martedì 29 giugno 2021

Recensione: “La banda dei cinque - Sull'isola del tesoro“ di Enid Blyton

Titolo: La banda dei cinque - 1. Sull'isola del tesoro
Autore: Enid Blyton
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: dicembre 2017
Pagine: 216
Prezzo: 15,20 €


Trama:
Julian, Dick e Anne trascorreranno le vacanze estive a Kirrin Bay con la simpatica zia Fanny, lo scontroso zio Quentin e la cugina Georgina che non hanno ancora mai conosciuto.
Sperano di divertirsi e di vivere un’estate ricca di avventure, sarà così?

Recensione:
Julian, Dick e Anne sono tre fratelli perlopiù coetanei, Julian, il più grande, ha 12 anni, Dick 11 e la più piccola Anne 10. Sono tre ragazzi molto uniti, che amano giocare insieme e divertirsi all'aria aperta, sempre alla ricerca di grandi avventure.
Ed ecco che una sera sono riuniti dai genitori per decidere quale sarà la meta delle loro prossime vacanze estive, le prime che trascorreranno senza di loro.
Dopo poco la decisione è presa, andranno a stare dagli zii a Kirrin Bay, lì potranno divertirsi liberamente, nuotare e giocare all'aria aperta quanto vogliono, in più potranno anche godere della compagnia di Georgina, la cugina undicenne che non hanno ancora mai avuto modo di conoscere.
Arrivati a Kirrin Cottage, i ragazzi si ritroveranno a convivere con una zia simpatica e dolce, uno zio scorbutico e taciturno, e una cugina solitaria e imbronciata che preferisce essere chiamata George, anziché Georgina.
George, inizialmente diffidente, si lascerà presto conquistare dalla travolgente simpatia e affabilità dei cugini, con i quali deciderà presto di condividere due dei suoi più preziosi tesori: Kirrin Island, la piccola isola di famiglia che erediterà da grande, e il suo fedele amico, il cane Timothy.
Ecco che la banda dei cinque è formata. Quattro ragazzini e un cane, cinque amici uniti per la pelle, sempre pronti ad andare in esplorazione.
Ed è mentre sono in visita sull'isola, tutti intenti a guardarsi intorno e godere del fascino dell’isolotto e del suo castello diroccato, che li coglie una furiosa tempesta, al termine della quale avrà inizio la loro prima straordinaria avventura.
I ragazzi scopriranno, infatti, che la tempesta ha riportato a galla un antico relitto che trasportava la mappa di un tesoro...
Come lasciarsi scappare l’opportunità di imbarcarsi in questa eccitante impresa?
Ma ogni avventura ha i suoi pericoli e un relitto spuntato dal nulla non passa certo inosservato, presto i ragazzi si renderanno conto di non essere gli unici sulle tracce del misterioso tesoro...

Queste sono le premesse della prima delle svariate imprese in cui la banda dei cinque si imbatterà. 
Enid Blyton ha messo insieme i giusti elementi per dare vita a delle appassionanti avventure per ragazzi. Un gruppo di amici, giornate spensierate, sole, spiaggia, mare, isole deserte da esplorare, misteri da scoprire e tantissimo tempo libero...
Be’ immaginate di essere ragazzini e di venire trasportati in questo libro... non sarebbe meraviglioso? Non sembra anche a voi di percepire la stessa inebriante sensazione di libertà e spensieratezza?
È così che avrei pensato di sentirmi leggendo queste pagine. Justin, Dick, Anne e Georgina hanno la fortuna di vivere ciò che qualsiasi ragazzino della loro età vorrebbe vivere, eppure, l’incanto che speravo scoccasse, non è scoccato.
Per un momento ho creduto di aver perduto quello spirito fanciullesco che mi ha sempre accompagnato e di cui vado fiera, ma no, non è così.
Solo poco fa ho riletto “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett, e ho anche letto per la prima volta “Anne di Tetti Verdi” di Lucy Maud Montgomery, anche questi due famosi romanzi per ragazzi con protagonisti dei ragazzi, e quelli sì, con le loro incantevoli descrizioni, con le atmosfere e le emozioni che riescono ad evocare, hanno saputo trasportarmi nelle loro pagine e farmi desiderare di essere lì, a Misselthwaite Manor e/o ad Avonlea.
Con la banda dei cinque non è successo lo stesso, probabilmente sarebbe stato diverso se l’avessi letto da bambina, chissà, ma oggi, evidentemente, mi occorre qualcosa di più per immedesimarmi, che personaggi dai caratteri abbozzati e incoerenti, e avvenimenti poco credibili e fin troppo prevedibili.
Tuttavia, credo che questa si possa considerare una piacevole lettura per ragazzi, una storia carina che mette in risalto il valore dell’amicizia e come condividere le cose belle con gli amici, sia più appagante che tenersele per sé.
Georgina, con l’arrivo dei cugini, cambia prospettiva e da bambina indisponente e scontrosa, diventa una persona con la quale è piacevole stare assieme.
E poi c’è la fantasia, la partenza verso un’impresa inimmaginabile, la bellezza della scoperta, con tutti gli imprevisti e le soddisfazioni del caso... un modo carino per sognare ed evadere dalla realtà... e io stessa, nonostante mi aspettassi qualcosa di più dalla lettura, sono curiosa di scoprire in quali circostanze avverranno le prossime vacanze e dove esse ci condurranno.

