mercoledì 23 dicembre 2015

Recensione: "Woody" di Federico Baccomo

Titolo: Woody
Autore: Federico Baccomo
Illustratore: Alessandro Sanna
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: ottobre 2015
Pagine: 96
Prezzo: 14,50 €

Trama:
Woody, cresciuto sempre con la sua adorata padrona, una ragazza giovane e allegra che lui ama sopra ogni cosa. Finché un giorno, aprendo gli occhi, scopre che tutto è cambiato: il mondo che conosceva, pieno di gioia, avventure e affetto, è stato sostituito dal buio e dalla sporcizia di una gabbia. Come è finito lì dentro? Perché? E, soprattutto, come può tornare dalla sua padrona? È da queste domande che comincia la storia di Woody: una storia in cui, a poco a poco, si affacciano i segni di qualcosa di terribile, un evento drammatico di cui Woody è l'unico testimone.
E come tutti noi il piccolo basenji sarà costretto a confrontarsi con domande che pesano sulla sua innocenza. Che cos'è il Bene? Che cos'è il Male? E come ci si può mettere al sicuro, essere felici, in un mondo che finisce per tradire la meraviglia?

Recensione:
Una storia senza troppe pretese, narrata con garbo e ironia.
Una voce che racconta, con la spontaneità e l'innocenza dei bambini, anche ciò che a volte temiamo di sentire.
Uno sguardo attento che, in modo silenzioso, osserva tutto, senza giudicare e, quasi sempre, senza capire.
E un protagonista, tenero e divertente, che ha il nome di Woody.
Un cane, un basenji di tre anni, un amico.
Questo è il suo racconto, che si svolge lungo un arco temporale di tre mesi.
Lo incontriamo per la prima volta in gabbia, lontano dalla sua padrona e dalla sua casa, per chissà quale motivo.
Lì lo vediamo soffrire, rassegnarsi ad un ovvio e tragico destino ma anche combattere, sognando il ritorno tra le braccia che più lo hanno amato.
Assistiamo al suo deperimento fisico e mentale mentre ascoltiamo le sue confessioni, tra cui quell'evento che, secondo lui, ha segnato l'inizio di tutti i guai.
Ed è così che veniamo a conoscenza di tutto ciò che riguarda Laura, la padrona di Woody, e del suo ultimo ragazzo, Filippo.
Woody vede il loro amore dall'esterno, dapprima con la gelosia di chi si sente improvvisamente messo da parte, e dopo con il senso di protezione di chi si accorge che in quel rapporto c'è qualcosa di sbagliato.
Non voglio scendere in particolari, anche perché il libro è talmente breve che rischierei di dirvi tutto, vorrei però puntare l'attenzione su alcune cose che mi hanno colpito.
In primo luogo il punto di osservazione che Baccomo ha accuratamente scelto.
Mi è capitato in altri libri di leggere il punto di vista, ipotetico ovviamente, degli animali.
In particolare avevo apprezzato alcuni riferimenti contenuti in "Cento giorni di felicità" di Fausto Brizzi, che mi avevano strappato più di un sorriso, e suscitato più di una riflessione.
Credo sia questo anche uno dei punti di forza di "Woody", ovvero riuscire ad essere divertente in alcuni punti, commovente in altri, spingendo inoltre il lettore a vedere vicende comuni da una diversa prospettiva.
In questo caso quella di un cane che potrebbe però essere anche quella di un bambino.
In entrambi i casi c'è una mancanza di conoscenza delle convenzioni o dei modi di fare degli adulti. Sia gli animali che i bimbi non riescono a comprendere alcuni atteggiamenti che per delle persone di una certa età sono invece più che sensate.
Risulta quindi simpatico per chi legge osservare come pare una determinata scena dall'esterno, penso ad esempio al rituale del corteggiamento fra umani (e alle differenze con quello animale) o anche alle nostre tipiche e femminili passeggiate all'insegna dello shopping.
Altra cosa che ho apprezzato è la delicatezza nell'affrontare alcuni argomenti più difficilmente trattabili, soprattutto se pensiamo ad un pubblico di bambini, a cui credo il libro sia principalmente rivolto.
In realtà questa cosa è un'arma a doppio taglio, in quanto permette di agganciare la fascia d'età dei minori ma rischia di deludere gli adulti, che magari si aspettano qualcosa di più. Io stessa ho notato una mancanza di approfondimento, ma ho immaginato fosse voluta e determinata dall'esigenza di incontrare il favore dei più piccoli.
Una cosa che invece non ho compreso è la sovrabbondanza di punteggiatura di cui Baccomo si serve in questo libricino. In particolare il segno d'interpunzione "due punti" è disseminato un po' ovunque senza alcun senso logico, se non quello di rendere più ostica la lettura (personalmente avrei evitato).
Tralasciando questi particolari credo che la storia di Woody abbia il grande pregio di trasmettere in modo semplice grandi valori, come la fedeltà, l'amicizia, la giustizia e l'onestà.
Valori che i bambini dovrebbero imparare a conoscere, e che i più grandi dovrebbero imparare a ricordare.

