giovedì 27 dicembre 2018

Books, Chocolate and Friends: terza e ultima tappa GDL "12 giorni a Natale" di Trisha Ashley


Buone feste avventori!
Mi auguro stiate trascorrendo delle giornate rilassanti e gioiose in compagnia dei vostri cari e di tanti amati libri ^-^
Oggi, finalmente, definitivamente e fortunatamente, terminiamo il gruppo di lettura che ha avuto, ahimè, per protagonista, il libro "12 giorni a Natale" di Trisha Ashley.
Vorrei innanzitutto sottolineare che, se avessi immaginato che il romanzo in questione si sarebbe rivelato un completo disastro, non solo non lo avrei mai proposto per il calendario dell'avvento letterario, ma non lo avrei neppure mai aperto!
Purtroppo mi sono lasciata trasportare dalle numerose recensioni super positive che lo definivano come "un libro perfetto per le feste, grazie all'atmosfera invernale e natalizia, ai personaggi ricchi di sfumature, ai buoni sentimenti, al calore familiare e alla generosità che fanno da padroni".
Io mi auguro che, chi ha scritto queste parole fosse completamente brillo - durante le ferie può succedere - perché altrimenti non posso proprio darmi una spiegazione.
Prima di entrare nel vivo della questione, e di illustrarvi perché la descrizione di molte altre colleghe blogger non potrebbe essere più lontana dalla verità, ricapitoliamo brevemente cosa è successo nei capitoli 29-40:

È passato il giorno di Natale e tutti gli invitati lo hanno trascorso nella residenza di Old Place, impossibilitati a ripartire, a causa delle strade bloccate.
Holly si è perfettamente integrata nella famiglia e, anche Jude, nonostante l'iniziale ritrosia, sembra apprezzare la sua presenza.
Infatti, non solo la elogia per sua cucina, ma la sceglie anche come modella per una sua nuova scultura. I pomeriggi trascorsi assieme faranno scattare la scintilla tra i due?
Ma come farà la chef a porre un freno all'attrazione, considerando la probabile parentela che la lega ai Martland?



Veniamo ora alle mie considerazioni finali.
Vi avevo già detto, nella scorsa tappa, come questo libro si stava rivelando una completa delusione, oltre che un fallimento letterario sotto tutti i punti di vista.
Ora, per la serie "non c'è mai fine al peggio", posso aggiungere che non solo non ho avuto modo di ricredermi con gli ultimi capitoli, ma ho anzi visto confermati tutti i miei sospetti.
Precedentemente vi avevo riferito come il punto più basso di tutta la vicenda si fosse toccato con l'ingiurioso e ingiustificato trattamento nei confronti della modella Coco, l'ex fidanzata di Jude e Guy, ossia i due fratelli Martland.
Tutti non fanno che offenderla, congratulandosi l'un l'altro per le loro battute acide, in pieno stile bullying.

«Non capisco perché l’abbia chiesto a te quando avrebbe potuto avere me come modella», ha esclamato Coco, più imbronciata ancora di Jess. 
«Oh, ma tutti possono avere te», ha replicato Guy, anche se fortunatamente Coco non ha colto il doppio senso. 
«Perché tu sei bidimensionale, Ananas», ha risposto Jess. 
«Niente male, questa, Jess», ha commentato Tilda. «Benché un po’ troppo scortese, forse».

Inoltre più e più volte si fa riferimento ai disturbi alimentari della ragazza, descrivendoli come un capriccio di un'attricetta viziata, e non come una vera e propria malattia.
Con il prosieguo della lettura la situazione non cambia.
Coco è descritta come un'ochetta stupida incapace di inserire anche una semplice tessera del puzzle nel verso giusto, un'approfittatrice che cerca di conquistare qualsiasi buon partito (strano, considerando che è ricchissima di famiglia, e non ci ha pensato due volte a lasciare il famosissimo e pluririchiesto artista Jude Martland per il fratello spiantato), un'attrice da due soldi, uno scheletro ambulante, ed infine, una maniaca sessuale.

