Il freddo da settimane sta attanagliando tutto il nostro Paese e l'estate è ormai bella che lontana. E cosa c'è di meglio per ricordarla, se non un libro che parla di mare, navi e sirene?
Ecco perché oggi ho scelto per voi un passo del bellissimo romanzo di Imogen Hermes Gowar che ho recensito qui, ovvero "La sirena e Mrs Hancock".
In particolare in questa scena il protagonista, Jonah Hancock, ripensa al figlio morto appena nato e a come la sua vita sarebbe stata diversa, se solo non avesse subito quella perdita devastante.
Un passo toccante che, come il romanzo da cui è tratto, vi consiglio di leggere.
Torna a girarsi verso la scrivania scuotendo la testa. Avrebbe giurato che fosse Henry, giù per le scale. Nella sua mente la scena ha avuto luogo altre volte: suo figlio, alto e magro, brache candide e ricci castani, che fa capolino con la faccia sorridente in uno scintillio di granelli di polvere.
Non gli succede tanto spesso di avere visioni del genere, ma quando accade ne è sempre turbato, perché Henry Hancock è morto appena nato.
Mr Hancock non è certo una persona irrazionale ma non è mai riuscito a scrollarsi di dosso l’idea che, a partire dal momento in cui sua moglie aveva abbandonato la testa sul cuscino, dopo aver partorito esalando l’ultimo respiro, la sua vita abbia deviato dal giusto corso.
Quella che avrebbe dovuto condurre, gli pare, continua a svolgersi nelle immediate vicinanze, e a separarli c’è solo un sottile velo d’aria e di fortuna: di tanto in tanto ne coglie un barlume di sfuggita, come se una tenda svolazzante si fosse scostata per un attimo.
Non gli succede tanto spesso di avere visioni del genere, ma quando accade ne è sempre turbato, perché Henry Hancock è morto appena nato.
Mr Hancock non è certo una persona irrazionale ma non è mai riuscito a scrollarsi di dosso l’idea che, a partire dal momento in cui sua moglie aveva abbandonato la testa sul cuscino, dopo aver partorito esalando l’ultimo respiro, la sua vita abbia deviato dal giusto corso.
Quella che avrebbe dovuto condurre, gli pare, continua a svolgersi nelle immediate vicinanze, e a separarli c’è solo un sottile velo d’aria e di fortuna: di tanto in tanto ne coglie un barlume di sfuggita, come se una tenda svolazzante si fosse scostata per un attimo.
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