giovedì 10 giugno 2021

Recensione: "Un incantevole aprile" di Elizabeth von Arnim

Titolo: Un incantevole aprile
Autore: Elizabeth von Arnim
Editore: Fazi Editore
Data di pubblicazione: 30 marzo 2017
Pagine: 287
Prezzo: 15,00 €

Trama:
In un club della Londra anni Venti due signore inglesi scoprono di essere accomunate da una vita amorosa insoddisfacente, molto diversa da quella che avevano sognato il giorno del matrimonio. 
Mrs Wilkins, timida e repressa, è sposata con un avvocato ambizioso che «loda la parsimonia, tranne quando si tratta del cibo che finisce nel suo piatto», mentre Mrs Arbuthnot, estremamente religiosa, ha come marito uno scrittore di biografie sulle amanti dei re: per una donna come lei, una cosa davvero sconveniente. 
Insieme decidono di rispondere a un annuncio per l’affitto di un castello a San Salvatore, piccola cittadina della Liguria, per tutto il mese di aprile. 
A loro si uniscono l'anziana e rigida Mrs Fisher e Lady Caroline, giovane e bellissima ereditiera stanca della vita mondana e dei numerosi spasimanti. 
Le quattro donne, che si conoscono a malapena, si lasciano così alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra per godersi un mese di vacanza in Italia. 
Immergendosi nel calore della primavera italiana e nella bellezza placida del luogo, le signore imparano ad apprezzarsi e ritrovano la speranza.

Recensione:
Immaginate di trovarvi a Londra e vedere la pioggia cadere e cadere e cadere ancora, senza sosta. Il vento non vi dà pace e, per quanto ne sapete, difficilmente una giornata luminosa porterà uno spiraglio di speranza nella vostra vita.
Poi improvvisamente un curioso annuncio su un giornale cattura la vostra attenzione:

"Per gli estimatori dei glicini e del sole. 
Piccolo castello medievale italiano sul Mediterraneo affittasi ammobiliato per il mese di aprile. Servitù essenziale inclusa"

Come reagireste?
Beh, suppongo più o meno come Lotty Wilkins e Rose Arbuthnot, che da quel momento in poi non riescono a smettere di fantasticare di mollare tutto e partire per quella meta così desiderabile.
Le due non si conoscono, se non di vista, eppure la voglia di dare una svolta alla loro esistenza è così forte dal portarle ad incontrarsi.
Dispongono entrambe di una piccola somma, ma affittare un castello, in Italia per giunta, e per un intero mese, sembra essere piuttosto dispendioso.
Che fare quindi: rinunciare al loro sogno o trovare il modo per realizzarlo?
Inutile dire che le donne londinesi cercheranno di trovare la soluzione al loro problema, e tale soluzione prende il nome di Mrs Fisher, anziana signora cresciuta a stretto contatto con le personalità più eminenti di quei tempi lontani, e lei, la bellissima Lady Caroline Dester, da tutti ammirata ed elogiata, ansiosa di rifugiarsi in un luogo dove nessuno la conosce o la corteggia.
Dopo qualche preparativo, un paio di bugie bianche, e più di un contrattempo, eccole finalmente in viaggio alla volta del piccolo paesino ligure affacciato sul mare.
Le quattro donne sono molto diverse tra loro, esteticamente ma anche caratterialmente, ma su una cosa concordano: il castello di San Salvatore vale ogni centesimo speso.
La vista con affaccio sul mare, la spiaggia antistante, l'esuberanza floreale, la sovrabbondanza di profumi e la riservatezza del posto, offrono alle affittuarie proprio l'oasi di pace di cui avevano tanto bisogno.
 
Lo splendore dell’aprile italiano si raccoglieva ai suoi piedi; il sole la inondava di luce, il mare dormiva, muovendosi appena. 
Oltre la baia, le montagne, incantevoli con le loro squisite sfumature, erano anch’esse addormentate nella luce, e sotto la finestra, in fondo al giardino in pendenza costellato di fiori, si ergevano le mura del castello, e un alto cipresso sembrava una gigantesca spada nera che tagliava in due i blu e i viola delicati, le sfumature di rosa delle montagne e il mare. 
Rimase a bocca aperta. 
Quanta bellezza... e lei lì ad ammirarla. 
Quanta bellezza, e lei che ne godeva. Lei, con il viso immerso nella luce, con i profumi che entravano dalla finestra e la accarezzavano, con una brezza delicata che le muoveva appena i capelli. 
Al largo, nella baia, un gruppo di barche di pescatori stava sospeso sul mare calmo come uno stormo di uccelli candidi. 
Quanta bellezza, quanta. Essere ancora viva per vederla, essere riuscita a vederla, respirarla, sentirla... era incantata.