«Ma noi le avremmo impedito di andare a disturbare Jude», ha fatto notare Tilda. «A volte si comporta come un orso, quando ha un’idea in testa». 
«Si comporta sempre come un orso!», ha dichiarato Coco. Era seduta davanti al puzzle, dove immagino stesse infilando un po’ di tessere qua e là a caso. Un attimo dopo è scomparsa, per andare a rimpinzarsi con le ultime Fruity-Go che ha recuperato in fondo alla borsetta, immagino, oppure per fumarsi una sigaretta di nascosto nella sua camera con la finestra aperta. 
«Mai vista una ragazza tanto inutile», ha esclamato Becca, aggiungendo che qualcuno doveva andare a riportare Jess a casa.

Il suo personaggio, lo stereotipo della bionda svampita, non ha alcuno scopo se non far risaltare la figura di Holly Brown che, a differenza sua, è perfetta in ogni cosa che fa. 
Non a caso, pur di far primeggiare la chef, l'autrice ha alterato tutto ciò che aveva raccontato in precedenza.
Coco infatti inizialmente era così bella da togliere il fiato, tanto che, a detta della stessa protagonista, non era strano immaginare che due uomini della famiglia avessero perso la testa per lei, mentre verso la fine della vacanza viene descritta come pallida, smunta e pelle e ossa, un'immagine avvilente, non piacevole da guardare.
Molto diversa dal fisico proporzionato della Brown, snello ma con le curve nei punti giusti
°□°)╯ ┻━┻

«Sta cercando di sfondare come attrice, anche», ha detto lui, e in quel momento la porta si è spalancata ed è apparsa Coco in tutta la sua bellezza, per quanto algida e spigolosa. 
È così bella da sembrare finta, e non mi sorprende che Jude e Guy abbiano perso la testa per lei. È rimasta in posa il tempo necessario affinché tutti notassimo l’abito monospalla con pantalone aderente di seta color carne che indossava. 
Speravo che sotto il corpetto sfrangiato avesse delle coppe in silicone, altrimenti correva il rischio di inzuppare le sue meline nella cena.

L'algida modella poi, passa il tempo a corteggiare tutti ma nessuno ne vuole più sapere niente di lei, perché ogni personaggio maschile ormai non ha occhi che per la bellissima e bravissima Holly Brown, al punto che non esitano a fare a gara per attirare la sua attenzione, quasi fosse l'unica donna rimasta sulla faccia della terra.
Ma si può? Cioè io potrei anche capire se la protagonista fosse stata descritta come bella, intelligente, dolce, gentile e generosa. Ma in realtà è sempre stata insensibile (non a caso si è fatta pregare per organizzare il famoso pranzo di Natale), scorbutica (ha risposto in malo modo alla maggior parte dei Martland), vanesia (sempre a dire "sono abile in questo, in quello e in quell'altro") e acida come lo yogurt (pronta a giudicare gli altri ma mai se stessa). Insopportabile è dire poco!
Con molta probabilità è in assoluto il personaggio peggiore di cui io abbia mai letto.
Immaginate lo strazio nel leggere lei che si loda e si imbroda, senza avere in realtà nessun merito particolare, gli uomini che le corrono dietro insistentemente, senza nessun motivo particolare, e le donne della famiglia che tifano per lei, ogni qualvolta lei ha un alterco con qualcuno (che sia Coco, Jude o Guy).

Guy aveva notato i nuovi pezzi nel puzzle e mi ha accusato di esserne responsabile. Alla mia confessione, ha esclamato, stizzito, perché non lo finivo tutto, se ero così brava? Lui e Coco hanno così tante cose in comune che è un vero peccato che tra loro non abbia funzionato! 
Ho risposto che il puzzle era a disposizione di tutti e ognuno ne aveva fatto un pezzo, persino Coco (probabilmente le tessere infilate alla rovescia negli spazi sbagliati), e che la smettesse di lamentarsi come un moccioso. 
«E brava, Holly!», ha esclamato Becca. 
Ma sì, orgoglio ferito per un puzzle? Ma dove s’è mai sentito? Certo, batterlo prima a biliardo e poi a Scarabeo, non deve aver aiutato…

Mah, ridicolaggine ne abbiamo? Sì, direi, anche troppa!
Come se non bastasse non c'è alcun calore familiare in questa storia né un'atmosfera natalizia. I vari membri della famiglia o litigano e passano le giornate ognuno per proprio conto, chi davanti alla tv, chi nello studio, chi in cucina, chi all'aperto, chi chiuso in stanza. Si riuniscono solo a pranzo e cena per gustarsi le straordinarie prelibatezze di Holly, appena uscite dal freezer.
Ebbene sì, perché nonostante lei stessa e tutti gli altri non fanno che ripetere quanto sia insostituibile come cuoca, in realtà la Brown si limita a servire piatti già congelati, riscaldandoli e aggiungendo qualche spezia. Per il resto va avanti a tramezzini, salsicce, hamburger, puré e zuppa di verdure. E menomale che il menù natalizio le serviva come ispirazione per il suo libro di ricette... andiamo bene!

