giovedì 17 ottobre 2013

Recensione: "Emma" di Jane Austen

Titolo: Emma
Autore: Jane Austen
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2010
Pagine: 576
Prezzo:  8,90 €

Trama:
Emma Woodhouse racchiude in sé quelle che possono essere le migliori qualità che si possono augurare ad una giovane donna di quasi ventun anni, è bella, intelligente, e ricca.
Vive sola con suo padre Mr. Woodhouse, un uomo affettuoso ed indulgente, in una casa confortevole e sino ad ora ha avuto ben poche cose di cui affliggersi o contrariarsi.
Sua madre è morta quando lei era ancora una bambina e sua sorella maggiore Isabella si è sposata anni prima abbandonando la casa paterna. 
Dalla morte della madre fu affidata alle cure di Mrs Taylor, la sua amorevole istitutrice e amica.
Quando anche Mrs. Taylor si sposa, Emma ha un momento di sconforto e rimasta sola, impegna la sua mente combinando tra i suoi conoscenti quelle che, nella sua fantasia, sono le unioni più auspicabili di sempre.
La sua amica Harriet Smith diventa la sua cavia preferita, e fantastica per lei, un eccellente matrimonio con Mr. Elton, il vicario del villaggio.
A nulla servono le continue prediche di  Mr. Knightley amico di famiglia e cognato di Isabella, unico che cerca, con le sue osservazioni, di riportarla alla realtà.
Emma è cresciuta essendo continuamente adulata, innalzata, e lodata, è perciò fortemente convinta dei suoi meriti e della propria capacità di giudizio, ed il vero lato negativo della sua personalità è proprio la sua presunzione, assieme ad  un'inclinazione a pensare un po' troppo bene di se stessa e a vedere negli altri difetti che appartengono a sé.
La stima nel proprio intelletto la porta spesso a far troppo a modo suo, a commettere innumerevoli errori di valutazione e a ferire gli altri.
Riuscirà Emma a capire i suoi limiti prima di perdere tutto quanto? 

Recensione:
Emma è il solito romanzo Austeniano, caratterizzato dalle solite tematiche, le solite ambientazioni, le solite personalità a cui la scrittrice ci ha abituato.
A differenza di altri suoi romanzi, questo, non ha la capacità di appassionare e coinvolgere.
Sono stata più volte sul punto di abbandonarlo, una lettura noiosa, ripetitiva, e prevedibile.
Uno svolgimento delle vicissitudini sentimentali troppo scontato, soprattutto se si ha avuto modo di leggere qualche altro romanzo della stessa autrice, in questo caso già dalle prime descrizioni e dalle prime battute fra i personaggi è ben prevedibile dove l'autrice vuole andare a parare, e di conseguenza lo svolgersi di tutta la storia.
Sin dai primi botta e risposta tra Emma e Mr. Knightley, si vede una somiglianza con i dialoghi (anche se qui decisamente più spenti e insipidi) letti tra Elizabeth e Mr. Darcy in "Orgoglio e Pregiudizio".
A differenza di quest'ultimo però, qui  i personaggi sono privi di qualsiasi attrattiva, non coinvolgono né spingono ad affezionarsi a loro.
La protagonista, Emma, è di un'arroganza, una presunzione e antipatia più unica che rara, e tutti gli altri personaggi sono totalmente privi di brio, simpatia e sarcasmo.
La parola più adeguata a descrivere il tutto è: Noia!
Emma è antipatica, ma non tanto da odiarla, Harriet è ingenua, ma così sciocca che non si può compatirla, Jane Fairfax è il personaggio più degno di stima fra tutti, ma non tanto simpatica da amarla. 
A Mrs. Elton è affidato il ruolo della "cattiva" del romanzo, ma si finisce per essere spesso d'accordo con lei tanto la protagonista, Emma, è insopportabile.
Stesso discorso vale per i personaggi maschili, nessuno è capace di suscitare sentimenti forti e decisi, e un romanzo, nel bene o nel male, deve emozionare.
Se a fine lettura non ti lascia niente, come in questo caso, significa che leggendolo hai solo sprecato tempo. 