E se in un primo momento tutte, ad esclusione dell'esuberante e lungimirante Lotty, rifiutano il contatto con le altre, convinte di poter ritrovare se stesse solo nel silenzio della solitudine, con il tempo scopriranno l'importanza del sostegno reciproco, dell'amicizia e, perché no, anche dell'amore.
Un libro affascinante, ricco di descrizioni sognanti, che trasporta il lettore in un posto paradisiaco, in cui ci si vorrebbe perdere per non fare più ritorno.
Ma non solo, anche una storia permeata di ironia, e caratterizzata da personaggi ricchi di sfumature. 
Prima di tutto Lotty Wilkins, una donna eccentrica ed esuberante, un misto tra Holly Golightly di "Colazione da Tiffany" e la su di giri Harley Quinn di "Suicide Squad".
Dopo essersi sentita in trappola per anni, accanto un marito che la voleva dimessa e virtuosa, ritrova se stessa in Italia, la voglia di vivere, di dar voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni, il bisogno di amare e sentirsi amata.
E poi l'amica Rose Arbuthnot, sempre dedita ai meno fortunati, ma mai a se stessa, che non fa che ripensare con nostalgia ai primi anni di matrimonio, pieni di leggerezza, intimità e passione. Rose, proprio come dice il suo nome, fiorisce in quel paesino ligure, ritrova il bene per se stessa e la voglia di riabbracciare con il consorte la felicità perduta.
Se questi due figure sono quelle predominanti, ciò non toglie che anche Mrs Fisher e Miss Dester subiscono un processo di cambiamento, un percorso che le porta a fare un viaggio dentro se stesse per uscirne più mature e consapevoli.
 
Mrs Fisher fissava il fuoco con le mani in grembo, immobile. Aveva accanto a sé la lampada da lettura, ma non stava leggendo. Quella non le sembrava una sera adatta per dedicarsi alla lettura dei suoi amici defunti. 
Ormai aveva l’impressione che dicessero sempre le stesse cose, si ripetessero senza sosta e non si riuscisse più a cavarne nulla di nuovo. Indubbiamente erano più grandi di qualsiasi contemporaneo, ma avevano l’immenso svantaggio di essere morti. 
Da loro non c’era da aspettarsi più nulla mentre dai vivi c’era da aspettarsi di tutto. Adesso desiderava ardentemente il contatto con i vivi, con il cambiamento; tutto ciò che era cristallizzato e compiuto la annoiava.

In generale, soprattutto grazie alla caparbietà di Lotty, le quattro affittuarie riscoprono il dono della compagnia reciproca, e dei legami che solo un viaggio così straordinario può cementare.
Elizabeth von Arnim ha costruito uno splendido romanzo femminile, perfetto per ritrovare la speranza nei tempi bui, ma anche per riflettere e sognare.
Tuttavia ho trovato il finale un po' troppo lieto e forzato: come se i pezzi del puzzle fossero stati manomessi giusto per farli combaciare alla perfezione.
Quindi anche i siparietti equivoci, i malintesi e le divergenze di anni vengono risolti in un nonnulla, alla tarallucci e vino, per intenderci.
Inoltre, cosa ben peggiore, tramite il personaggio dell'affascinante Lady Caroline viene fatto passare il messaggio che la bellezza viene sempre al primo posto, ragion per cui qualsiasi uomo, anche il più assennato, non può resistere di fronte alla più splendida delle donne.
Mah, avrei preferito qualcosa di diverso, una maggiore attenzione verso la personalità e la bontà d'animo piuttosto che rivolta all'apparenza, tuttavia la scrittrice, pur di salvaguardare i matrimoni esistenti, e guidata dalla voglia di dare un risvolto rosa ad ogni personaggio, finisce per cospargere di zucchero una trama che, a mio parere era già perfetta così, senza bisogno dell'inserimento di cavalieri senza macchia e rinnovate promesse d'amore.

il mio voto per questo libro

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