giovedì 29 maggio 2014

Intervista a Eleonora C. Caruso, autrice del romanzo "Col nostro sangue hanno dipinto il cielo"

Salve avventori!
Oggi Café Littéraire intervista per voi Eleonora C. Caruso, autrice del romanzo "Col nostro sangue hanno dipinto il cielo", di cui ci sarebbe molto da dire, ma ne ho già parlato ampiamente nella mia recensione. 
Quindi, se non lo avete ancora fatto, correte a leggerla!!!
E ora vi lascio all'intervista...

♥ Ciao Eleonora, ti ringrazio per avermi concesso questa intervista! 
Ho avuto occasione di leggere il tuo libro Col nostro sangue hanno dipinto il cielo, e devo ammettere di esserne rimasta molto colpita. Ho apprezzato il modo pungente, delicato, e a volte ironico con cui hai saputo descrivere una realtà degradata e degradante. Sullo sfondo una Tokyo perversa e consumistica, fatta di apparenza.
Perché la scelta di questa metropoli come ambientazione della tua storia?

Non è stata una vera scelta, nel senso che è nata con la storia stessa. Per quanto mi riguarda, le ambientazioni sono una parte integrante delle storie, non un accessorio, per questo non mi capita mai di deciderle a posteriori. È Tokyo ad avermi dato l’idea per questa storia, se non amassi Tokyo semplicemente la storia non sarebbe nata.


♥ Il protagonista della tua storia è Shun, un host tra i più ambiti e apprezzati del Parfume. Lui, come gli altri host e hostess suoi colleghi, si occupa di offrire compagnia e un'apparenza di amore, a donne e uomini soli. Come è nata l'idea di questo personaggio?

È nata parecchio tempo fa, prima del mio primo viaggio a Tokyo, come una sorta di risposta a un genere di fanfiction che ero solita incrociare spesso, il così detto hooker!au. 
Il termine si auto-spiega, ma in breve si tratta di storie che parlano sostanzialmente di un personaggio che si prostituisce. Io mi stavo interessando della figura dell’host in Giappone, quindi ho unito le due cose. Comunque sono passati anni prima che effettivamente la scrivessi, basti pensare che l’idea embrionale era quella per una commedia romantica, anche se probabilmente a leggere Col nostro sangue non si direbbe, ahah.


♥ Nel libro fai più volte riferimento al fatto che Shun sia diventato un Top Rank grazie ai suoi occhi chiari e ai suoi tratti occidentali, ereditati dalla nonna francese. Più di una volta leggiamo di Ran, che passa ore al trucco, nello sforzo di rendere il suo aspetto più vicino possibile ai canoni europei, tanto in voga al momento. Cosa ne pensi di questo fenomeno, che effettivamente, sta prendendo piede in Giappone?

Più che prendere piede, il fenomeno è consolidato da anni. Chissà, probabilmente i giovani giapponesi subiscono una crisi dei modelli esattamente quanto i nostri. Non me la sento di risponderti, però, perché non sono una sociologa e non voglio rischiare di dire banalità o fare facili analisi. Mi limito a osservare, e quello che vedo mi fa pensare a qualcosa da scrivere, tutto qui.


♥ Toru rappresenta l'innocenza in un mondo che di innocente non sembra avere più nulla. Lo vediamo cercare più volte la compagnia di Shun, ma poi distaccarsene perché non ne accetta il modo di vivere e di pensare. Qual era il vero motivo della sua curiosità nei confronti dell'host? Era solo un modo per conoscere meglio se stesso? Cerca di emulare suo fratello, avendo a sua volta un "amico speciale", o di distanziarsene conquistando una propria individualità?

Io so solo quello che hai letto, per il resto dovreste parlare con lui.


♥ Una figura molto interessante, anche se poco approfondita, è quella della nonna francese che, prigioniera di un mondo che non le appartiene, usa il silenzio come protesta. Un personaggio di cui avrei voluto sapere di più, che a mio parere si sarebbe meritata un libro tutto suo. Possiamo sperarci?

Non credo proprio. Io so qualcosa in più, su di lei, ma tutto sommato credo che quello che ho detto fosse l’importante, e che vada bene così.


♥ Ultima curiosità su questo tuo lavoro: Il titolo. Lo ritroviamo anche nel racconto, nelle parole del vecchio che urla per strada queste frasi: “Con le nostre ossa costruiscono i palazzi, con il nostro sangue hanno dipinto il cielo”. Cosa volevi farci intendere con queste parole?

Niente, in realtà. Sono parole disposte per suono, nient’altro. Però rendono l’idea dell’atmosfera, no? (lol)


♥ Questo non è il tuo primo lavoro, nel 2012 hai esordito con il tuo primo libro "Comunque vada non importa", in cui racconti di una ragazza, Darla, che compie un percorso di rinascita. Da una vita in cui si è sempre esclusa dal resto del mondo, passa alla riconciliazione con esso, e alla scoperta di tutto ciò che negli anni si è persa. Se con Shun abbiamo perso la speranza nel mondo e nel cambiamento, con Darla la ritroviamo. Quale di questi due punti di vista senti più vicino?

Io sono vicina ad entrambi i punti di vista, a seconda del momento del giorno in cui me lo chiedi. Credo che lo stesso valga anche per Darla e per Shun.


♥ Dalla tua biografia ho letto che sei una amante di Sailor Moon! Quali altre passioni hai, oltre alle eroine che vestono alla marinara e alla scrittura? E come è nata la tua passione per quest'ultima?

Sono la stessa cosa, nel senso che il mio amore per la scrittura è nato dal mio amore per le storie, e il mio amore per le storie è nato dalla televisione, visto che in casa mia nessuno leggeva. Cinema, libri, videogiochi, tv… qualsiasi cosa racconti una storia, a me piace.


♥ C'è un autore o un opera al quale sei particolarmente legata e che ha, in qualche modo, ispirato la tua carriera di scrittrice?

Beatriz e i corpi celesti, di Lucia Etxebarria. Non mi è piaciuto nient’altro di suo, ma è stato il libro che mi ha fatto dire “hey, voglio farlo anch’io!”.


♥ Se dovessi chiederti il titolo di un libro che per te rientra tra quelli "da leggere assolutamente", quale mi diresti?

Il Padrino di Mario Puzo. L’ho prestato anni fa e non mi è ancora tornato indietro, quindi di sicuro dovrei assolutamente rileggerlo io.


♥ Quali progetti hai per il futuro? Potremo rileggerti presto con qualche nuova storia?

Incrociamo le dita, ahah. Io, di sicuro, continuerò a scrivere.

♥ Ti ringrazio Eleonora per la disponibilità e per il tempo che hai gentilmente dedicato a me e ai miei lettori.
Un grosso in bocca al lupo per la tua carriera! Alla prossima ^__<





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