«Avevo pensato di preparare dei semplici sandwich con la pasta d’acciughe e un piatto di zuppa di verdure, con i tortini di frutta secca oppure quelli con le mele, gli ultimi rimasti, come dessert. Li ho già tirati fuori dal freezer».

Sulla storia d'amore tra Holly e Jude stenderei un velo pietoso: prima si odiano, poi d'improvviso nasce un'attrazione irresistibile ed un sentimento irrefrenabile. Peccato solo che i due si siano parlati un paio di volte al massimo.
Teniamo conto che il soggiorno di Holly ad Old Place è durato in tutto solo dodici giorni e che Jude è tornato a casa solo il giorno prima di Natale. Dunque non saranno stati nello stesso posto più di una settimana ed in rapporti distesi non più di quattro giorni.
Ricordiamoci che la cuoca, prima di partire per il Lancashire, era decisa a non avere più nessun uomo al suo fianco dopo la perdita del marito, ed invece, a fine incarico, rullo di tamburi, accetta la proposta di matrimonio di un perfetto estraneo e si mostra bendisposta a fare subito un bambino con lui! Wow, che straordinario cambio di programma. Ah, la magia del Natale
°□°)╯ ┻━┻
Immaginavo che il finale sarebbe stato banale, e che avrebbe visto il coronamento di una storia d'amore, ma non pensavo fosse tutto così affrettato da concludersi con uno sposalizio e un'imminente gravidanza. Una storia davvero credibile -.-'
Se a questo ci aggiungiamo che l'unico ostacolo a questa unione, ovvero la possibile parentela tra i due venuta a galla grazie al diario della nonna, viene cancellato immediatamente con un colpo di spugna, e che l'altro rivale in amore, Michael, si rivela essere improvvisamente gay, il gioco è fatto.
In generale tutto il libro è ripetitivo, un insieme di frasi fatte riscritte all'infinito, e i dialoghi non rivelano alcuna emozione, intimità tra i personaggi, o pathos, ma la scena finale che fa da culmine al grande amore tra i protagonisti è così scontata e orribilmente smielata da far impallidire qualsiasi lettore.

«Credo che tu abbia bisogno di un po’ di caffè per farti passare la sbronza, non sei abituata al nostro wassail. Oppure pensi che sia il caso di andare subito a letto?» 
«Secondo Laura è quello che dovremmo fare». 
Mi sta cominciando a piacere questa tua amica, sai?» 
«Davvero? È più carina di me, bionda e non troppo alta». 
«Sarà anche carina, ma tu sei bella, e anche la statura è perfetta». 
«Per un gigante». 
«Be’, allora sei fortunata ad averne uno per le mani, non credi?». 
«In realtà ti desidero solo perché sei un’ottima cuoca… e per il tuo corpo perfetto da modella», ha detto carezzandomi. Poi mi ha baciata di nuovo cancellando dalla mia mente qualsiasi altra cosa, cibo compreso. 
Più tardi, molto più tardi, stringendomi a lui nel suo letto a baldacchino, ho esclamato: «Non so cosa ci faccio qui! Innamorarmi di te non era nei miei progetti!». 
«Allora inseriscimi nei tuoi progetti e sceglimi come piatto forte per la tua vita».

Una roba introvabile anche nelle peggiori fan fiction. Insomma la chiusa perfetta per un libro che ha fatto della noia, della banalità e dello strazio i suoi caratteri distintivi, e che non poteva quindi concludersi in altro modo.

1 commento:

♥ Dimmi la tua ♥
Accetto volentieri saluti e commenti relativi all'argomento del post. Evitate i commenti volti esclusivamente a pubblicizzare i vostri blog. Grazie!