martedì 4 febbraio 2014

Recensione: "Giro di vite" di Henry James

Titolo: Giro di vite
Titolo Originale: The Turn of the Screw
Autore: Henry James
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2003
Pagine: 341
Prezzo: 7,65 €

Trama:
Una compagnia di amici è riunita in una vecchia casa in una sera d'inverno. 
Questi si intrattengo raccontandosi storie di fantasmi, quando Douglas annuncia di avere una storia davvero straordinaria da raccontare.
Il racconto inizia con Miss Giddens, una giovane istitutrice che, accettando un'offerta di lavoro da parte di un ricco uomo d'affari di Londra, si assume l'oneroso compito di educare Flora e Miles, i due nipotini dell'uomo.
I due ragazzi rimasti orfani sono stati assegnati allo zio che, essendo troppo impegnato per occuparsene, li ha stabiliti nella sua dimora a Bly, sotto le cure di un'istitutrice, morta però in circostanze misteriose.
Miss Giddens accettando l'incarico ne accetta anche le responsabilità e il parziale isolamento conseguito dal vivere in una casa in campagna.
Tutto procede bene all'inizio, i bambini sono l'incarnazione della purezza e della felicità, e per Miss Giddens stare in loro compagnia si rivela piacevole e appagante.
Tuttavia, la quiete della giovane istitutrice a Bly viene turbata da alcune sinistre apparizioni che riguardano un uomo con i baffi e capelli rossi, ed una donna dal viso bianchissimo e vestita a lutto. 
Dopo essersi confidata con la sua unica amica, la signora Grose, ingenua e semplice governante, Miss Giddens scopre che le due figure corrispondono a quelle di Miss Jessel, colei che l'aveva preceduta nell'incarico di istitutrice dei ragazzi, e di Peter Quint, giardiniere e suo amante, entrambi morti in circostanze misteriose.
La priorità di Miss Giddens, ora, è quella di proteggere l'innocenza dei due bambini ed evitare che vengano a contatto con gli intrusi.

Recensione:
Una storia costruita sul mistero.
Ci troviamo all'improvviso in una casa a noi sconosciuta in compagnia di personaggi che ci sono del tutto estranei. Assistiamo come silenziosi spettatori alla conclusione di un racconto e ai commenti, più o meno soddisfatti che ne seguono.
E poi Douglas, un personaggio di cui non sappiamo altro che il nome, annuncia di volerci raccontare una storia, promettendoci stupore e orrore allo stesso tempo.
È la sua storia la vera protagonista di questo libro, egli ci narra di Miss Giddens e del suo incontro con presenze ultraterrene.
Il racconto ha un inizio lento, dato soprattutto del senso di smarrimento del lettore che ad un primo approccio fatica a capire dove si trova e chi sta parlando.
Dopo poche pagine però il libro diventa avvincente e incalzante.
Il tutto non è basato sull'azione, non aspettatevi scene orride o raccapriccianti da classico film dell'orrore. 
La tensione qui viaggia su binari più sottili, quelli della mente. 
Il terrore è del tipo psicologico, quello che fa dubitare dei propri sensi e mettere in dubbio la propria capacità di giudizio.
Il dubbio è quello che muove la protagonista del romanzo e nel dubbio il lettore continua la lettura, le presenze di cui ci viene raccontato sono reali? O esistono solo nella fantasia di Miss Giddens? I bambini vedono davvero le stesse cose che vede la loro istitutrice? O è solo lei a crederlo?
Continuiamo la lettura sperando di trovare risposta alle mille domande scaturite da questa storia, ma questa termina lasciandoci ancora una volta con mille interrogativi.
Un racconto che fornisce mille spunti di riflessione sulla psiche umana, ed è proprio il finale aperto che lo rende speciale e indimenticabile.

Considerazioni:
Se non hai letto questo libro e hai intenzione di farlo fermati qui!
Un libro che consiglio a tutti, perché offre ottimi spunti di riflessione e diversi punti di vista su cui riflettere e confrontarsi.
Ognuno potrà farsi la propria idea della storia, e averne anche più di una.
Io ad esempio sono propensa a credere che Flora e Miles vedessero davvero le presenze ultraterrene dei loro ex "amici", e lo penso perché il loro comportamento mi è parso troppo sospetto.
D'altra pare però, può anche essere che fosse Miss Giddens a percepirlo, e quindi a raccontarcelo, in questi termini.
Un grande dubbio scaturisce nel finale... cosa è successo? 
Miles è morto? È stata Miss Giddens ad ucciderlo in un abbraccio mortale (che non aveva però l'intenzione di esser tale)? O il bambino, finalmente libero dalla presenza che lo controllava, si è spento in pace?
Il libro ci lascia quindi con tanti punti di domanda, e con altrettante versioni possibili della storia.
Inoltre, in che circostanze sono morti l'ex istitutrice Miss Jessel e l'ex giardiniere Peter Quint?
Un libro breve e avvincente che consiglio a tutti gli amanti del mistero.

Curiosità:
Il film "The Others" (Gli intrusi), a mio parere uno degli horror più belli e più riusciti di sempre, con una straordinaria interpretazione di Nicole Kidman, è liberamente ispirato a questo racconto di Henry James.
Le storie sono diverse, ma le similitudini sono molte.
Nel film, come nel racconto, abbiamo una donna in preda a delle crisi di nervi causate dalle sensazioni e dalle visioni protratte nel tempo.
Nel film però la figura della donna è madre di due bambini, e la confidente e governante si rivela, alla fine, essere un fantasma.
Due storie simili, più che per il contenuto, per le sensazioni che riescono ad evocare, un terrore latente evocato più che esibito, suggerito più che mostrato.
Entrambe capaci di lasciare senza parole.

il mio voto per questo libro

4 commenti:

  1. Ho letto questo libro l'anno scorso e mi è piaciuto molto (e non credevo,ero molto scettica). Mi ha affascinato proprio l'alone di mistero che viene mantenuto durante tutto il racconto,questo "dire-non dire" che ti cattura fino alla fine.

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    1. E secondo te cosa vuole dirci il finale?

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    2. E' difficile dirlo,perché come ho detto è tutto lasciato all'interpretazione del lettore,non si svela mai troppo (cosa che in questo genere di romanzo non mi dispiace). Comunque io credo che vedessero davvero le presenze,almeno dalla lettura ricordo di aver percepito questo. Nel finale poi,credo che Miles sia morto davvero ma che non sia stata Miss Giddens ad ucciderlo,sinceramente però quest'ultima parte mi è rimasta davvero un mistero. La cosa che mi è rimasta impressa,perché più incomprensibile,sono i bambini,in particolare Miles. Non è affatto ingenuo e buono,ma ha qualcosa che mi ha lasciata in dubbio fino alla fine. Ok ho scritto un poema scusa,ma è proprio questo il bello di questo romanzo,il lasciarti in sospeso con mille dubbi e domande a cui non sai come rispondere :)

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    3. Vero, non ho mai visto in quei bambini l'innocenza che ci descrive Miss Giddens, anzi li ho sempre trovati abbastanza inquietanti >.<

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