mercoledì 21 aprile 2021

Recensione: “Un Angelo nel taschino” di David Almond

Titolo: Un Angelo nel taschino
Titolo originale: The Tale of Angelino Brown
Autore: David Almond
Illustrazioni: Alex T. Smith
Editore: Salani
Data di pubblicazione: agosto 2020
Pagine: 276
Prezzo: 14,90 €

Trama:
Che fareste se un bel giorno, nel taschino della vostra giacca comparisse un angioletto?
Bert è un conducente di autobus burbero e scontroso. Una mattina, apparentemente come tutte le altre, sente nel petto uno strano frullio. Sono le ali di un angelo piccino piccino, arrivato chissà come nella tasca della sua giacca.
L’esserino è così irresistibile che Bert decide di portarlo a casa da sua moglie Betty.
I due decidono di adottarlo e ribattezzarlo Angelino. Il mattino seguente Betty porta l’angelo nella scuola in cui lavora. Anche i bambini se ne innamorano, perché Angelino non fa altro che sorridere e… fare puzzette!
Ma un esserino così speciale fa gola a molti, e il perfido K e il suo Capo tramano nell'ombra per rapirlo e venderlo al miglior offerente...

Recensione:

Anche chi dorme in un angolo pulcioso
coperto dai giornali, le mani a cuscino
ha avuto un letto bianco da scalare e un filo
di luce accesa dalla stanza accanto,
due piedi svelti e ballerini a dare calci al mare
nell'ultima estate da bambino,
piccole giostre con tanta luce e poca gente
e un giro soltanto...

Così ha inizio una delle più belle e commoventi canzoni che ho ascoltato nella mia vita. Ve la scriverei tutta, ma sono qui per parlarvi di un libro, non di una canzone.
Perché ho scelto di introdurre questa recensione con il testo di “Uomini persi” di Claudio Baglioni?
Perché questa canzone esprime meglio di come potrei mai fare io, il senso più profondo del libro di David Almond e, difatti, mentre lo leggevo continuava a tornarmi in mente.
Da lì l’idea di cominciare questa recensione proprio con il suo incipit.
Cosa stanno a significare queste poche frasi?
Baglioni con la sua canzone, e Almond con questo carinissimo libro, che ha come protagonista un tenero e minuscolo angioletto biondo, vogliono dirci che ogni persona prima di diventare sicura o insicura, simpatica o scontrosa, burbera o gioviale, buona o cattiva, è stata un bambino. Un bimbo da plasmare, educare, guidare, esortare e incoraggiare.
Un bambino che, come creta nelle mani del suo creatore, ha preso forma in base a ciò che gli è stato insegnato e spiegato, in base a ciò che ha visto o udito, o alle situazioni e all'ambiente in cui si è trovato a crescere e vivere.
Ogni persona prima di tutto è stato un bambino con potenzialità e insicurezze, paure e passioni, bisogno di sicurezza e amore. Nessuno nasce buono e nessuno nasce cattivo, ma tutti hanno in sé le potenzialità per diventare l’una o l’altra cosa.
Tutti hanno in sé luci e ombre.

Ma la vita può cambiarci anche da adulti, le circostanze, i problemi, le perdite, la sofferenza possono mutare un animo gentile e gioviale in uno triste e malinconico.
Ed è questo che è accaduto a Bert, un uomo ingrigito e immusonito da un passato che gli ha riservato una grande sofferenza.
Lui e sua moglie, la dolce e premurosa Betty vivono soli da quando, molti anni prima, a causa di una malattia, hanno dovuto dire addio al loro figlioletto Paul. Da allora le loro vite non sono più state stesse.
Betty con il suo gran cuore ha contrastato il dolore dando amore e affetto a chiunque le capitasse a tiro, ma suo marito Bert ha reagito nel modo opposto, chiudendosi nel suo mondo e in se stesso.
Ogni cosa, ha smesso di dargli felicità.
Non gliela dà più guidare il suo autobus in giro per la città - quella che era sempre stata la sua grande passione - non gliela danno più le risate dei bambini, o prestare aiuto a qualcuno, compiere una buona azione.
Niente riesce a renderlo felice, o a strappargli anche solo un sorriso.

Angelino capita così, per caso, come un miracolo, o una benedizione, nel taschino dell’uomo, in quella che sembrava una giornata grigia come ogni altra, e subito, con la sua aria dolce e buffa, i suoi sorrisini, la sua golosità e le sue innocenti scorreggine, riporta il sorriso - prima timidamente e poi sempre più smagliante - a splendere sul volto di Bert, e nuova gioia e speranza nella vita della dolce Betty.

Ma il piccolo Angelino non farà solo questo, anche altre cose e altre vite cambieranno grazie alla sua presenza.
E non tutto sarà facile per lui, anzi! Per levarsi dagli impicci, anche un piccolo angioletto come lui sarà costretto a mettere via l’aureola e sfoderare il suo bel caratterino.
E con questo, ancora una volta, lo scrittore ci ricorda che tutti possiamo essere luce o buio, tutto dipende dalle mani in cui ci veniamo a trovare.
E per fortuna Angelino, dopo la sua breve disavventura, tornerà in una casa dove sarà amato, da persone per bene che lo faranno sempre sentire apprezzato e in grado di fare qualsiasi cosa.
E questa è una grande fortuna, che non tutti hanno, purtroppo.

Tra scenette dolci e divertenti, tra peripezie avventurose e momenti esilaranti, tra gelatine alla frutta, torte al cioccolato e piccole scorreggine, David Almond dà vita ad una favola profonda e concreta, con un piccolo protagonista super carino che entra dritto dritto nel cuore.
Una storia tenera e diverte che vi strapperà più di un sorriso e di una risata, e che riuscirete ad immaginare anche grazie alle carinissime illustrazioni di Alex T. Smith, che vi farà letteralmente innamorare di Angelino, e desiderare di trovarlo anche nel vostro taschino.

Ringrazio Salani per avermi omaggiato di una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro libro

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