martedì 12 aprile 2016

Recensione: "Il Giardino degli Aranci – Il Mondo del Bosco" di Ilaria Pasqua

Titolo: Il Giardino degli Aranci – Il Mondo del Bosco
Autore: Ilaria Pasqua
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Data di pubblicazione: 17 ottobre 2014
Pagine: 320
Prezzo: 10,00 € (cartaceo) 2,98 € (ebook)

Trama:
Dopo il Mondo di Nebbia, una nuova dimensione attende Aria, Will e Henry, in cerca di nuovi indizi sulla chiave in grado di riportarli alla loro realtà. Il Mondo del Bosco però non è dei più ospitali: ci sono due schieramenti che continuano a farsi guerra senza un motivo apparente, e la società sembra del tutto arretrata, le donne non hanno potere e sono sottomesse agli uomini, spesso violenti e brutali. Non proprio il posto ideale per una come Aria, che proverà a modo suo a cambiare le cose. Ma, con il passare dei giorni, non sarà invece proprio quel mondo a cambiare i ragazzi? 
Nel mentre, Lucas e Wade arrivano nel Mondo di Nebbia alla ricerca dei loro figli, imbattendosi nei Cinque Sacerdoti, che sembrano avere un conto in sospeso proprio con Lucas…

Recensione:
Ho letto e recensito "Il Mondo di Nebbia", primo capitolo di questa affascinante trilogia, più di un anno fa eppure, nonostante il passare del tempo, non ho avuto alcuna difficoltà nell'immergermi di nuovo nelle intricate vicende che hanno visto, e vedono tuttora, per protagonisti Aria e i suoi amici.
Vi dico questo non tanto per fare sfoggio della mia buona memoria, quanto per sottolineare come l'autrice sia riuscita a dar vita ad una storia così originale e coinvolgente da rendere quasi impossibile non ricordare la storia già narrata in precedenza.
Iniziando "Il Mondo del Bosco" mi è parso di non aver mai abbandonato del tutto il giardino degli aranci, e di essere rimasta sulla soglia di questo nuovo universo ancora tutto da esplorare.
E che universo! Anche qui Ilaria Pasqua ha dato prova della sua fervida fantasia.
Se in un primo momento siamo catapultati in uno scenario di guerra, in cui vediamo due comunità darsi battaglia, senza sosta e senza una vera e propria ragione, subito dopo ci ritroviamo in un ameno paesaggio fatto di casette rurali e vegetazione lussureggiante.
In questo posto Aria, Will e il povero malandato Henry dovranno affrontare numerose insidie che metteranno a dura prova non solo la loro vita ma anche i loro rapporti personali.
La nostra protagonista, che abbiamo imparato ad apprezzare per il suo carattere forte e deciso, non si farà problemi ad osteggiare chi tenta con ogni mezzo di soffocare la sua libertà.
Lotterà per difendere i propri diritti e quelli di tutte le donne che, nel mondo del bosco, sono costrette a sottomettersi al volere del maschio dominante.
E se Aria ricopre il ruolo di paladina della giustizia, il suo amato Will sembra invece subire il fascino delle antiche tradizioni, della natura incontaminata e del ruolo di uomo di potere.
Abituato a vivere all'ombra della ragazza che ama e a soffrire passivamente le sue avventate decisioni, non sembra disdegnare il nuovo ordine delle cose.
Questo ovviamente porterà ad incrinare l'equilibrio fra i due innamorati. 
I sentimenti che provano saranno abbastanza forti da superare anche questa divergenza? O il nuovo mondo segnerà per loro l'inizio della fine?
Queste e altre domande sembrano destinate a restare in sospeso, almeno per il momento.
Come ne "Il Mondo di Nebbia" anche il secondo romanzo è suddiviso in parti incentrate sul mondo del bosco e su ciò che succede ai tre amici, e altre pagine che ci raccontano il passato dei Cinque Sacerdoti, e la loro vera identità.
E mentre nel primo libro avevo notato un certo dislivello tra le due differenti sezioni e una maggiore cura riservata alle vicende di Aria, questa volta non posso dire lo stesso.
Anzi, se devo dire la verità, la vita tragica che ha spinto i Cinque a stringere il patto con la vecchia mi ha coinvolto così tanto che continuavo a sperare di sapere qualcosa di più.
E che dire poi dei nuovi personaggi?
Sono tutti ritratti in modo così particolareggiato che bastano poche righe per affezionarti.
Ovviamente non a tutti. Perché alcuni protagonisti della storia risultano al contrario detestabili già al primo sguardo.
Ma di questo vi parlerò meglio più tardi.
In un modo o nell'altro la scrittrice mostra di conoscere a fondo l'indole umana e di saperla porre su carta senza difficoltà. Infatti, pur essendo un romanzo distopico, riesce a conservare la realtà dei sentimenti e delle situazioni, risultando perfettamente credibile in ogni sua parte.
Interessanti anche stavolta le pagine dedicate agli incubi, che si spingono più di una volta oltre la soglia del macabro.
Ultima riflessione che vorrei condividere con voi riguarda lo stile di scrittura, non eccessivamente ricercato, ma curato ed incisivo.
In particolare le descrizioni del bosco risultano vivide e delicate allo stesso tempo.

