lunedì 17 novembre 2014

Chi ben comincia... #18

Poche e semplici le regole:
♥ Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
♥ Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
♥ Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
♥ Aspettate i commenti

"Shining" di Stephen King

Salve avventori!
Quello che vi propongo oggi è l'incipit di un libro molto noto.
Credo che tutti, se anche non ne avete letto il libro, ne conoscerete almeno per sommi capi la storia.
Io ad esempio ne ho visto in TV un paio di trasposizioni: una serie a puntate e, molti anni dopo, il film originale, con il qui presente (e terrificante) Jack Nicholson.
Solo ora mi sono decisa a leggere il libro.
Perché ho rimandato così tanto?
Be' principalmente perché ero più interessata a leggere storie nuove invece di dedicarmi ad una lettura di cui sapevo già il finale.
Soprattutto di un libro del genere, conoscere il finale ammetterete che toglie molto alla lettura.
Ora, probabilmente, vi starete chiedendo cosa mi ha spinto dunque ad iniziarlo.
O forse non vi state chiedendo proprio nulla perché non ve ne può importare meno XDDD
Comunque sia, ho iniziato Shining (il mio primo approccio con Stephen King) perché dopo un po' di letture che non mi hanno appassionato per nulla, ho deciso di andare più o meno sul sicuro... sperando di non incappare nell'ennesima delusione :( 
Intanto vi lascio con l'incipit.
Voi invece cosa state leggendo?


“COLLOQUIO DI ASSUNZIONE 

 Jack Torrance pensò: Piccolo stronzo intrigante. 
Ullman era alto poco più di un metro e sessanta, e quando si muoveva aveva la rapidità scattante che sembra essere peculiare a tutti gli ometti grassocci. Aveva i capelli spartiti da una scriminatura impeccabile, e il completo scuro era sobrio, ma non severo. Sono un uomo al quale potete tranquillamente esporre i vostri problemi, diceva quel completo alla clientela solvente. Al personale stipendiato parlava invece in modo più sbrigativo: sarà meglio che filiate diritto, voialtri. All'occhiello spiccava un garofano rosso, forse per evitare che per la strada qualcuno scambiasse Stuart Ullman per il titolare dell'impresa di pompe funebri. 
Mentre ascoltava Ullman, Jack ammise tra sé che, date le circostanze, con tutta probabilità non gli sarebbe piaciuto proprio nessuno, da quella parte della scrivania. 
Ullman gli aveva posto una domanda che Jack non aveva afferrato. Molto male: Ullman era il tipo capace di archiviare uno sbaglio del genere in un suo schedario mentale per tornarci sopra in un secondo momento. 
"Scusi?" 
"Le ho chiesto se sua moglie ha capito esattamente quali saranno le sue responsabilità, qui. E poi c'è suo figlio, naturalmente." Chinò lo sguardo sulla domanda di assunzione che gli stava di fronte. "Daniel. Sua moglie non è un tantino spaventata all'idea?" 
"Wendy è una donna straordinaria." 
"E suo figlio? È straordinario anche lui?" 
Jack sorrise di un largo sorriso da pubbliche relazioni. "Ci compiaciamo di crederlo, direi. È abbastanza indipendente, per essere un bambino di cinque anni.”

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