martedì 6 ottobre 2015

Recensione: "E le stelle non stanno a guardare" di Loredana Limone

Titolo: E le stelle non stanno a guardare
Autore: Loredana Limone
Editore: Salani
Data di Pubblicazione: marzo 2014
Pagine: 382
Prezzo: 14,90 € 

Trama:
Sono passati tre anni da quando abbiamo lasciato Borgo Propizio e da quando Belinda vi si è trasferita aprendo la sua latteria.
Il Borgo, con a capo il sindaco Rondinella, ha cambiato faccia e ha tutta l'intenzione di affermarsi come città ricca di fermento culturale.
Ornella viene incaricata dall'assessore alla cultura, il professor Tranquillo Conforti, di organizzare un grandioso evento per l’inaugurazione della biblioteca comunale.
Dovrà essere un evento speciale, o meglio spaziale, addirittura un festival letterario, sotto le luccicanti e propizie stelle del borgo.
E mentre la città si evolve e cresce le vite dei suoi cari abitanti vanno avanti, tra rappacificazioni e litigi, pettegolezzi e intrighi, partenze e nuovi arrivi.
Come sempre Borgo Propizio avrà il dono di cambiare la vita di coloro che ne varcheranno le sue mura merlate… 

Recensione:
Loredana Limone torna a raccontarci le vicende che movimentano la vita del borgo, e ci ripresenta una storia leggera e semplice.
Familiare è il termine che descrive meglio questo ritorno a Borgo Propizio, perché i personaggi sono gli stessi che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare nel primo capitolo di questa serie.
Ritroviamo con piacere una, sempre più arzilla e indaffarata, zia Letizia con la sua sana ossessione per Gianni Morandi che vuole a tutti i costi conoscere; una sempre più scontrosa Belinda, il cui carattere inizia seriamente a risentire della mancanza di una bella storia d'amore; Mariolina e Ruggero con il loro amore pazzo e litigarello, e così via.
Non mancano però volti nuovi a movimentare gli eventi di un paesino che aveva ormai trovato il suo equilibrio.
Ornella ha avuto l'onore e l'onere di organizzare l'evento dell'anno, un festival culturale che si faccia ricordare negli anni a venire e che sia un richiamo per tutte le città, vicine e lontane.
L'assessore alla cultura, Tranquillo Conforti, le ha richiesto la presenza esclusiva di nomi di spicco del panorama culturale italiano, compito tutt'altro che facile per Ornella che passerà mesi alla ricerca di personalità adeguate al ruolo.
Tra i vari nomi, uno ha un rilievo speciale, quello del famoso giallista Rocco Rubino, padre della seguitissima serie che ha come protagonista il mitico Vince Vasino e il suo furetto Albino (di nome e di fatto).
Contemporaneamente, al borgo arriva Antonia, una vecchia conoscenza di Ornella.
La donna, si scoprirà in seguito, ha ben più di un conto in sospeso con il grande scrittore e, appena scoperto della presenza di Rubino al festival, verrà colta da un'improvvisa sete, non del latte vanigliato della latteria di Belinda (anche di quello però), ma di vendetta!
Riusciranno i protagonisti a trovare ciò che cercano?
Loredana Limone con la sua scrittura ironica e spiritosa crea nuovi intrecci e approfondisce i contorni dei caratteri dei propiziesi. Regala loro gioie, amori e anche qualche piccolo dispiacere. 
E ancora una volta cala il sipario sul Borgo e i suoi abitanti che, come sappiamo, già ci aspettano per raccontarci un nuovo capitolo della loro storia.