“I due passarono sotto gli alberi cercando di non mostrare sorpresa, la donna controllava ogni singola reazione, ma Aria ogni tanto correva con lo sguardo tra i rami, osservando le piccole luci e cercando di individuare anche gli animali che emettevano quei suoni così curiosi, che di rado le era capitato di ascoltare. 
Sembrava un bosco incantato, quella prima impressione avuta pochi istanti prima, di notte era amplificata. Sui cespugli le bacche sembravano brillare, persino il sentiero era illuminato da piccole lampadine infilate nella terra, apparentemente. 
La donna camminava velocemente senza neanche soffermarsi a guardarle. Aria pensò che mai si sarebbe potuta abituare a tanta meraviglia.”

Se la prima parte di questa storia mi aveva piacevolmente stupito per l'originalità, la seconda mi ha letteralmente conquistata.
Ora resta solo un'importante domanda, ovvero... cosa mi riserverà l'epilogo?

Considerazioni:
Se non hai letto il libro, e hai intenzione di farlo, fermati qui!
Credo di aver già affermato il parere pienamente positivo che riservo a questo libro.
Ciò su cui mi soffermerei ora sono le opinioni che non avrei potuto esprimere, se non portando a galla alcuni particolari della trama, che preferisco non rivelare a chi non ha letto questo secondo capitolo.
In particolare mi riferisco alla figura di Marcus, ovvero il ragazzo che si nasconde sotto le sembianze dei Cinque Sacerdoti.
Il suo passato difficile, la malattia della madre, la sua famiglia in frantumi non possono che intenerire qualsiasi lettore.
Marcus è così piccolo e solo di fronte ad una tragedia così grande. Incapace di rialzarsi e di sostenere il papà e la sorella. Rassegnato ad una fine ormai scritta, ad una vita fatta solo di dolore.

“Voleva solo sopravvivere, sperando che le cose, un giorno o l’altro, sarebbero andate migliorando. La frase: il tempo cura ogni ferita, gli risuonava in testa ogni tanto, ma non è che ci credesse. A lui sembrava di soffrire sempre più, man mano che il tempo passava.”

