lunedì 3 novembre 2014

Recensione: "Il libro delle storie di fantasmi" di Roald Dahl

Titolo: Il libro delle storie di fantasmi
Autore: Roald Dahl
Editore: Salani
Data di pubblicazione: febbraio 2002
Pagine: 269
Prezzo: 14,00 €

Trama:
«È un fatto singolare» osserva Roald Dahl «ma, nelle migliori storie di fantasmi, il fantasma non c'è. 0, per lo meno, non lo si vede. Si vede però il risultato delle sue azioni. Ogni tanto potete avvertire un fruscio alle vostre spalle, o intravedere tracce fugaci della sua presenza... E, anche quando il fantasma si fa vedere, non sembra affatto un fantasma. Sembra una persona come un'altra». 
E infatti elusivi e imprevedibili sono i fantasmi tratteggiati dagli autori dei quattordici racconti scelti e qui riuniti da Dahl con mano maestra. Per Mary Treadgold sono uno squillo del telefono; per Rosemary Timperley un bagliore di capelli rossi in un cespuglio di rose bianche; per Cynthia Asquith una vecchia voce polverosa tra le cianfrusaglie d'un oscuro negozio d'angolo; per A.M. Burrage l'eco di remote risa infantili o il gesto ritmico di un'ombra intenta a spazzare un sentiero coperto di foglie. I fantasmi di Edith Wharton sono beneducati, dai modi impeccabili, e solo più tardi - troppo tardi - chi ha incrociato il loro cammino capisce che la barriera tra la vita e la morte è stata per un attimo abbattuta. O forse ha ragione L.P. Hartley: creiamo noi stessi i fantasmi che senza tregua ci perseguitano; e anche se - come nel racconto di Marion Crawford - riusciamo a sfuggire alla loro presa, il ricordo di quell'arcano contatto ci ossessionerà. Ma più elusivo, sfuggente e inquietante di tutti è il fantasma evocato da Sheridan Le Fanu: quella mano che striscia carezzevole sui vetri, che si protende grifagna a sfiorare inconsapevoli volti addormentati, risveglia l'eco di un terrore senza nome ch'è insieme una promessa e una minaccia. 
Perché, se il velo della realtà si fa talvolta così sottile da parere inconsistente, che cosa può impedire a invisibili compagni di viaggio di attraversarlo per camminarci accanto e popolare d'incubi i nostri sonni?

Recensione:
Roald Dahl, noto ai più per il suo grande contributo alla letteratura per ragazzi (chi non conosce "James e la pesca gigante", "Matilde" o "La fabbrica di cioccolato") si cimenta in questa occasione con un genere del tutto diverso, l'horror. In veste di curatore ha avuto difatti l'arduo compito di selezionare le opere da collocare in questa antologia. Da qui i quattordici racconti seguenti:

♥ "W. S." di L. P. Hartley
♥ "Harry" di Rosemary Timperley
♥ "Il negozio d'angolo" di Cynthia Asquith
♥ "Nel metrò" di E. F. Benson
♥ "Un incontro natalizio" di Rosemary Timperley
♥ "Elias e il Draug" di Jonas Lie
♥ "Compagne di giochi" di A.M. Burrage
♥ "L'ultimo rintocco" di Robert Aickman
♥ "Il telefono" di Mary Treadgold
♥ "Il fantasma di una mano" di J. Sheridan Le Fanu
♥ "Lo spazzino" di A.M. Burrage
♥ "Più tardi" di Edith Wharton
♥ "Sulla strada di Brighton" di Richard Middleton
♥ "La cuccetta superiore" di Francis Marion Crawford

