che non sono umani ma che un tempo lo sono stati. L'autrice è stata brava, anche in questo caso, a dare ad ognuno di essi una personalità definita, che si manifesta con le azioni e le parole.
Tornando al legame tra Aria ed Henry, nelle prime pagine abbiamo visto quanto fosse forte e come lei avesse, in un certo momento, incominciato a vederlo non solo come amico. Con la comparsa di Will e poi di Dan, Henry diviene sempre più un personaggio di contorno. Il culmine arriva quando Aria non si scompone di un millimetro alla vista del ragazzo, picchiato e malmenato, che non riesce neppure a reggersi in piedi (povero Henry, ma non era il suo migliore amico?).
E poi vogliamo parlare di Dan e Will, e di come il secondo non aspettasse altro che l'occasione per prendere il posto dell'altro nel cuore di Aria? La frase "finalmente aveva vinto" nel momento in cui, dopo la morte del fratello maggiore, lei gli concede l'ambito bacio, l'ho trovata davvero di cattivo gusto. Come anche il momento in cui, rivedendo Dan, Will non fa altro che pensare a come riportare Aria nel mondo reale, facendo trapelare ben poche emozioni (se non nel momento dell'abbraccio) scaturite da questo incontro. 
In poche parole, come ho evidenziato con questi pochi esempi, ho notato come i rapporti personali tra i personaggi, vuoi per lasciare un po' di suspense, siano stati dapprima descritti in un modo (più profondo), per poi essere completamente distorti.
E ci può anche stare, ma avrei preferito una direzione più coerente.
Naturalmente sto esponendo i pensieri sorti nel corso della lettura, che di certo non modificano il giudizio pienamente positivo che ho del libro. Essendo poi solo il primo capitolo di una trilogia, come ovvio, lascia parecchie questioni in sospeso. Mi auguro quindi che anche i rapporti tra i personaggi possano avere in seguito maggior chiarezza.
In conclusione, nonostante alcune perplessità, ho apprezzato molto sia il modo di scrivere dell'autrice che l'argomento trattato.
Inoltre, affrontando la tematica dell'inconscio, il libro ha l'onere di porre anche al lettore alcuni importanti quesiti:
Se potessi vivere in eterno con le persone che ami? 
Rinunceresti al tuo cuore spezzato per averne uno nuovo di zecca? 
Rinunceresti al dolore?
E se per farlo dovessi dire addio a tutti i tuoi ricordi?

Curiosità:
"Il Giardino degli Aranci - Il Mondo di Nebbia" non è un romanzo autoconclusivo, ma è il primo libro di una trilogia. 
Il secondo capitolo, "Il Giardino degli Aranci - Il Mondo del Bosco", è stato pubblicato lo scorso 17 ottobre.

il mio voto per questo libro

4 commenti:

  1. Grazie di cuore! Una bella e dettagliata recensione che fa comodo anche per migliorarsi! Perciò grazie!

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    1. Grazie a te Ilaria!
      Ho apprezzato davvero il tuo libro, e spero di poter leggere presto qualcos'altro di tuo.

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  2. Io sono molto curiosa di leggerlo!!!!!!!!!!!!!!^____________^......le tue recensioni sono bellissime!^_^Un bacione..

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    1. Grazie mille!
      E' sempre bello scoprire nuovi autori e nuovi talenti.

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