mercoledì 18 gennaio 2017

Estratto: "Il segreto di Black Rabbit Hall" di Eve Chase

Salve avventori!
Oggi vi propongo un passo tratto dal libro che mi sta tenendo compagnia in questi giorni.
Trattasi de "Il segreto di Black Rabbit Hall" di Eve Chase.
Non l'ho concluso ancora quindi non vorrei fare il passo più lungo della gamba quando dico che lo sto adorando, eppure per ora è questa la parola che descrive il mio attuale stato d'animo (ma conoscendomi so che il mio giudizio potrebbe anche stravolgersi all'improvviso, quindi mai dire mai...)
E' ambientato in Cornovaglia in una grande casa signorile, lontana dal paese e immersa nella quiete della campagna.
E questo forse già basterebbe a giustificare il mio entusiasmo a riguardo *-*
L'estratto che vi presento è particolarmente esplicativo, in quanto rende meravigliosamente la magia che sembra regnare sul posto.
Un luogo che sembra immune dalla scorrere del tempo, immobile e speciale. Un posto dove pare d'essere sempre al sicuro perché nulla sembra poter cambiare a Black Rabbit Hall e nulla sembra poter scalfire la serena e lenta quotidianità della famiglia Alton.
Una descrizione incantevole, che non mi dilungo oltre a spiegare, perché non ve ne è bisogno... leggete il passo e capirete tutto da soli.

La mamma cerca di pettinare Kitty, che si divincola e protesta come sempre, aggrappata allo straccio sporco che è Pezza, la sua adorata bambola senza un occhio. Barney posa a terra il suo barattolo di marmellata pieno di acqua torbida e girini e comincia a calciare una palma contro il muro; i suoi riccioli rosso chiaro che vanno su e giù. Lo schiaffo della gomma sulla pietra ha il rumore di tutti i giorni assolati di primavera che abbiamo passato qui. 
È questo il fatto. So che questa precisa scena - io sulla poltrona di vimini, Toby che dondola le gambe, guarda me, guarda lontano, la mamma che spazzola Kitty, l'odore di biancheria stesa e di alghe, io che desidero qualcosa, forse un biscotto allo zenzero - si ripeterà un altro giorno, così come questo giorno è una replica di quelli che sono venuti prima in altre vacanze. 
Niente cambia molto. Il tempo ha una lentezza sciropposa. La battuta di famiglia è che un'ora a Black Rabbit dura il doppio di un'ora a Londra, ma non riesci a fare nemmeno un quarto delle cose che faresti a Londra. L'altro fatto di Black Rabbit Hall è che quando sei qui è come se ci fossi da secoli, ma quando te ne vai è come se tutta la vacanza fosse durata un solo pomeriggio.

1 commento:

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