Non è semplice dare un giudizio univoco su una raccolta, soprattutto quando, come in questo caso, sono tutte frutto di penne diverse.
Tuttavia "Il libro delle storie di fantasmi" ha come comune denominatore la capacità delle varie storie di saper coinvolgere, facendo dello spettro una figura sempre nuova. Una delle caratteristiche più importanti del libro, una di quelle che ho apprezzato maggiormente, è la varietà, il saper dare al sovrannaturale un significato ogni volta differente.
Se in alcuni casi incarna una figura dal passato ("Il telefono" e "Harry") o una colpa mai confessata ("Lo spazzino" e "Più tardi"), in altri casi lo spettro è l'inspiegabile, ciò che non si può afferrare né comprendere ("Il fantasma di una mano" e "La cuccetta superiore"). Altre storie invece mischiano sacro e profano, misticismo e mitologia ("L'ultimo rintocco" e "Elias e il Draug"), arrivando addirittura a coinvolgere la scienza, come nel caso delle proiezioni astrali di "Nel metrò" o le predizioni de "Un incontro natalizio".
Tutti i racconti, seppur non privi di difetti, riescono non tanto a spaventare quanto a risultare inquietanti. Questo grazie alla figura del fantasma presente ma non sempre visibile, che si può percepire nei suoni, nei profumi, nei piccoli dettagli.

Tutti gli indizi rivelavano che la vecchia casa nascosta da una gobba delle colline aveva mantenuto stretti legami col passato. Quanto al fatto che non fosse né grande né eccezionale, ciò accresceva agli occhi dei Boyne il suo particolarissimo fascino: l’essere stata per secoli una profonda, oscura riserva di vita. Una vita, probabilmente, non delle più brillanti: e che certo per lunghi periodi si era lasciata scivolare all’indietro silenziosa come il quieto piovischio autunnale sullo stagno pescoso fra le piante di tasso; ma talvolta proprio le acque stagnanti dell’esistenza nutrono, nelle loro pigre profondità, singolari guizzi d’emozione, e fin dal primo momento Mary aveva avvertito un rimescolio misterioso di più intense memorie.


(tratto da Edith Wharton, "Più tardi")

In alcuni casi lo spettro appare una persona come tante, in altri è un'anima tormentata in cerca di perdono o di vendetta, in altri ancora è semplicemente un essere disperso, intrappolato fra due mondi e incapace di recidere il legame con il passato.
Sempre parlando in generale, posso dire che i racconti risultano ben scritti e ben organizzati, capaci di creare una tensione iniziale che man mano si accresce fino alla rivelazione finale. Tuttavia il più delle volte la conclusione risulta prevedibile, precludendo al lettore lo spaventoso stupore che il genere horror dovrebbe per definizione garantire.
Ovviamente trattandosi di un'antologia, alcune delle opere incluse paiono poco accattivanti ed inconcludenti. Nel complesso però il libro risulta ben riuscito, capace di trasportarci in tante piccole realtà, in cui i peggiori incubi possono prendere vita ed il pericolo è sempre dietro l'angolo.

Considerazioni:
Benson, uno degli autori inclusi in questa raccolta, diceva:
"Questi racconti sono stati scritti con la speranza di far provare qualche piacevole brivido al lettore, cosicché chi avesse deciso di passare una mezz'ora leggendo prima di andare a letto, nella quiete della notte e della propria casa, si preoccupi di dare ogni tanto un’occhiata agli angoli e a tutti i punti bui della stanza in cui è seduto per accertarsi che nulla di strano si nasconda nell'ombra. Perché questo è il dichiarato obiettivo dei racconti di fantasmi, e di tutte quelle storie che narrano come le forze invisibili tornino ogni tanto a manifestarsi in modo sconvolgente."
Come dicevo prima l'unico difetto, se così si può chiamare, che posso trovare a questo libro è il non saper spaventare.
Leggendoli non ho provato né paura né terrore.
Inoltre la maggior parte delle vicende narrate si conclude in maniera scontata e prevedibile, eliminando anche l'emozione del finale inaspettato. Tuttavia, considerando che di storie del genere ne conosciamo a bizzeffe, sia grazie ai libri che ai film, appare ormai difficile, se non impossibile, poter ancora stupire.
Poi personalmente ho sempre preferito le storie che coinvolgono più a livello psicologico, che raccontano gli stati d'animo e descrivono le percezioni. Ed in questo devo ammettere che gli autori selezionati sono dei maestri. Riescono a definire il terrore che anche un solo rumore può provocare, il presentimento di qualcosa di malvagio in agguato, il senso di colpa che logora e divora.

