Salve avventori!
Con questa recensione partecipo al Review Party della graphic novel Cheshire Crossing, in cui tre famosissime protagoniste e i loro altrettanto famosissimi mondi, si incontrano per dare vita ad una storia unica nel suo genere...
Titolo: Cheshire Crossing
Autore: Andy Weir
Illustratore: Sarah Andersen
Editore: Oscar Mondadori
Data di pubblicazione: 10 novembre 2020
Pagine: 128
Prezzo: 18,00 €
Trama:
Sono passati anni da quando Alice, Dorothy e Wendy hanno compiuto i loro favolosi viaggi nel Paese delle Meraviglie, a Oz e sull’Isola-che-non-c’è. Ora eccole qui, ormai adolescenti, a Cheshire Crossing: una scuola molto speciale dove impareranno a gestire le loro straordinarie esperienze e il loro dono di attraversare mondi magici.
Ma proprio non sanno starsene buone buone sedute al banco, e iniziano di nuovo ad attraversare le dimensioni, lasciandosi dietro una scia di caos completo. E se fosse solo un po’ di confusione il problema, poco male. Il fatto è che, senza volerlo, fanno incontrare la malvagia Strega dell’Ovest e Capitan Uncino, uniti ora in una coppia davvero diabolica.
Per fermarli le tre ragazze dovranno fare ricorso a tutti i loro poteri e mettere insieme una squadra di improbabili alleati da tutto il multiverso!
Cheshire Crossing è un viaggio vertiginoso, divertentissimo e sconfinato attraverso i classici della letteratura e i loro mondi fantastici come non avete mai osato immaginarli.
Recensione:
Chi non conosce le storie delle mirabolanti avventure in mondi straordinari di Alice Liddell, Dorothy Gale e Wendy Darling?
Ognuna finita per caso in un universo completamente diverso da quello che era solita abitare e di cui, in un certo qual senso, si sentiva anche un po’ stufa, fino a che un coniglio bianco, un tornado e un ragazzino volante, le hanno rispettivamente strappate via dalla monotonia delle loro solite giornate, catapultandole in mondi assurdi, magici, ma anche ostili.
Tre storie e tre ragazzine che hanno molto in comune, compreso il fatto che, una volta tornate a casa, nessuno ha voluto credere alle loro parole e ai loro racconti.
È da queste premesse che parte Andy Weir per costruire la sua storia che, grazie alle meravigliose tavole di Sarah Andersen, che tutti conoscerete per Sarah's Scribbles, ha dato vita a questa avventurosa graphic novel.
Sono passati diversi anni da quando le tre ragazzine hanno fatto ritorno dai loro viaggi nel Paese delle Meraviglie, nel Regno di Oz e dall’Isola che non c’è, e ora sono adolescenti alle quali, proprio a causa dei loro strambi racconti, è stato riscontrato un disturbo mentale.
Ognuna di loro ha subito vari ricoveri in strutture psichiatriche e ognuna di loro è stanca di essere trattata come folle, loro sanno di non esserlo, sanno che i mondi che raccontano sono reali.
E ora eccole tutte qui, a Cheshire Crossing, l’ennesima struttura che millanta di poterle guarire dalla loro follia... oppure no?
Cheshire Crossing, lo scopriranno presto, è ben diverso dagli istituti in cui sono state ricoverate in passato, innanzitutto perché il suo responsabile, il dottor Rutherford, non solo crede ai loro racconti, ma vuole insegnare alla ragazze a gestire e controllare i loro poteri.
Tra tutte è Alice quella più restia ad essere nuovamente analizzata e perciò decisa a fuggire via alla prima occasione possibile, e ci prova prima scappando da una finestra, fuga che verrà presto impedita dalla tata/sorvegliante, e poco dopo “prendendo in prestito” le scarpette d’argento di Dorothy e fuggendo quindi nel Regno di Oz.
Da qui le tre ragazze daranno avvio a quello che si può a tutti gli effetti definire un viaggio multiverso, che inizia con lo scopo di riportare Alice a casa, ma che prosegue nel tentativo di risolvere vari intoppi e fuggire alle grinfie della perfida Strega Cattiva dell’Ovest e dell’altrettanto malvagio Capitan Uncino.
Tra colpi di scena inaspettati, improbabili amori, e battaglie a colpi di spada, incantesimi e battute pungenti, le tre ex bambine viaggiatrici avranno modo di dimostrare la loro combattività e l’importanza della cooperazione.
Ho trovato l’idea di fondere questi tre mondi magnifici e straordinari, davvero geniale, ma la complessità della storia, a mio parere, avrebbe meritato molto più spazio.
Ho avuto l’impressione che sia stata messa troppa carne al fuoco e che proprio in virtù di questo, tutto si sia svolto in modo accelerato e frettoloso.
I dialoghi tra i personaggi, le scene, gli avvenimenti, mi sono sembrati forzati e ridotti al succo, come, se ogni tanto, venisse saltato qualche passaggio fondamentale per la comprensione e il pieno godimento della trama.
So che nelle graphic novel è così, il testo per necessità ovvie deve cedere spazio all'immagine, ma a mio pare sarebbe bastato creare una storia più breve, con meno salti di mondo in mondo, per dare più spazio a qualche passaggio fondamentale.
Ad esempio avrei preferito conoscere cosa le tre ragazzine hanno dovuto sopportare in quegli anni che sono seguiti al loro ritorno a casa, quegli anni di terapie, cure e ricoveri, in cui venivano tacciate di follia.
Sarebbe stato interessante approfondire quell'aspetto per l’importanza della tematica, ma sarebbe stato anche fondamentale per dare profondità ai caratteri delle tre protagoniste, avrebbe sicuramente aiutato a capire il perché dell’aggressività di Alice, e della ritrosia e diffidenza da parte di tutte.
Tuttavia l’idea mi è piaciuta molto e davvero rimpiango che non ci sia un vero e proprio libro, in cui venga sviluppata al meglio questa trama così avvincente e originale.
Ringrazio Mondadori per avermi omaggiato di una copia di questo libro
Il mio voto per questo libro
io invece non ho patito il fatto che non esista un libro vero e proprio. in questo periodo così caotico per me queste letture brevi sono un toccasana
RispondiEliminaCapisco le tue perplessità! Weir ha preferito concentrarsi più sulla parte dinamica che introspettiva/del passato delle protagoniste, sarà perché è uomo di fantascienza? 😂❤
RispondiElimina