Considerazioni:
Se non hai letto il libro, e hai intenzione di farlo, fermati qui!
Quando ho iniziato questa lettura sapevo poco o niente della trama, ero solo venuta a conoscenza di alcuni rumors che declamavano come questo libro sposasse in pieno la causa della lotta alla violenza sulle donne.
In effetti questa indiscrezione mi aveva incuriosito, e anche un po' influenzato a dir il vero, e devo ammettere che, dopo tale premessa, mi aspettavo una storia ben diversa da quella che ho poi effettivamente trovato.
Come accennavo prima, il tema della violenza è appena abbozzato, ci viene descritto per sommi capi un tentato stupro, poi fortunatamente sventato grazie a Woody.
E dopo vi chiederete? E dopo niente. L'argomento termina lì. Non si parla del trauma che evidentemente questo genere di eventi causa in una persona, non si parla di sofferenza o di desiderio di giustizia.
Da questo momento in poi l'attenzione è tutta spostata sul cane, costretto a pagare, per la sola colpa di aver difeso la persona che più ama. Di Laura non abbiamo più notizie, se non alla fine.
E anche la storia con Filippo (alias Fili Amore) dura un batter d'occhio.
Bastano pochissimi appuntamenti e lui si rivela già uno psicopatico seriale.
Un po' prestino direi. Non abbiamo proprio modo di assistere al tipico (e sbagliato) dissidio interiore della ragazza ferita che spera che l'uomo che ama cambi.
Non lo vediamo per più ragioni: numero uno, i due si conoscono appena e non possono essere davvero così innamorati; numero due, lei dopo le prime avvisaglie decide (giustamente) di rompere con Filippo; e numero tre, Laura dopo il fattaccio sparisce completamente dalla nostra vista.
Per questo mi chiedo... la tematica della violenza sulle donne di cui tutti parlano dov'è realmente? In quelle misere tre pagine?
Ma quelli che esibiscono questo libro quasi fosse la bandiera del dolore femminile, l'hanno letto realmente? Per me no!
L'unico e vero tema trattato, in maniera seria e competente, dall'autore non è di certo quello di cui tutti parlano, ma è invece quello dell'abbandono di animali, a cui nessuno stranamente fa riferimento.
Nel racconto di Baccomo riusciamo a percepire il dolore di Woody che crede di essere stato dimenticato, di non contare più nulla, di aver fatto qualcosa di male e di essere stato quindi punito.
Viene spontaneo per il lettore ripensare a tutti quei poveri animali lasciati realmente e improvvisamente per strada, che non possono non chiedersi perché nessuno torna a prenderli. A tutti quelli che, dopo tante traversie sul bordo dell'asfalto, incominciano faticosamente a capire che le coccole e i premi appartengono ormai al passato, e che devono ormai imparare a cavarsela da soli.
Tutto questo il nostro basenji lo sa e ce lo racconta, parlandoci prima delle sue speranze e rivelandoci infine la triste consapevolezza di un nuovo angosciante destino.
Le sue parole ci fanno commuovere e ci aiutano a capire.
Questo è il dono migliore che le pagine ci regalano, i pensieri dei nostri amici più fedeli, di quelli che non sanno parlare, se non con gli occhi.
Di quelli che sanno amare, più di chiunque altro, senza chiedere nulla in cambio.
Di chi, come Woody, sogna ancora di tornare a casa.

Ringrazio la casa editrice Giunti per avermi inviato una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

4 commenti:

  1. Non riuscirei mai a leggere questo libro, nonostante sia spesso tentata.. Forse perchè ho un cagnolino in casa che amo da morire, ma non riesco mai a leggere libri che trattano storie con animali, sia nel bene che nel male, credo sia il mio punto debole libresco... ;)

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    1. Ti capisco, anche se credo che proprio chi ha degli animali possa apprezzare meglio questo libro.

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  2. Non sono riuscita a capire se questo libro possa fare per me o meno (dovrei spoilerarmi il finale per capire se finisce bene o male): anch'io come Chocolateandbooks non leggo mai libri che parlano di animali che soffrono perché sto troppo male! Ho due cani che amo come la mia vita e il mio cuore davvero non regge le storie di sofferenza animale! ^_^

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    1. In effetti in questa storia c'è anche sofferenza, ma non solo. Sono presenti anche molte scene simpatiche e divertenti, che sicuramente tutti gli amanti degli animali non faranno fatica ad apprezzare.

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