Titolo: Cosi-Sancta, Il Sogno di Platone, Avventura indiana
Autore: Voltaire
Collana: Classici da (ri)scoprire
Editore: La bottega dei traduttori
Traduttore: Sergio Piscopo
Data di pubblicazione: 20 Giugno 2016
Pagine: 23
Prezzo: 0,99 € (ebook)
Trama:
Classici da (ri)scoprire" è una piccola raccolta di tre racconti brevi di Voltaire, tradotti da Sergio Piscopo.
La raccolta comprende i seguenti racconti:
Così-Sancta
Il sogno di Platone
Avventura indiana
Nel racconto "Cosi-Sancta" (1746), la protagonista si troverà, suo malgrado, a tradire suo marito per ben tre volte, nonostante le sue intenzioni siano sempre state virtuose. Cosi-Sancta dovrà svelare un arcano, rispondendo a un quesito alquanto singolare: può da un piccolo male derivare un grande bene?
Ne "Il Sogno di Platone (1756)", Voltaire immagina che il filosofo ateniese abbia avuto un sogno, nel quale fantastica di una ipotetica diatriba scaturita tra i geni che hanno creato i vari pianeti. Uno di questi deride con malizia Demogorgone, il creatore della Terra, rinfacciandogli di aver plasmato un pianeta imperfetto. La sentenza del grande Demiurgo, nondimeno, risulta essere una lezione piuttosto pungente, accompagnata da una scarsa dose di modestia.
In "Avventura indiana" (1766), il filosofo parigino ci racconta di un Pitagora sventurato il quale, trovandosi in India, assiste al supplizio di due giovani indiani condannati al rogo per aver dubitato della sostanza di due divinità indù. Tuttavia, egli riuscirà a salvarli anche se, per uno scherzo del fato, non riuscirà a salvare se stesso. Non a caso, la lapidaria chiosa finale porta con sé un'amara ironia: "si salvi chi può!".
Recensione:
I tre racconti presentati in questa raccolta - che possiamo leggere grazie al lavoro di Sergio Piscopo che li ha tradotti, e al progetto, di cui fa parte "La bottega dei traduttori", - pur non avendo un unico argomento come filo conduttore, sono invece profondamente legati dall'ironia e dai toni critici con cui lo scrittore pare lapidare alcuni comportamenti insiti nell'animo umano.
Ma attenzione! Non critica, come si potrebbe pensare, chi sbaglia o commette qualche errore, bensì chi facendosi scudo di falsi moralismi e di imposizioni dovute al proprio credo, commette l'errore contrario. Ovvero quello di avere la presunzione di sentirsi sempre dalla parte del giusto.
Da questi tre racconti si evince come, lo scrittore, utilizzando toni ironici e sardonici, si scagli contro le iniquità e le assurdità causate dalla religione, e contro quei fanatici (mai come in questo periodo possiamo constatare la verità che sta dietro il sarcasmo delle sue parole) che antepongono la morale religiosa al semplice buon senso.
Così-Sancta. Un piccolo male per un gran bene
Così-Sancta è una giovane donna avvenente e che, pertanto, ha al suo seguito uno stuolo di corteggiatori. Tuttavia la ragazza viene ceduta in sposa, dai genitori, al consigliere Capito, un vecchio grinzoso, noioso e assai geloso.
Incerta sul proprio futuro e sulla felicità che questo matrimonio potrà riservarle, alla vigilia delle nozze ella si reca dal curato, che tutti sanno essere un buon veggente, per essere rassicurata.
Questi però le predice che la sua non sarà affatto un'unione felice, anzi, le annuncia qualcosa di quantomai bizzarro: il suo essere virtuosa causerà varie disgrazie, ma verrà invece beatificata per aver tradito il marito per ben tre volte!
La ragazza essendo stata, per tutta la vita, improntata alla rettitudine reagisce molto male all'infausta previsione e la allontana da sé ritenendola impensabile.
Tuttavia conoscerà il bel baldanzoso Ribaldo che, suo malgrado, la farà innamorare ma, nonostante le mille lusinghe e corteggiamenti, Così-Sancta resterà fedele al marito il quale, purtroppo, non credendole, la punirà facendo ammazzare il suo amato.
A seguito delle sue azioni sconsiderate, il consigliere Capito viene condannato a morte e per salvarlo Così-Sancta sarà costretta a concedersi al giudice Acindino...
