giovedì 31 agosto 2017

Recensione: "La tagliateste" di Kenneth Grahame

Titolo: La tagliateste
Titolo originale: The Headswoman
Autore: Kenneth Grahame
Editore: Vento dell'Est
Data di pubblicazione: 14 luglio 2017
Pagine: 28
Prezzo: 0,99 € (ebook)


Trama: 
Medioevo. Il paesino di Saint Radegonde ha perso il suo boia. Cosa inaudita, a succedere nella carica è la figlia del defunto. Può una donna svolgere un lavoro maschile? Non sarebbe meglio che facesse la dama di compagnia, come le altre fanciulle?
Dall'autore de "Il vento tra i salici" e pubblicato nel 1898, un divertente elogio all'astuzia e alle sottovalutate doti femminili. Quando c'è di mezzo una donna nulla è lasciato al caso.

Recensione:
Siamo all'inizio del XVI secolo, e in un mite mattino di un lontano maggio, nel piccolo villaggio di Saint Radegonde, nel sud della Francia, si sta tenendo, come avviene di consueto, una riunione cittadina, ma ciò che gli abitanti sentiranno proclamare dal loro Sindaco è decisamente insolito per le loro orecchie.
Il boia del paese è da poco venuto a mancare e, come da prassi, a succedergli nel mestiere, escludendo eventuali rinunce, è il parente più prossimo, e in questo caso trattasi della delicata ed esile figlia del defunto, Jeanne.
La notizia provoca un certo sconcerto nei pensieri dei presenti: come può una donna essere all'altezza di compiere un compito così duro e impegnativo?
Jeanne, di contro non vuole sentire obiezioni e rimostranze, non accetta di sentirsi dire da chicchessia che dovrebbe svolgere ruoli più femminili o consoni al gentil sesso. Dopotutto perché dovrebbe ridursi a diventare la dama di compagnia di qualche ricca signora, "una via di mezzo tra una schiava e una leccapiedi", per guadagnarsi il pane? Quando, accettando il lavoro che le spetta, ricoprirebbe un'alta carica che le consentirebbe di vivere più che dignitosamente? 
Senza contare che Jeanne è fermamente convinta di essere all'altezza di quel ruolo.
E in effetti, lo è, eccome se lo è! Diligente (forse anche troppo), seria, fredda e assolutamente imperturbabile.
Decisamente adatta per un lavoro che, a suo dire, richiede meticolosità, concentrazione e giudizio...
Non voglio dirvi di più, il racconto conta poche pagine, quindi lascerò a voi la sorpresa di scoprirlo, ciò che mi preme però sottolineare è che, anche se probabilmente dalla sinossi non si direbbe, "La tagliateste" è una storia decisamente divertente e irriverente, fa difatti pensare ad una parodia o ad uno sketch tragicomico.
Kenneth Grahame condisce le sue pagine di satira e umorismo, i suoi personaggi sono spinti fino all'estremo: estremamente tonti come nel caso del Sindaco che si prende i peggiori epiteti senza battere ciglio; decisamente incapaci come nel caso del cugino Enguerrand, che ammette egli stesso, in tutta franchezza, di non saper assolvere alla sua professione; o totalmente cinici come nel caso di Jeanne che, come una macchina priva di coscienza, indulgenza o crudeltà, si appresta a compiere il suo dovere, senza farsi ammansire dai sentimenti o dal buon senso.
Nella sua commedia dell'assurdo Grahame ci presenta una società maschilista e retrograda e il suo primo baluardo del femminismo, una donna che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ma che, anzi, le teste - quelle altrui - preferisce di gran lunga mozzarle! 

Considerazioni:
Se non avete letto nulla di Kenneth Grahame, e volete iniziare, vi consiglio di farlo da questo breve racconto, in cui sono palpabili tutta la sua grande intelligenza ed ironia.
Molto probabilmente poi, come è successo a me, anche a voi verrà voglia di leggere altro di lui.
Personalmente posso dirvi che prima di ricevere la newsletter dalla casa editrice Vento dell'Est (adoro il nome che hanno scelto e il loro romantico logo *-*), non sapevo dell'esistenza di questo racconto, anche se, con la lettura, la storia mi è parsa sempre più familiare... forse ne avrò visto qualche tipo di trasposizione (se non sbaglio un cartone animato).
Non ve lo so dire per certo, cercherò di trovare informazioni a riguardo, so solo che,  mentre leggevo, avevo la sensazione di conoscere già la storia, in tutta la sua stravagante assurdità.
Ora voi direte, ma cosa c'è di tanto assurdo in una donna che svolge il mestiere che le spetta di diritto?
Be' nulla se la mettete così, ma leggere il racconto è tutta un'altra cosa!
La storia narrata è sicuramente verosimile, la situazione abbastanza realistica, ma sono i personaggi e i loro atteggiamenti a rendere il tutto paradossale e grottesco.
Una sorta di sogno dove i comportamenti di tutti appaiono surreali e sopra le righe, in una specie di mondo alla rovescia dove giustiziato e giustiziere sono semplici interpreti - senza paura e rimorso reali - del ruolo che è stato loro assegnato.
Un racconto egregiamente scritto che vi strapperà più di un sorriso.

Ringrazio la Vento dell'Est per avermi fornito una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

1 commento:

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