Considerazioni:
Quando ero bambina adoravo la serie TV della banda dei cinque.
Mi è capitato di vederla forse solo per un’estate, ma mi ha subito conquistata, tanto da aver lasciato in me il suo ricordo. Volevo vivere con i ragazzi mille fantastiche avventure, ero sempre in attesa di sapere quali imprese ci avrebbero atteso nell'episodio successivo, e desideravo di viverne anch'io in prima persona, in compagnia delle mie sorelle.
Ero felice di poter rivivere quelle emozioni attraverso i libri ma, come già detto, le aspettative sono state disattese.
La prima avventura del quintetto non mi ha trasportato come avrei voluto, e in particolare non ho trovato sufficiente simpatia per i personaggi e per come ci vengono descritti.
Uno zio estremamente antipatico e limitato, egoista e in qualche circostanza insensibile, e non avrei avuto nulla da ridire se lui fosse stato rappresentato così, come ha dimostrato di essere, fino alla fine.
Perché di genitori e zii antipatici né è pieno il mondo, non tutti possono essere brave persone.
Ma il cambio di registro improvviso, sul finale, la svolta sentimentale data dall'inaspettato mutare delle condizioni economiche della famiglia, non mi è piaciuto affatto.
Se un genitore è un buon genitore lo è, sia che sia povero, sia che sia ricco.
La frustrazione non deve giustificare il fatto che una persona sia violenta con un figlio o un animale, solo perché “stressata”.
Questo messaggio non mi è piaciuto per niente, come non ho apprezzato, in alcune circostanze, Georgina e alcune sue esternazioni, e quindi come la scrittrice abbia descritto le ragazze in generale.
Questa differenza che viene costantemente evidenziata tra ragazzi e ragazze, tra quello che può fare uno e quello che non può fare l’altra, e il fatto che (guarda caso), ogni idiozia venga compiuta dalla piccola Anne, mi ha contrariata moltissimo.
Non ho nulla in contrario al fatto che Georgina preferisca identificarsi con un ragazzo piuttosto che con una ragazza, se è questo ciò che sente di essere, è giusto così.
Ciò che non ho approvato sono i motivi per cui desidera essere considerata un maschio. Non perché ci si senta a livello di identità, ma perché, a suo dire, le ragazze non sanno fare ciò che lei sa fare, non possono arrampicarsi bene sugli alberi, non sanno nuotare bene, ma sanno solo ridere e starnazzare.
Non avrei criticato questa scelta se la morale della favola fosse stata che, attraverso la compagnia di Anne, si fosse resa conto che anche le ragazze possono fare bene, se non meglio, le stesse cose che fanno i maschi.
Ma così non è stato.
Anne viene difatti descritta come la stupidina del gruppo, e a George non resta che rimanere giustamente ferma nelle sue convinzioni.
Non so se il suo punto di vista muterà con gli altri capitoli della serie, ma sono curiosa di scoprirlo.
Nonostante queste cose che non mi abbiano fatta impazzire, nonostante, in generale, mi aspettassi che l’avventura mi entusiasmasse maggiormente, trovo comunque carina e apprezzabile l’idea di una saga di avventura a misura di ragazzi, anche se le avventure che vedono coinvolto il gruppetto non sono affatto ordinarie.
Quello che è sicuro è che, anche a ragione di come si è conclusa questa avventura, sono molto curiosa di scoprire, non solo quali saranno le altre sfide dei fantastici cinque, ma anche come evolveranno le loro vite, che sicuramente, dopo questa prima peripezia, non potranno più essere le stesse.

il mio voto per questo libro


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