oggi vi delizio con un passo di un libro che ho amato molto, e che non posso che consigliarvi. Mi riferisco a "Il castello blu" di Lucy Maud Montgomery, qui nella nuova edizione edita Cignonero.
Nella scena che vi propongo la protagonista, l'irriverente Valancy, è nel pieno della sua vita da donna sposata, un'esistenza piena di avventure e dolci momenti.
Come non invidiare le sue giornate al lago Mistawis?
Dopo aver finito di cenare, si sedevano sul portico e parlavano per ore, oppure tacevano in tutte le lingue del mondo. Barney fumava la pipa, mentre Valancy si lasciava andare pigramente e piacevolmente alla sua immaginazione, guardando le colline oltre Mistawis, dove le guglie appuntite degli abeti svettavano contro il tramonto. Presto, il chiaro di luna avrebbe iniziato a lambire Mistawis, i pipistrelli si sarebbero involati nelle loro danze misteriose davanti all'oro pallido dell'orizzonte, e la piccola cascata che scendeva dalla riva vicina, sarebbe apparsa come una meravigliosa donna vestita di bianco, che tendeva le sue braccia di spuma verso i sempreverdi resinosi e fragranti. E il gufo Leander avrebbe lanciato il suo verso dalla terraferma. Era meraviglioso starsene lì seduta in quel silenzio pieno di pace, accanto a Barney.
C'erano altre isole disseminate nel lago, anche se nessuna era abbastanza vicina da disturbare la loro solitudine.
In lontananza, verso ovest, le isole Fortunate sembravano dei minuscoli smeraldi alla luce del giorno, mentre la sera si trasformavano in ametiste. Erano troppo piccole per essere abitate, ma presto le luci delle isole più grandi sarebbero sbocciate su tutta la superficie del lago, i falò avrebbero bruciato sulle rive, accendendo l'acqua di bagliori rossastri, e sulla veranda della grande casa del milionario, posizionata sull'isola più grande, qualcuno avrebbe messo della musica.
«Ti piacerebbe vivere in una casa come quella, Raggio di Luna?» le domandò Barney una volta, agitando le mano in direzione della villa. Aveva preso l'abitudine di chiamarla Raggio di Luna, e Valancy lo adorava.
«No» rispose Valancy. «È troppo pretenziosa. Preferisco una casa imperfetta da amare e coccolare e da sentire mia. Proprio come questa. Non invidio Hamilton Gossard e la sua residenza estiva che di certo è la più bella in tutto il Canada. È bellissima, ma non è il mio Castello Blu.»
Sulla riva opposta, ogni notte scorgevano il passaggio di un treno continentale che sfrecciava in una radura. A Valancy piaceva guardare le finestre illuminate che lampeggiavano tra gli alberi e immaginare le storie, le speranze e le vite dei passeggeri.
Si divertiva anche a immaginare se stessa e Barney mentre partecipavano a qualcuna delle feste che venivano organizzate sulle altre isole, ma non aveva intenzione di trasformare quelle fantasie in realtà. Una volta avevano partecipato a un ballo in maschera, nel padiglione di uno degli hotel che si affacciavano sul lago. Era stata una bella serata, ma avevano preferito scivolare via nella loro canoa prima che giungesse il tempo di togliersi le maschere.
«È stato bello, ma preferirei non tornarci più» disse Valancy, quella sera.
C'erano altre isole disseminate nel lago, anche se nessuna era abbastanza vicina da disturbare la loro solitudine.
In lontananza, verso ovest, le isole Fortunate sembravano dei minuscoli smeraldi alla luce del giorno, mentre la sera si trasformavano in ametiste. Erano troppo piccole per essere abitate, ma presto le luci delle isole più grandi sarebbero sbocciate su tutta la superficie del lago, i falò avrebbero bruciato sulle rive, accendendo l'acqua di bagliori rossastri, e sulla veranda della grande casa del milionario, posizionata sull'isola più grande, qualcuno avrebbe messo della musica.
«Ti piacerebbe vivere in una casa come quella, Raggio di Luna?» le domandò Barney una volta, agitando le mano in direzione della villa. Aveva preso l'abitudine di chiamarla Raggio di Luna, e Valancy lo adorava.
«No» rispose Valancy. «È troppo pretenziosa. Preferisco una casa imperfetta da amare e coccolare e da sentire mia. Proprio come questa. Non invidio Hamilton Gossard e la sua residenza estiva che di certo è la più bella in tutto il Canada. È bellissima, ma non è il mio Castello Blu.»
Sulla riva opposta, ogni notte scorgevano il passaggio di un treno continentale che sfrecciava in una radura. A Valancy piaceva guardare le finestre illuminate che lampeggiavano tra gli alberi e immaginare le storie, le speranze e le vite dei passeggeri.
Si divertiva anche a immaginare se stessa e Barney mentre partecipavano a qualcuna delle feste che venivano organizzate sulle altre isole, ma non aveva intenzione di trasformare quelle fantasie in realtà. Una volta avevano partecipato a un ballo in maschera, nel padiglione di uno degli hotel che si affacciavano sul lago. Era stata una bella serata, ma avevano preferito scivolare via nella loro canoa prima che giungesse il tempo di togliersi le maschere.
«È stato bello, ma preferirei non tornarci più» disse Valancy, quella sera.
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