Considerazioni:
Se non hai letto il libro e hai intenzione di farlo fermati qui!
Comincio col dire che più vado avanti leggendo i romanzi di Jane Austen più capisco che non è il mio genere.
Non è una scrittrice che riesce a farmi appassionare e innamorare, e più leggo i suoi lavori più mi sento di affermare che: "letto uno, letti tutti".
Ho apprezzato "Ragione e Sentimento" anche se ne ho odiato il finale. 
Mi è piaciuto "Orgoglio e Pregiudizio", di cui, rispetto al primo, ho preferito i dialoghi e il finale, anche se come storia e personaggi continuo a preferire "R&S", di cui, "Orgoglio e Pregiudizio" mi è parso essere una brutta copia.
Con "Mansfield Park" ho capito che il suo stile e le sue scelte non mi avrebbero mai soddisfatto del tutto.
I suoi personaggi, o meglio quelli che la stessa scrittrice sembra prediligere, e a cui riserva i finali migliori, sono, il più delle volte, quelli che meno approvo.
Ma non è certo solo per i finali deludenti che sento di poter dire che non è la scrittrice che più rispecchia i miei gusti, anzi proprio per smentire questo dico che "Ragione e Sentimento" è, tra quelli che ho letto, quello che più ho preferito, nonostante abbia il finale che più mi ha deluso.
Tornando ad Emma, Jane Austen ci descrive una protagonista insopportabile, viziata, egocentrica e presuntuosa.
Emma è convinta delle sue stupide idee e convinzioni, manipola le persone, prima fra tutte la sua amica Harriet,  affinché tutto vada secondo i suoi piani, ovvero secondo quello che è meglio per sé.
Ha perso la sua amica e confidente, Miss Taylor, e avendo bisogno di un rimpiazzo, per alleviare la sua solitudine, decide che sarà Miss Smith (Hariett) che avrà quel ruolo.
Ne fa la sua prescelta poiché, essendo questa in tutto inferiore a lei, in un confronto ne sarebbe sempre uscita vittoriosa.
La preferisce ad una Jane Fairfax contro la quale invece, in un eventuale paragone, sarebbe sicuramente uscita sconfitta, la superiorità d'intelletto, di carattere, di sentimenti e dei modi di Jane l'avrebbe fatta sfigurare rivelando la sua reale pochezza.
Ed è per questo che Emma mal vede Jane, la invidia, e quindi l'allontana e inventa voci e chiacchiere sul suo conto senza farsi troppi scrupoli e, cosa più grave, giustificando sempre se stessa, ritenendosi sempre nel giusto.

"continuò a camminare, divertendosi a riflettere sugli equivoci che spesso nascono da una conoscenza parziale delle circostanze, sugli errori in cui cadono sempre persone che hanno la pretesa di essere infallibili"

Il classico caso del bue che dice cornuto all'asino.
È questo in realtà che rende Emma così antipatica, lei crede sempre di avere ragione, di fare quello che è bene per chi le sta attorno, quando invece, dall'inizio alla fine, non pensa ad altro che a se stessa e al proprio benessere.
Allontana Harriet da quelle che sono le sue vere amiche, le sorelle Martin, e la convince a non sposare un ragazzo di cui palesemente è innamorata, millantando una preservazione dei suoi diritti, ma agendo in realtà solo perché il matrimonio avrebbe fatto conseguentemente scendere Harriet di rango sociale, dunque lei avrebbe perso un'amica.
In seguito, quando Harriet s'innamora dell'uomo di cui lei stessa si scopre innamorata, cambia tutto.
Harriet non è più degna di un buon matrimonio come lo era prima, non è più la ragazza che chiunque sarebbe stato fiero di prendere in moglie, ma è solo troppo stupida e presuntuosa da aspirare a tanto.
Emma per tutto il tempo l'ha illusa, le ha fatto credere di poter aspirare al meglio, ma quando l'idea del meglio di Harriet va contro i propri interessi, non si è fa scrupoli a sminuirla e ad allontanarla da sé e dalla sua cerchia privilegiata. 
Emma prova un leggero senso di colpa per tutto quello che ha fatto, ma nulla le impedisce di coronare il suo capriccio improvviso d'amore.
Per non parlare di quando Mrs. Taylor le fa presente l'ipotesi di un eventuale matrimonio tra Mr. Knightley e Miss Fairfax.
In quell'occasione lei si oppone fortemente, non può sopportare che il nipotino perda l'eredità in favore di una futura Mrs. Knightley... no,  Mr. Knightley non può assolutamente sposarsi!
Quando realizza che sarà proprio lei la futura Mr. Knightley, del nipotino se ne infischia bellamente, anzi ci si fa anche una risata su! È odiosa!
Jane Austen le regala un immeritato lieto fine, che non ho assolutamente apprezzato.
La fine da zitella attaccata alla gonna di suo padre, come lei stessa si era divertita a definire la povera Miss Bates, sbeffeggiandola e prendendosi gioco di lei, era quella che più si sarebbe meritata!
Invece la Austen ne premia la stupidità facendole avere addirittura il matrimonio migliore, quello più invidiabile.
Non ho affatto amato questo romanzo, perché oltre ad avere una protagonista in tutto e per tutto detestabile, è caratterizzato da una storia e da personaggi terribilmente noiosi.
Harriet, una sciocca altamente manipolabile. Non ha personalità e s'innamora di chiunque le mostri un minimo di gentilezza.
Mr. Woodhouse lamentoso e noioso.
Miss Bates chiacchierona e sciocca.
Frank Churchill pessimo nei confronti della sua amata.
Mr. e Mrs. Elton villani a cui piace esclusivamente pavoneggiarsi. 
Nessun personaggio brilla d'ironia come quella che ha caratterizzato ad esempio Mr.Bennet (padre di Elizabeth in Orgoglio e Pregiudizio)
I pochi personaggi che ho apprezzato sono stati:
Miss Jane Firefax e i due fratelli Knightley.
Jane Firefax mi è piaciuta sin dall'inizio, e sicuramente l'avrei preferita ad Emma come protagonista di un romanzo.
Unica cosa che non ho amato in lei è stato il chiarimento finale con Emma, in cui senza motivo si sottomette a lei, lodandone le (inesistenti) doti (cosa che fanno un po' tutti i personaggi in questo romanzo, fatta eccezione solo di Mrs. Elton, unica ragione per cui ho apprezzato un po' quest'ultima XD) e chiedendole addirittura scusa... 
Ma scusa per cosa? Dopo che Emma l'ha infangata senza nessuna prova! 
Io l'avrei mandata al suo paesino bello U_U
E a proposito, ci tengo a ricordare il ragionamento che "Santa Emma" fa tra sé e sé accusando Jane Firefax di cose di cui nemmeno ha le prove, accuse che dovrebbe rivolgere invece a se stessa.