Alzò lo sguardo, con l’intenzione di commentare il fatto con la signorina Ludgate... ma le parole le morirono sulle labbra. 
La signorina Ludgate era seduta e ascoltava intenta, il viso rivolto di profilo alla finestra e il mento leggermente sollevato, pietrificata in una posa rigida che tradiva una tensione impressionante in una persona così anziana. Tessa non si limitò più ad ascoltare. Adesso osservava. 
Il silenzio innaturale fu rotto da un movimento. La signorina Ludgate si era voltata, rivelando alla sua compagna il viso illividito dall'orrore e gli occhi angosciati. 
Fu un attimo, e la sua espressione mutò. Si era evidentemente accorta che anche Tessa aveva udito quei suoni e, per qualche ragione, ciò l’aveva infastidita. 
Ma perché? E perché quello sguardo terrorizzato nella vecchia faccia bianca? 


(tratto da A. M. Burrage, "Lo spazzino")

Un'altra cosa che ho apprezzato è stata la scelta di mescolare nomi celebri con scrittori meno noti, dando la possibilità anche a scritture cadute nel dimenticatoio di poter essere riascoltate.
Le storie che ho apprezzato di più sono state: "Harry", "Lo spazzino", "Compagne di giochi" e "Più tardi".
In particolare mi hanno colpito molto le mirabili descrizioni dei racconti "Lo spazzino" e "Più tardi".

Tessa era giunta a Billingdon Abbotts nella tarda estate, quando nei giardini già fioriva la dolce lavanda, precoce araldo dell’autunno incombente. 
Venne settembre, e tra le fronde apparvero i primi, giallastri barlumi premonitori. I ricci spinosi delle castagne si schiusero rivelando il loro lucido frutto marrone. A sera, una nebbiolina sottile sorgeva lenta dallo stagno e dal ruscello ricco di trote. L’aria aveva già un che di frizzante. Ogni mattina, guardando fuori dalla sua finestra, Tessa poteva osservare il progredire inesorabile della stagione. Giorno dopo giorno le sfumature verdi diminuivano, e aumentavano le gialle. Poi il giallo cedé il posto all’oro e al marrone e al rosso. Soltanto i lauri e gli agrifogli opponevano resistenza alla montante marea. 
Due giorni dopo piovve a dirotto per tutta la mattina e fino al primo pomeriggio. All’imbrunire si levò una burrasca, e mulinelli di foglie gialle, roteando e volteggiando al volere del vento, scesero verso terra fra l’obliquo scrosciare della pioggia. 
La signorina Ludgate, gli occhi vitrei di dolore e d’angoscia, rimase seduta a osservarle finché le luci della casa furono accese e le cortine tirate.

(tratto da A. M. Burrage, "Lo spazzino")

Se del primo ci viene narrato un autunno affascinante ma carico di presagi, nel secondo i paesaggi primaverili appaiono così vibranti e ricchi di speranze, da ricordarmi in alcuni momenti libri come "Il giardino segreto" di Frances Hodgson Burnett.

