sabato 19 marzo 2016

Chi ben comincia... #28

Poche e semplici le regole:
♥ Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
♥ Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
♥ Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
♥ Aspettate i commenti


Salve avventori!
L'incipit che vi propongo oggi è quello di un romanzo molto particolare, almeno da quanto mi è parso  di capire dalla lettura del primo capitolo.
Mary Katherine Blackwood e sua sorella Constance abitano in un bel palazzo elegante ai margini della città.
La loro è tra le proprietà più grandi del paese e forse, proprio per questo, la famiglia Blackwood ha attirato negli anni invidie e cattiverie da parte dei suoi compaesani.
Tutta la grande dinastia dei Blackwood però è orami ridotta a soli tre componenti, le due sorelle e il loro vecchio e malato zio. Mary Katherine è l'unica di loro a mettere il naso fuori dalla recinzione metallica che divide Blackwood Farm dal resto del paese.
La ragazza, in questo primo capitolo, ha già mostrato il suo caratterino, la rabbia repressa negli anni, tante parole ingoiate per far buon viso a cattivo gioco. Ma qualcosa mi dice che in lei la calma non avrà vita troppo lunga...
Cosa ne pensate di questo inizio?
Be' a me questo primo capitolo ha incuriosito tantissimo, non vedo l'ora di proseguire questa lettura così intrigante *-*


"Abbiamo sempre vissuto nel castello" Shirley Jackson


“Mi chiamo Mary Katherine Blackwood. Ho diciott'anni e abito con mia sorella Constance. Ho sempre pensato che con un pizzico di fortuna potevo nascere lupo mannaro, perché ho il medio e l'anulare della stessa lunghezza, ma mi sono dovuta accontentare. Detesto lavarmi, e i cani, e il rumore. 
Le mie passioni sono mia sorella Constance, Riccardo Cuor di Leone e l'Amanita phalloides, il fungo mortale. 
Gli altri membri della famiglia sono tutti morti. 
L'ultima volta che ho dato un'occhiata ai libri della biblioteca sul ripiano della cucina ho visto che il prestito era scaduto da cinque mesi, e mi sono chiesta se ne avrei scelti altri sapendo che erano gli ultimi, quelli che sarebbero rimasti lì per sempre. 
Spostavamo di rado le cose, noi Blackwood; rivoluzioni e cambiamenti non sono mai stati il nostro forte. Eravamo sempre lì a trafficare con piccole cose transitorie di superficie, libri, fiori e cucchiai, ma sotto sotto potevamo contare su una solida base di oggetti che si tramandavano di generazione in generazione. Ogni cosa doveva rimanere al proprio posto.”

4 commenti:

  1. Shirley Jackson mi incuriosice tantissimo, aspetto di sapere cosa ne pensi :)

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  2. Questo libro è nella mia lista desideri da secoli e ogni volta che qualcuno ne parla vorrei fiondarmi in libreria a comprarlo, peccato che la più vicina sia chilometri di distanza... Comunque prima o poi sarà mio!

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    1. Anche tu fai parte del club della sfortunate, che vivono in un paesino senza librerie? Siano sfigate ;__;

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