Unica luce nelle sue giornate quel ragazzo dal sorriso sincero che lo accoglie ogni giorno, e che pur non sapendo nulla di lui, sembra capirlo, più di chiunque altro. 
Il giovane della tavola calda. Lucas. Il padre di Will.
Tre modi per indicare una sola persona, e per indicare l'ancora di salvezza che impedisce a Marcus di cadere nel baratro.
La loro amicizia è limpida e sincera, fatta di confidenze, di tanti momenti difficili e di poche parentesi più liete.
Ma purtroppo a volte il destino non fa che giocare dei brutti tiri a chi è già in terra, e per il povero Marcus sembra proprio non esserci scampo.
E devo ammetterlo, dopo aver letto "Il Mondo di Nebbia", non avrei mai pensato di potermi affezionare ai Cinque o di poter patire delle loro sofferenze. Ed invece, nel corso di questa lettura, non facevo che aspettare i capitoli dedicati al povero Marcus per poter sapere come si era effettivamente giunti alla tanto temuta trasformazione. E anche questa appare molto più comprensibile adesso.
I sacerdoti non sono poi così malvagi, ma solo pedine come tante, che non hanno trovato altra via d'uscita se non la fuga da ciò che li stava uccidendo.
Se dovessi trovare una morale nella storia di Ilaria Pasqua direi che sarebbe questa: la cattiveria il più delle volte non è altro che il risultato di quello che ti hanno fatto, delle ferite che altri ti hanno inferto. 
Non esiste nessun carnefice, solo vittime costrette a mietere altre vittime.
Quello escogitato dall'autrice è stato un bel modo per capovolgere la storia. Per spingerci a rivalutare dei personaggi che, per dirla tutta, in un primo momento erano parsi un po' noiosi.
E sempre restando nell'argomento personaggi posso dire di aver adorato le due sorelle del mondo del bosco, Loren e Mary, ed in particolare quest'ultima, la dolce sorellina minore.
Apparentemente fragile, nasconde in realtà un animo deciso e una forte voglia di rivalsa.
Al contrario della più grande Loren, non ha paura di ricominciare, di mollare una vita deludente nella speranza di un futuro migliore, anche se incerto.
Mary, come anche il povero Peter, ha anche il difficile compito di ribellarsi alla sua stessa famiglia (la madre per lei, il padre per lui). Entrambi devono far fronte a dei genitori che non sembrano in grado di proteggerli, ma che pensano a salvaguardare se stessi più di ogni altra cosa.
Inutile dire che avrei tanto voluto ci fosse un lieto fine per tutti e tre.
Per quanto riguarda invece i nostri vecchi amici, ovvero Aria, Will e Henry, devo dire che in questo secondo libro ho apprezzato molto di più la protagonista.
Nel primo mi aveva suscitato un po' di antipatia, per il suo voler essere sempre al centro di tutto.
Questa volta invece conosciamo un Aria più altruista, che cerca sempre di spronare gli altri, mettendo persino a rischio se stessa.
Su Will invece non ho molto da dire. Il suo comportamento non è di certo encomiabile, ma c'è da chiedersi quanto di esso sia vero e quanto dovuto all'influenza della nuova realtà.
Lo stesso discorso vale anche per i due cattivi di questa nuova realtà (Cliff e Red) e per tutto il genere maschile: gli uomini sono senza dubbio brutali e senza scrupoli, ma è probabile che sia stato il bosco a tirar fuori una natura istintiva e crudele, che apparteneva prima loro solo in minima parte.
E poi c'è Henry. Il suo ruolo in questo romanzo è marginale (Ilaria vedi di rimediare nel prossimo U_U) ma in ogni caso rimane sempre il ragazzo adorabile e comprensivo che abbiamo imparato a conoscere!
Sempre pensando al prosieguo della storia, molte questioni sono rimaste in sospeso, come il piano della vecchia e del misterioso uomo al suo fianco.
Inoltre il viaggio dei nostri personaggi sembra ancora ben lontano dal vedere il tanto agognato traguardo.
Non ci resta che aspettare e prepararci per un lungo ed impervio cammino.

Curiosità:
"Il Giardino degli Aranci – Il Mondo del Bosco" è il secondo capitolo di una trilogia distopica, iniziata con "Il Giardino degli Aranci – Il Mondo di Nebbia".
La terza e ultima parte, "Il Giardino degli Aranci - Il Confine dei Mondi", è stata pubblicata lo scorso 6 aprile.

Ringrazio Nativi Digitali Edizioni per averi fornito una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Grazie di cuore!!! (E confermo più Henry nel terzo...)

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  3. Buon pomeriggio!
    Grazie per questa recenzione! A presto!

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