E quel mattino in particolare, la sua rinata sicurezza conferì un sapore nuovo alla sua passeggiata. Dapprima andò nell'orto, là dove i peri a spalliera tracciavano complicati arabeschi sul muro e i piccioni svolazzavano e si lisciavano le piume sul tetto d’ardesia argentata della colombaia. 
Ma quando Mary s’immerse nella calda umidità della serra, fra aromi di spezie e ceree sfumature rosse e rosate di esotici fiori all'antica (anche la flora di Lyng era in carattere!), le fu comunicato che il grand'uomo non era ancora arrivato; così, decidendo che la giornata era troppo bella per sprecarla in un’atmosfera artificiale, uscì di nuovo all’aperto e, attraversato l’elastico tappeto erboso del campo da bowling, si diresse verso i giardini che si estendevano sul retro. Al loro limite estremo si alzava un terrapieno da cui, superando con lo sguardo lo stagno e le siepi di tassi, si godeva la vista della lunga facciata della casa, con i suoi camini contorti e i melanconici angeli sul tetto immersi in un alone di umidità dorata. 
Vista così dall'alto, incorniciata dall'ordinato labirinto dei giardini, con le finestre aperte e gli ospitali camini fumanti, sembrava trasmettere una sensazione di calore umano, come una mente lentamente maturata su un muro soleggiato d’esperienza. A Mary sembrò di non aver mai provato un simile senso d’intimità con la casa, un’eguale convinzione che essa custodisse soltanto segreti benevoli, mantenuti, come si dice ai bambini, ‘per il tuo bene’: un’eguale fiducia ch’essa fosse capace di racchiudere la sua vita e quella di Ned nel disegno armonioso della sua lunga, lunga storia intessuta nel sole.

(tratto da Edith Wharton, "Più tardi")

Di "Harry" o "Compagne di giochi" ho invece apprezzato il tentativo di fare dello spettro una figura benevola, capace di proteggere, di colmare i vuoti della solitudine.
Le uniche storie che ho trovato deludenti sono state "Nel metrò" e "Un incontro natalizio", non tanto per la trama, quanto per la brevità e lo svolgersi degli eventi troppo affettato.
Altro punto a favore di questo libro (ma questa è più che altro una mia considerazione personale) è il poterlo leggere quando si ha poco tempo libero, o almeno non abbastanza da potersi dedicare a tempo pieno alla lettura.
Le raccolte di questo genere sono a mio parere l'ideale per le piccole pause, in modo da dover evitare di lasciare a metà un libro per doverlo riprendere poi, dopo tanto tempo, di nuovo dall'inizio. Così si elimina il terribile inconveniente della lettura interrotta: basta ultimare il singolo racconto (non più di una ventina di pagine per ciascuno) e riprendere in un secondo momento da quello successivo.
Perfetto per i turisti in vacanza, per gli studenti universitari in ansia per gli esami (leggi Little Pigo), per tutti nelle giornate piovose (leggi lo scorso luglio), in cui non c'è nulla di meglio di stare a casa e rifugiarsi in una buona lettura.

Curiosità:
In origine le storie selezionate da Roald Dahl erano ventiquattro e destinate a diventare la sceneggiatura di una serie televisiva dedicata al paranormale, mai andata in porto.

il mio voto per questo libro





3 commenti:

  1. Ciao :-)
    Devo dire che il racconto non è il genere che preferisco tra i tanti, mi appassionano di più i romanzi, ma in questo caso potrei fare un'eccezione, ma mi sarebbe piaciuto che questi racconti spaventassero il lettore. Io non sono un soggetto facilmente suggestionabile, i film horror solitamente non mi fanno paura, mi spaventano di più i film di Hitchcock perché sono thriller psicologici.
    In ogni caso, può essere un buon modo per trascorrere qualche ora, magari il giorno di Halloween ;-)
    baciii

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che oggi, in generale, a causa della sovraesposizione del genere, sia difficile spaventare o creare una storia davvero originale. Proprio per questo motivo ho apprezzato questa raccolta che, come i thriller psicologici che prediligi, si sofferma maggiormente sullo stato d'animo dei personaggi o sull'atmosfera inquietante.

      Elimina
  2. Complimenti per la recensione, è davvero carina e mi hai fatto venire una gran voglia di leggere questo libro! *__*

    RispondiElimina

♥ Dimmi la tua ♥
Accetto volentieri saluti e commenti relativi all'argomento del post. Evitate i commenti volti esclusivamente a pubblicizzare i vostri blog. Grazie!