lunedì 16 novembre 2015

Recensione: "Il mio Primo Samhain" spin-off de "I cieli di Tabula" di Chiara Andreazza e Valentina Furnò

Titolo: "Il mio Primo Samhain"
Autore: Chiara Andreazza e Valentina Furnò
Editore: autopubblicato
Data di Pubblicazione: 2015
Pagine: 12
Prezzo: 0.99 € (ebook)

Trama:
La notte di Samhain, e’ risaputo, gli spiriti camminano sul limitare sottile che divide il sogno dalla realta’. 
Amelia è pronta a partecipare all'antica festività, per la sua prima volta, ma non tutto andrà come previsto...

Recensione:
Iniziando la lettura di questo mini racconto abbandoniamo il mondo vasto e fantastico che abbiamo imparato a conoscere con "I cieli di Tabula" e ci ritroviamo invece immersi nel suo parallelo, quello reale.
Amelia è pronta a vivere il suo primo capodanno celtico, è ansiosa di farlo e di godere il più possibile dell'esperienza, grazie anche alla confortante presenza della sua mentore, Kendra.
Amelia ha fantasticato molto su questo giorno, ma le cose non sempre vanno come uno se le è figurate...
Amelia e Kendra, sotto una meravigliosa e sconosciuta luna rossa, si troveranno a vivere un'esperienza unica ed indimenticabile.
Parallelamente sotto la stessa luna Alyssa, keleythos di Academia, vivrà qualcosa di altrettanto intenso ed inspiegabile.
Un velo sottile, separa e unisce i due mondi. Solitamente li cela e li mantiene distanti e divisi ma, nella magica notte di Samhain, il velo tende a farsi più impalpabile e trasparente e, anziché nascondere, svela alle protagoniste un mondo parallelo e distante.
Lo stile è quello a cui Chiara e Valentina ci hanno abituato, ricco di dettagli e capace di suggestionare attraverso le atmosfere e le parole.
Tuttavia il testo è troppo breve per essere considerato un vero e proprio racconto. Non ha il tempo di svilupparsi, dice solo il minimo necessario per lasciare al lettore tante domande e tanta curiosità. "Il mio primo Samhain" appare come il preludio di una storia che non viene mai raccontata, ma solo suggerita e lasciata alla nostra immaginazione.

Considerazioni:
"È già finito?" è la prima cosa che ho pensato terminata la lettura.
"Avrebbero potuto approfondire un po' di più la storia" è stata la seconda.
La realtà è che dodici pagine sono davvero poche per soddisfare un lettore, soprattutto se la storia è misteriosa come quella qui accennata. 
Questo è un mini racconto fatto di suggestioni più che di fatti, di impressioni veloci e istantanee. Di belle idee che non hanno il tempo di essere sviluppate.
Come leggere l'incipit di un libro di cui poi si vorrebbe continuare a leggere tutta la storia.
Dà la sensazione di un dolce non assaporato perché ti viene portato via dopo il primo cucchiaino e tu resti lì, incredulo, sbigottito con il desiderio di volerne ancora! Perché cavolo, un cucchiaino è troppo, troppo poco. 

il mio voto per questo libro

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