"Sarebbe meglio veder preferire un'estranea che un'amica intima; con un'estranea la cosa non si ripeterebbe, ma la sofferenza di avere un'amica molto intima sempre tra i piedi, che fa tutto meglio di te! Povera Miss Dixon..." "....c'era una persona, credo, che doveva rendersene conto: la stessa Miss Fairfax. Lei doveva rendersi conto di quella predilezione così inappropriata e pericolosa"

Ovvero esattamente quello che ha fatto con Harriet, non rendendosi conto di essere lei la protagonista delle attenzioni di Mr. Elton.
Di John Knightley ho apprezzato la sprezzante ironia, ero totalmente concorde con lui quando andava contro alle stramberie di Mr. Woodhouse.
E sia in lui che nel fratello George ho apprezzato la capacità di giudizio.
George Knightley unica figura maschile capace di discorsi sensati, e che apprezzavo mi è poi caduto sulla scelta della sua amata. 
L'avrei preferito innamorato non corrisposto di Jane Firefax o in un matrimonio con Harriet, che però sin dall'inizio avevo intuito sarebbe finita tra le braccia di Mr. Martin.
E la banalità è l'ultimo motivo per cui non riesco a dir bene di questo romanzo, e ormai a tutti quelli scritti da Jane Austen, che, come ho detto all'inizio delle mie considerazioni: "letto uno, letti tutti".
E dopo aver letto il primo vi assicuro che i successivi sono di una prevedibilità assoluta.
I meccanismi sono sempre i medesimi, e non riesco ad apprezzare pienamente una scrittrice che non fa altro che scrivere la stessa storia cambiando solo ambientazioni e nomi dei personaggi.
Qui già dai primi dialoghi tra Emma e Mr. Knightley si capisce che andranno a finire insieme, poiché (come ho già espresso), nei loro botta e risposta si legge lo stesso sarcasmo, le stesse frasi pungenti che si sono già lette tra Mr. Darcy e Elizabeth in Orgoglio e Pregiudizio.
La fine di Harriet con Mr. Martin è altrettanto prevedibile già dalle prime opposizioni della protagonista a quell'unione. 
E anche la tanto nascosta storia tra Frank Churchill e Miss Fairfax, per me, non è stata affatto una sorpresa, anzi, l'ho sospetta sin dal principio, come da principio era palese che Mr. Elton avesse individuato in Emma, e non in Harriet, la degna destinataria del suo amore.
La Austen ha dei meccanismi dai quali difficilmente si scosta, e dopo quattro libri fotocopia posso affermare di averne abbastanza, per ora... 


Il mio voto a questo libro

4 commenti:

  1. Non sono molto d'accordo con il tuo giudizio, fra quelli della Austen questoè il mio romanzo preferito.
    E' vero che Emma ha molti difetti, ma in fondo a me ha anche divertito vedere come alla fin fine, viene "smontata" delle sue convinzioni (se non ricordo male chiede scusa a Miss Bates).
    Comunque anche io ho trovato oggettivamente migliore Jane Fairfax, proprio per questo mi sarebbe piaciuto se fossero state rappresentate come due amiche, visto la noteole antitesi fra di loro.

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  2. @Tiziana: si anch'io ero divertita dal vederla cadere continuamente in errore, infatti ho continuato la lettura appositamente per quello, per gioire della sua disfatta XD
    Ma la delusione è stata enorme alla fine, il libro mi sarebbe piaciuto un pochino di più se, come ho detto, Emma avesse avuto la fine da zitella che si meritava di avere.
    Ma vederla premiata per i suoi comportamenti mi ha dato ancor più noia.
    Poi si, si è sempre scusata, ma non è mai stata realmente pentita delle sue azioni.
    Ti ringrazio per il tuo commento, è sempre bello confrontarsi ^__^

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  3. Mi sembra di capire che Emma non ti sia andata a genio :-)
    Vedremo che effetto avrà su di me

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    1. Eh già, sarà anche perché era il quarto libro consecutivo della Austen che leggevo, ma dei suoi personaggi odiosi che vincono sempre ne avevo davvero fin sopra i capelli XD

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