Successivamente, in seguito ad altre vicissitudini, si vedrà costretta per altre due volte all'infedeltà.
Il racconto, lo avrete capito da questo breve riassunto, è stravagante e irriverente.
Con ironia e scherno deride e si prende gioco della morale, del bigottismo e di tutte le previsioni nefaste che vengono augurate a chiunque minacci di non seguire, per filo e per segno, la retta via.
Con la semplice ed eloquente frase d'apertura, mette alla berlina il puritanismo e invita ad una maggiore apertura mentale.
Non sempre fare quello che sembra essere giusto lo è effettivamente e viceversa.
"È una massima falsamente stabilita quella che proibisce di commettere un piccolo male da cui un maggior bene ne potrebbe derivare"
Il sogno di Platone
Se nell'opera precedente, con una storia molto esagerata, viene messa in discussione la falsità della morale, in nome della quale possono essere compiute scelte a cui seguono cattive conseguenze, qui, tramite l'espediente del sogno, Voltaire mette in discussione l'intero creato.
L'universo e il nostro mondo, da sempre definiti immensi capolavori, vengono esposti ad un'attenta analisi che mette in luce tutti i difetti e le contraddizioni che un Dio, o un artista, non avrebbe dovuto commettere.
Un mondo difettoso, in cui la terra è divisa e separata da mari e deserti, in cui crescono piante velenose, e in cui l'uomo ha più nemici che difese, più malanni che cure, più ignoranza che saggezza.
Dov'è dunque la cotanta perfezione millantata dagli uomini di chiesa?
Dov'è quel Dio perfetto che non commette errori se, sia la terra, che tutti i pianeti nell'universo, ne sono affetti?
Questa è la più importante verità a cui lo scrittore ci mette di fronte.
Avventura Indiana
Con la consueta ironia Voltaire affronta il tema del diritto alla vita e della tolleranza.
Pitagora, che è il protagonista di questo breve racconto, inizialmente ascolta e osserva il mondo attorno a sé che, in base alle leggi della catena alimentare, diviene di volta, in volta vittima e poi carnefice.
L'erba mangiata dalla pecora, a sua volta sbranata dal lupo...e così via.
Successivamente Pitagora, nel suo cammino, incontra due indiani condannati a morte per aver negato l'esistenza di due divinità indù.
L'uomo riesce nell'intento di salvare i due poveri sventurati, ma la sorte non riserva a lui la medesima clemenza.
Un racconto meno incisivo e intuitivo rispetto ai precedenti, in cui si sente più l'assenza dello spirito provocatorio e dell'umorismo grottesco dei precedenti.
Considerazioni:
"Così-Sancta" è, sicuramente, il racconto che ho preferito, poiché la vicenda, pur essendo oltremodo paradossale e bizzarra, riesce bene nel suo scopo e lo fa provocando non pochi sorrisi, nonostante i fatti narrati non siano propriamente felici.
Per questo mi ha ricordato un po' il racconto "Il delitto di Lord Arthur Savile" di Oscar Wilde.
In quello lo sventurato e ingenuo Arthur Savile, dopo essersi fatto leggere la mano da un chiromante, e dopo aver conosciuto quello che un perfetto sconosciuto dichiara essere il suo destino, ne viene completamente suggestionato e, anziché cercare di evitare di commettere l'azione sconsiderata che gli è stata predetta, gli va praticamente e volontariamente incontro.
Le vicende pur non essendo identiche - qui infatti Così-Sancta lotterà con tutta se stessa per tenere a bada i suoi desideri, e tradirà solo perché costretta dalle situazioni - sono assai simili, soprattutto per la paradossalità che entrambe mettono in risalto.
Il sogno di Platone, invece, è il racconto che ho trovato più interessante per il messaggio che lascia e per la riflessione a cui invita il lettore: imparare a prendere le distanze dalla credenza di un mondo studiato e creato a misura/e per l'uomo e osservare con occhio più critico e meno ingenuo quello che ci circonda.
Infine ho trovato molto carino il preludio di "Avventura Indiana", ma devo ammettere che dalla premessa mi sarei aspettata un racconto diverso, sicuramente fra i tre è quello che mi ha colpito meno, e probabilmente anche quello che mi ha lasciato meno.
Ringrazio La bottega dei traduttori per avermi fornito una copia di questa raccolta
il mio voto per questo libro
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