Considerazioni:
Tornare tra le pagine di Borgo Propizio è stato come ritrovare un gruppo di amici.
E, come è normale in questi casi, si spera sempre di trovare chi si è lasciato felice e soddisfatto. 
È stato dunque un mezzo dispiacere trovare il Borgo rinato a nuovo splendore ma, di contro, trovare alcuni suoi abitanti meno felici di quanto li avevamo lasciati.
Sono passati tre anni da quando siamo andati via, lasciando Mariolina e Ruggero novelli sposi, entusiasti della nuova vita coniugale; Marietta tutta presa dai mille progetti, tra cui aver rilevato il 50% del negozio "Fili fatati", e aver aperto il Bed & Breakfast "Le Due Sorelle"; Cesare e Claudia impegnati a mantener saldo il loro rinnovato amore.
In questo ritorno troviamo, invece, Mariolina già insoddisfatta della propria vita matrimoniale, triste e pentita per aver lasciato il Borgo e il suo vecchio lavoro al comune.
Ma ciò che mi ha fatto più male è stato leggere della sua gravidanza, non andata a buon fine, e della seguente depressione che l'ha colpita.
Ritroviamo, poi, una Marietta in crisi con il mondo intero, con la socia, con le spese e con la sorella alla quale, pur senza cattiveria, non può fare a meno d'invidiare l'amore di un uomo, che a lei è sempre mancato. 
Claudia e Cesare che sembravano aver ritrovato la via della serenità, paiono invece essere tornati sulla vecchia, ed errata, via. 
Ed è stato triste leggere di Cesare che, dopo aver rischiato sul serio di perdere l'amore della sua vita, e dopo aver lottato per recuperarlo, sia tornato in così breve tempo a darlo per scontato.
Belinda appare invece sempre più scostante e sofferente. Il suo animo risente della mancanza di dolcezza che solo l'amore riesce a dare. Mancanza che però verrà presto colmata...
Tra litigi, battibecchi, pettegolezzi, rappacificazioni, sogni, illusioni, vecchi e nuovi amori, la vita a Borgo Propizio va avanti, e leggere delle esistenze che si muovono tra le sue mura merlate è sempre piacevole.
Tuttavia c'è qualcosa che mi ha lasciato perplessa di questo secondo appuntamento con la serie, ovvero: ho trovato tutte le vicende narrate abbastanza inconcludenti.
Zia Letizia, ancora una volta, non esaudisce il sogno di incontrare il suo idolo, e tutta l'epopea messa in atto per fare assegnare al Gran Musicante una laurea ad honorem, si vanifica nel nulla.
Anche il sogno di Cesare e Claudia di adottare il figlio di Irene resta tale.
Mariolina che per tutto il libro ha studiato per prendere il posto di bibliotecaria comunale, non passa nemmeno la prova scritta.
Marietta che cova il desiderio di aprire un suo negozio in centro e che spera finalmente in un amore tutto suo, si vede costretta, per cause non dipendenti dalla sua volontà, ad abbandonare entrambe le speranze.
Anche la tanto attesa "Cena col delitto", che avrebbe dovuto concludere l'evento letterario organizzato da Ornella viene annullata.
Antonia che avrebbe dovuto mettere a punto la sua personale vendetta, che io in primis da lettrice, avevo tanto desiderato leggere, e che avevo immaginato fosse il punto forte e di svolta del libro, si risolve in una sciocchezza di nessun valore :(
A fine lettura, a libro chiuso, ci si rende conto che tutto ciò che ha avuto inizio in queste pagine, si è risolto in un nulla di fatto.
Nulla di tangibile è cambiato nella vita dei nostri amici, fatta eccezione per Belinda che ha finalmente aperto il suo cuore all'amore.

E per concludere vi lascio con una perla di saggezza di zia Letizia che, con i suoi saggi consigli e i malinconici e dolci ricordi, dedicati a suo marito "Franchino", si è fatta strada nel mio cuore ♥

«La nostra mente a volte è come un bosco e nel bosco crescono i funghi. I funghi sono i nostri pensieri. Dobbiamo lasciare a terra quelli velenosi e cogliere solo i buoni. Poi andare a casa e preparare una bella padellata trifolata».

Ringrazio l'ufficio stampa di Lettera EFFE per avermi inviato una copia di questo libro.

il mio voto per questo libro

3 commenti:

  1. E' da parecchio che voglio recuperare la serie di Borgo Propizio. Sarebbe bello leggerla durante quest'autunno :)

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  2. Leggi Un terremoto a Borgo Propizio e vedrai che sorprese!!! Inutile dire che amo il Borgo, amo Loredana e tutti i personaggi che ha creato, aspetto il quarto con ansia :-) Grazie per questa recensione, in quattro e quattr'otto sono ripiombata al Castelluccio a "spiare" tutti!!!

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    1. Grazie a te per il tuo commento. Come ho detto nella recensione tornare a Borgo Propizio è un po' come tornare a casa :)

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